(capitolo 12) giornate pacifiche(più o meno)

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Terza persona pov

Quella sera Rafael aveva accompagnato a casa Ester, e, su richiesta della ragazza, si era fermato lì a dormire. Ma questa volta non nella stanza degli ospiti, ma nella stessa stanza della ragazza, nello stesso letto: Ester era troppo scioccata da ciò che era successo circa un'ora prima per restare da sola in un letto matrimoniale, così aveva deciso di chiedere al suo salvatore di rimanere accanto a lei, e naturalmente lui aveva accettato molto volentieri.

Salto di tempo alla mattina dopo...

Ancora una volta, Ester si era svegliata con l'altra parte del letto vuota. Ha controllato di nuovo tutte le stanze, e quando ha visto che Rafael non c'era da nessuna parte si è seduta sul divano tranquillamente, decidendo di aspettare qualche minuto prima di farsi prendere dal panico e dalla delusione come il giorno prima.

Circa 10 minuti dopo stava guardando il telefono, quando la porta di casa si aprì.

Ester alzò lo sguardo e fu veramente sollevata di vedere ancora una volta il portoghese entrare.

"Hey" la salutò felicemente lui e le rivolse uno dei suoi sorrisi caratteristici, "hey" rispose lei con un sorriso alquanto grande.

"Ho preso la colazione" disse lui dopo qualche secondo di silenzio in cui i due si erano guardati attentamente negli occhi, alzò il sacchetto, mostrandolo a Ester, che lo guardò e rise debolmente ma dolcemente, "e perché l'hai fatto questa volta?" Gli chiese con un sorriso e alzando un sopracciglio, Rafa si guardò intorno, cercando di trovare una scusa, la verità è che l'aveva fatto perché sapeva quanto a lei piacesse avere waffles da mangiare a casa in pace, e bere il caffè dalla tazza da asporto.

"Perché ho pensato che dopo ieri sera avessi bisogno di tirarti su un po' il morale" disse gentilmente, abbassò la testa ma la guardò lo stesso, mentre faceva uno sguardo da cucciolo.

"Oh però! Se mi fai quella faccia che ti devo dire?" Disse lei ridendo, poi gli andò in contro per un abbraccio, "grazie Rafa, apprezzo davvero tanto quello che stai facendo in questi giorni per me, ti voglio bene" disse con il viso apoggiato sul suo petto; Rafa rimase un attimo scioccato dalle sue parole, ma poi rispose altrettanto dolcemente e affettuosamente, "non ti preoccupare amor, l'ho fatto perché anch'io ti voglio bene" le disse, alle sue parole Ester sollevò la testa dal suo petto e lo guardò in ammirazione.

Dopo quel momento, i due si misero a mangiare la loro colazione, chiaccherando e ridendo di alcune battute fatte. Sembrava che ci fossero solo loro due nel mondo, solo due persone che hanno speso quasi 4 anni della loro vita ad odiarsi, perché non avevano il coraggio di conoscersi veramente, ma che ora stavano recuperando tutto il tempo perso, parlando e comportandosi come due persone che sono amiche da una vita.

"Allora, cosa vuoi fare ora?" Le chiese Rafael dopo che avevano finito la colazione; "io devo pulire qui, sono giorni che la lavastoviglie è andata, ma non l'ho ancora svuotata" disse semplicemente lei, alzandosi dal suo posto per mettere il suo piatto e quello di Rafa nel lavandino. Lui la guardò spostarsi, i suoi occhi non lasciarono mai la sua figura, "posso aiutarti se vuoi, così ci metterai meno e poi potremo fare qualcosa di divertente insieme, tipo giocare a un gioco da tavola, oppure FIFA, o guardare un film" propose l'attaccante del Milan.

Ester ci pensò su per qualche secondo, poi annuì, "va bene" disse sorridendo; così si misero a svuotare la lavastoviglie, e Rafa ad un certo punto, mise su una sua canzone, curioso di vedere la reazione della ragazza accanto a lui.

Invece di vederla fare una faccia strana oppure guardarlo male e giudicarlo come molti avevano fatto, si mise a muoversi a ritmo della musica, mentre asciugava un piatto per poi metterlo ordinatamente nella credenza, Rafael rimase sbalordito, oltre al fatto che non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi fianchi che si muovevano a ritmo della musica, rimase stupito del fatto che non gli avesse ancora detto di spegnere quella 'roba indecente' come molti la chiamavano.

dimmi che non mi odi (Rafael Leao)Where stories live. Discover now