(capitolo 10) notte magnifica

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Terza persona pov

Dopo essere rimasto fermo per almeno mezz'ora nel parcheggio dello strip club dentro la sua macchina a pensare a tutto e niente Rafael mise in moto l'auto e si diresse verso la casa di Theo, cercando aiuto disperato nel suo migliore amico.

Aveva messo su un po' di musica per distrarsi un po', e c'era anche riuscito se non fosse per il fatto che arrivato nella via in cui abitavano sia Theo che Ester si fermò davanti alla casa di quest'ultima, parcheggiandosi poco più avanti, non sapendo neanche lui per quale motivo.

Stava per scendere e andare da lei, senza nessuna ragione, solo per vederla e sentire la sua voce; ma ad un tratto un'altra macchina passò in quella via, e si fermò proprio dietro la sua.

Non era la macchina di Theo, su questo era sicuro, perché il terzino sinistro aveva una collezione di macchina abbastanza ampia, ma nessuna di quelle era di quel modello, che era riuscito a riconoscere sia grazie ai fari posteriori della sua macchina, sia a quelli anteriori della macchina misteriosa.

Rimase lì a spiare dallo specchietto retrovisore, continuando a cantare una canzone di Capo Plaza alla radio, mantenendo però sempre un occhio sulla macchina dietro.

Si fermò di colpo mentre cantava, e il respiro quasi gli si placò totalmente in gola, quando, da quella macchina, dal sedile del passeggero, uscì lei, Ester.

Lo sguardo di Rafa si soffermò su di lei, era vestita diversamente rispetto a come era vestita quella mattina quando era uscita, lasciando Rafael da solo in casa sua. Ora indossava un tubino nero, con dei tacchi, e i suoi capelli castani era leggermente mossi.

Si bloccò ad ammirarla, chiedendosi dove fosse stata per essere vestita così.

Ecco, sperò di non averlo mai fatto.

Dalla parte del guidatore uscì il solo e unico Paulo Dybala.

Quando lo vide scendere e sorridere alla ragazza strinse forte il volante dell'auto, senza neanche rendersene conto.

A quel punto, fermò la musica, e abbassò un po' il finestrino, sporgendosi appena senza farsi notare per cercare di capire cosa stessero dicendo.

"Grazie per questa serata Paulo, mi sono davvero divertita insieme a te" sentì dire da Ester; e a sentire quelle parole, la faccia di Rafa si tramutò da curiosa a disgustata, mentre guardava davanti a sé fissando il vuoto con un'espressione senza prezzo.

"Non devi ringraziarmi, lo sai che farei di tutto per te, e poi sono stato bene anche io stasera" sentì rispondere Paulo, e la faccia di Rafael si tramutò in una ancora peggio, mentre imitava un conato di vomito tra sé e sé.

Aspettò altri 5 minuti abbondanti prima di vedere la macchina di Dybala allontanarsi.

Stava per ripartire quando vide dallo specchietto retrovisore una figura femminile avvicinarsi alla sua auto. E il panico iniziò a manifestarsi dentro di lui.

Guardò dritto verso di lui, esaminando la strada sterrata, contando anche i sassolini presenti, di tutto pur di non guardare la persona che era appena comparsa davanti al finestrino dal lato del passeggero.

'forse se resto immobile crederà che non c'è nessuno, visto che ho i vetri oscurati' pensò, ma poi si ricordò di aver lasciato accesi i fari, e tutte le sue speranze andarono in frantumi.

Il sangue gli si ghiacciò nelle vene quando la persona misteriosa bussò al finestrino.

Girò la testa in modo meccanico, quasi a scatti, cercando di capire cosa dire a chiunque fosse.

Abbassò il finestrino, e si ritrovò davanti Ester, che sorrideva al portoghese in modo gentile.

'forse preferivo un serial killer' pensò, ma poi ricambiò il sorriso e la guardò, aspettando che dicesse qualcosa.

dimmi che non mi odi (Rafael Leao)Where stories live. Discover now