(capitolo 7) Errori ubriachi

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Terza persona pov

Quando Rafa si svegliò la mattina dopo a causa dei raggi del sole che penetravano dalla finestra, capì subito di non trovarsi a casa sua, perché, seppur il cuscino su cui era appoggiata la sua faccia e il piumone appoggiato sulle sue spalle profumassero come un campo di lavanda, di sicuro non quel profumo non era familiare, anche perché, lui, e di questo poteva esserne certo, non usava detersivi alla lavanda, questo non voleva dire che non le lavasse, assolutamente no, semplicemente sapeva che odore avevano le sue lenzuola.

Si stiracchiò leggermente, per poi tirarsi su e appoggiarsi sui gomiti, lasciando reggere alle braccia il peso del suo corpo.

Si prese qualche secondo per abituarsi alla luce del giorno, poi si guardò intorno, analizzando la stanza in cui si trovava; era una semplice stanza, non troppo grande, ma di sicuro non poteva essere chiamata piccola; una scrivania nell'angolo davanti a lui, a sinistra; un armadio messo davanti al letto ad una piazza e mezza, anche se lasciava molto spazio per passarci in mezzo, insomma, Rafa trovava questa stanza molto rilassante, confortevole, anche se non aveva idea di chi fosse.

Si sedette completamente, mettendo le gambe giù dal letto, e guardò il comodino, su cui era appoggiata una sveglia che segnava le 11.15 del mattino, una lampadina, e una piccola cornice.

Rafa la guardò incuriosito, la foto all'interno rappresentava tre bambini, 2 maschi e una femmina, i due ragazzini tenevano tra le braccia la bambina, in modo protettivo, più o meno.

Rafael guardò bene i volti dei due maschietti, e riconobbe subito il viso del famoso terzino sinistro del Milan, rendendosi poi conto che l'altro bambino era Lucas, il fratello.

C'era un unico dubbio nella sua mente: chi fosse quella bambina.

Decise comunque di non starci troppo a pensare, non credendo comunque che fosse qualcosa di importante.

Leão poi ragionò, se aveva trovato una foto dei fratelli Hernandez su un comodino, questo voleva dire che era a casa di Theo? Altamente improbabile, il portoghese era stato molte volte a casa di Theo, e non aveva mai visto una camera del genere, sapendo anche i gusti del suo migliore amico riguardo allo stile delle case.

Rimise la cornice al suo posto, poi si alzò e iniziò a camminare lentamente per la stanza.

Si avvicinò alla finestra, un po' più in là del letto, tirò le tende bianco perla, e si ritrovò davanti una piacevole sorpresa.

C'era un'area solo per la finestra, sotto essa di trovava una panca, decorata con cuscini e una coperta.

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La finestra era abbastanza grande e luminosa, e dava una splendida vista del giardino, anch'esso tenuto curato nei minimi dettagli.

Si perse pochi secondi ad ammirare quel piccolo angolo di paradiso, poi tornò sul pianeta terra, tornò indietro di qualche passo, e rimise le tende com'erano prima.

dimmi che non mi odi (Rafael Leao)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora