Five;

1K 83 11
                                    

La mattina dopo mi svegliai ancora arrabbiata per le parole di ieri di Matt.

Sto attraversando un periodo veramente brutto.

La rabbia mi stava ribollendo dentro e stava minacciando di uscire fuori tutta insieme facendomi dire tutte le cose per cui stavo male, ma so che me ne sarei pentita.

Non potevo semplicemente buttare fuori tutto ciò che pensavo quando volevo. Perciò me lo tenevo dentro.

Guardai verso l'orologio. 5 minuti. Solamente 5 minuti e potrò lasciare questa prigione chiamata scuola.

Per favore passate in fretta.

Picchiettai il piede sul pavimento di mattonelle finché non suonò la campanella, liberandomi da quella tortura.

Appena uscii dalla massa ingombrante dei miei compagni di classe, sono stata accolta da un'entusiasta ed impaziente Rebecca, i suoi capelli corti biondi saltellavano con lei e i suoi occhi brillavano per l'eccitazione.

"Cosa non va con Piddles?"chiese Aurora venendo da noi, visibilmente annoiata.

Becca ci guardò male. "Voi due sapete quanto io odi essere chiamata Piddles!"

"Scusa, Piddles" ridacchiai. Non poteva farci nulla e dopo un po' rise anche lei.

"Va bene ma seriamente ragazze! Indovinate cos'è successo?!" lei cacciò un urlo alto e stridulo.

"Hai trovato un nome migliore di Pipples?" la prese in giro Aurora.

Rebecca si lamentò e ruotò gli occhi. "Ci sono milioni di nomi migliori di Piddles!!" mise il broncio.

"Allora diccelo dai!" urlai impaziente. Erano rimasti solo pochi studenti nel corridoio e noi eravamo alcune di quelli.

"Voi state per venire a casa con me!" urlò lei.

Si deve per forza amare la sua personalità frizzante.

"Perché?"

"C'è una festa a casa di Neil Oscar stasera e voi due verrete!" saltellava in continuazione su e giù per l'eccitazione.

"E dai Becs! Tu sai che odio le feste!" si lamentò Aurora.

"Io pure" risposi.

Ci vollero un po' delle lamentele di Rebecca per convincerci a venire ma eventualmente saremmo rimaste a casa sua.

Venimmo trascinate nella sua camera e lei iniziò a frugare nella sua cabina-armadio.

Aurora ed io ci scambiammo degli sguardi arrabbiati. Non può essere un buon segno.

Molto presto, io stavo guardando Aurora aggrottare le sopracciglia mentre Rebecca si provava tantissimi outfits diversi.

Ci siamo subito messe comode indossando un paio di skinny neri con una canotta snella e delle scarpe argentate tacco 12. Si divertirà a ballare con quelle.

Mi spaventai quando Becca mi tirò dalla mia posizione a gambe incrociate sul letto per farmi stendere accanto a lei.

Lei giocherellò con le linee delle grucce e tirò fuori un paio di short di pizzo bianchi con una magliettina corta viola quasi trasparente con una bandeau bianca (Una BANDEAU è un reggiseno senza spalline, per chi di voi non lo sapeva ancora).

Dopo mi misi ai piedi delle vans bianche e Piddles trovò una minigonna nera e una maglietta a maniche lunghe rossa da indossare.

Aurora si acconciò i capelli in un disordinato ma semplice chignon e la sua frangia in ciocche arricciate. Si mise dell'ombretto argentato e l'eyeliner navy, facendo risaltare benissimo i suoi occhi. Le sue labbra erano ricoperte da un velo lucido di lucidalabbra.

Io mi misi su un ombretto bianco e l'eyeliner nero alato. Becca mi sistemò i capelli e me li fece perfettamente cadere sopra le spalle. Poi mi mise sulle labbra un lucidalabbra rosa.

Lei si mise un rossetto rosso e si sistemò i capelli in una treccia. Poi si mise tantissimo mascara. Rebecca voleva sicuramente attirare gli occhi su di lei.

Decidemmo che eravamo pronte e camminammo verso la macchina, splendidamente in ritardo come disse Piddles.

La musica rimbombava fuori dalla causa in maniera veramente forte, sono sicura che le persone anche a chilometri di distanza potessero sentire il pavimento rimbombare. La mia prima vera festa. Con tantissimi studenti totalmente ubriachi. Carini.

Stavo pensando di non allontanarmi mai dal fianco di Aurora, quando Rebecca decise di vagare intorno, ma lei pure era già andata.

Fantastico. (Nota il sarcasmo)

Vagai per un po' e spinsi dei ragazzi che ballavano, sudati. Mi vennero addosso, il loro calore e i loro corpi che puzzavano di alcol mi fecero sentire schiacciata e fuori posto.

Sarà una grande serata, giusto?

Ogni angolo che giravo, o c'era una coppia che si baciava 'calorosamente' o c'era qualcuno che mi offriva un drink super alcolico. Come fanno le persone a trovare questo divertente?

Mi buttai sull'unico divano vuoto, finché qualcuno si sedette accanto a me. Ruotai gli occhi e mi preparai al alzarmi.

"Scusa ma vuoi lasciarmi da solo?" chiese la voce del ragazzo.

Lo guardai e diamine se era carino.

I suoi capelli castani erano perfetti con il colore della sua pelle e delle sue guance. Non so neanche come descriverlo.

"No, non me ne vado" sorrisi, e mi sedetti sul divano.

"Come ti chiami?" chiese, sorridendo e mostrando i suoi denti perfettamente bianchi e dritti.

"Georgia, il tuo?"

"Shawn" rispose.

"Piacere di conoscerti"

"Piacere mio"

La nostra conversazione continuò finché mi ritrovai sulla pista da ballo. Shawn non era da nessuna parte che io potessi vedere, quindi andai sulle scale tenendo gli occhi aperti in cerca di Rebecca, Shawn, o Aurora.

"Hey bella ragazza" disse una voce a me familiare.

"Vattene via Matt, non sono proprio dell'umore di sentire le tue cazzate" gli dissi.

"Dai dolcezza, lo so che mi vuoi" biascicò. Fantastico. E' fottutamente ubriaco.

"No grazie -urlai per sovrastare la musica- vai da una delle tue puttane per avere piacere"

"Perchè non diventi tu la mia piccola puttana" sussurrò nel mio orecchio, avvicinandosi un po' troppo per i miei gusti.

Rabbrividii quando la sua grande mano strizzò il mio sedere. "I-io n-non posso, no" balbettai. Il mio cuore accelerò. Il suo respiro sapeva della gomma alla menta che stava masticando e dell'alcol che stava ovviamente bevendo.

"Ti faccio innervosire quando mi comporto così" sogghignò, muovendo la sua mano in sù stringendo il mio sedere.

Urlai per la sorpresa. Si avvicinò a me per baciarmi sulle labbra ma mi comportai come nessuna ragazza avrebbe fatto in quel momento.

In questo venerdì sera, dove ogni ragazza avrebbe voluto il ragazzo che mi stava per baciare, lo schiaffeggiai.

Schiaffeggiai Matthew Espinosa dritto sulla guancia.

***TO BE CONTINUED***

SPAZIO AUTRICE
Ehy ragazze ecco un altro capitolo
Purtroppo ho visto che altre due ragazze hanno pubbliccato la traduzione di questa ff, quindi vi volevo chiedere se potevate spammarle, poichè ho chiesto alla scrittrice e lei ha detto che io ho il totale permesso di tradurla.
Detto questo grazie a tutte coloro che seguono la storia e spero vi stia piacendo



Two can play at this game [Matthew Espinosa]Where stories live. Discover now