(capitolo 9) cosa mi stai facendo?

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Ester's pov

Mi svegliai con il viso appoggiato su qualcosa di morbido, e quando aprii gli occhi, mi resi conto che ero nel mio letto, sotto le coperte, con ancora il mio pigiama intero di Sdentato.

Mi misi seduta, con le gambe incrociate sotto il piumone e mi guardai intorno, la stanza era vuota, solo un po' di luce mattutina che filtrava dalle tende della stanza.

Mi girai di scatto quando sentii la porta della camera aprirsi, e guardai come Rafael entró con un grande sorriso stampato in volto.

"Cosa ci fai qui tu?" Gli chiesi dubbiosa, lui mi guardò, si sedette ai piedi del mio letto e mi guardò negli occhi, intensamente, e, pur non volendo, mi persi in quelle bellissime sfere color cioccolato.

"Ti ho preparato la colazione" disse dopo 2 minuti scarsi di silenzio; lo guardai confusa, "hai sbattuto la testa da qualche parte Rafael?" Gli chiesi, lui rise e poi scosse la testa, "no no vai tranquilla, sto bene" rispose.

"Questo è strano, molto, molto strano" disse Ester mettendo le gambe giù dal letto. Ma lui non rispose, si limitò ad alzarsi ed andare verso la porta, ma si fermò non appena lo chiamai di nuovo.

Terza persona pov

"Rafael?" Lo chiamò Ester, il ragazzo si bloccò davanti alla porta, fece un respiro profondo e si girò verso la ragazza; "si?" Le chiese, "come ci sono finita io qui? Ricordo di essermi addormentata sul divano" fece proprio la domanda che lui voleva a tutti i costi evitare; però rispose, non in modo completamente onesto, ma rispose, "ieri sera alla fine Theo e Brahim si sono svegliati, ma tu dormivi dalla grossa, così prima di andare a casa loro Theo ti ha portato in camera" spiegò, questo sembrò tranquillizzare Ester, anche se poi la sua espressione tornò a punto interrogativo, "e perché tu sei qui ora?" Richiese, Rafael andò nel panico, non sapeva come rispondere a questa domanda, "Theo voleva che rimanesse qualcuno con te, non voleva che ti svegliassi senza nessuno in casa, e visto che sia lui che Brahim dovevano tornare a casa, mi sono offerto di restare" spiegò, tentando di calmare il battito del suo cuore.

"Ah.." sospirò Ester, cercando anche lei di calmare la sua mente quando sentì che Rafael si era fermato spontaneamente per lei.

"Beh.. grazie mille allora" finì la frase, facendo un grande e dolce sorriso al portoghese, che ricambiò subito.

"Vieni dai è pronta la colazione, uova e bacon" disse lui, aiutandola ad alzarsi.

"Mmmm, è la mia preferita!" Esclamò lei felice, saltellando giù dalle scale mentre canticchiava una canzone sul bacon creata da lei al momento.

Rafa la guardò correre giù, con ancora addosso il pigiama nero del drago, e sorrise spontaneamente, anche se gli era dispiaciuto mentirle, anche se non completamente; è vero che Theo Brahim dovevano tornare a casa per urgenze diverse, ed è vero che lui si è offerto volontario, però non è stato Theo a portarla in camera sua, ma è stato lui, dopo che gli altri due se ne sono andati, l'ha vista ancora addormentata sul divano, così l'ha presa delicatamente in braccio e l'ha trasportata fino alla stanza, rimanendo poi sdraiato per un po' lì con lei, a debita distanza, così da non metterla a disagio e toccarla senza il suo consenso.

Non avevo voluto dirglielo non perché si vergognasse o perché voleva continuare a fare lo stronzo, ma perché aveva paura che a lei non sarebbe piaciuto saperlo, che avrebbe iniziato a dare di matto, gridandogli contro e trasformando il bellissimo risveglio in una rumorosa litigata. Così aveva preferito dire che era stato Theo, visto che era molto più a suo agio con lui.

Dopo colazione Ester sparì in camera sua per un'ora buona, e quando scese le scale e raggiunse Rafa in cucina che stava ripulendo dalla colazione, era più bella che mai, o almeno questo era quello che pensò Rafael appena la vide, si bloccò, ammaliato, e per poco non fece cadere il piatto che aveva in mano da mettere in lavastoviglie.

dimmi che non mi odi (Rafael Leao)Where stories live. Discover now