Capitolo 6

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Il giorno dopo trascorse allo stesso modo annoiato, con l'unica differenza che mi era tornato l'appetito. Il lunedì andai a scuola con pochissima voglia, solo perchè avevo le prove con il prof Might, e fu così anche per il resto della settimana, fino a mercoledì, dato che allestemmo la sala per i due giorni seguenti, preparando le luci e i microfoni, controllando che funzionasse tutto alla perfezione.

Il giorno dopo fui svegliata dalla suoneria del mio telefono. Ancora tutta rincoglionita risposi e dall'altro capo sentii la voce di Andy che mi diceva: <<Ciao Ryan, come stai? Ti va di andare a fare colazione insieme?>>

<<Sì, va bene>> risposi, mentre il mio cervello iniziò a connettere di colpo.

<<Perfetto, allora ti passo a prendere tra venti minuti>> rispose Andy che, subito dopo, riattaccò. A quel punto iniziai a prepararmi: mi misi una maglia aderente nera e dei pantaloni grigi, il tutto adornato da una cintura borchiata e una catena attaccata ai pantaloni. Completai l'outfit con il giubbotto di pelle e con un make-up sui toni del nero e del grigio. Una volta che fui pronta, uscii di casa e raggiunsi l'auto di Andy.

<<Ehi, come stai?>> chiesi sorridendo al ragazzo che stava mettendo in moto la macchina.

<<Sto bene, ho solo un po' di ansia. Tu come stai?>> mi chiese lui in risposta.

<<Sto iniziando ad andare in ansia anche io>> replicai a mia volta mentre mi accendevo una sigaretta. Dopo qualche secondo osservai Andy e notai una cosa: <<Stai proprio bene da truccato>>

Andy arrossì leggermente e disse: <<Grazie mille. Anche tu stai bene vestita così>>

Dopo quel breve momento di complimenti, continuammo a parlare, fino a quando non arrivammo al bar dove lavorava Andy. Al bancone c'era Will che, quando ci vide, ci salutò allegramente: <<Allora oggi è il grande giorno ragazzi?>>

<<Sì, e siamo abbastanza in ansia>> risposi mentre io ed Andy ci sedevamo al bancone.

<<Comunque in questi due giorni per me succederà qualcosa di bello>> disse Andy con un sorrisetto un po' strano.

Mi voltai a guardarlo e chiesi: <<Tipo un miracolo che mi faccia calmare?>>

<<Potrebbe essere>> rispose lui, poi ordinò un cappuccino e una brioche. Ok, probabilmente sapeva qualcosa di cui io non ero a conoscenza. Iniziai a ragionare: cosa poteva intendere Andy con quel "potrebbe essere"? Intendeva qualcosa di bello oppure no? Probabilmente si trattava della prima opzione. O forse era una frase buttata lì per caso e io ci stavo pensando fin troppo. Decisi che era così. Pensavo sempre troppo, e probabilmente lo stavo facendo anche in quel momento. Ordinai un ginseng in tazza grande e una brioche al cioccolato.

Consumammo la colazione e poi andammo a scuola cantando insieme la canzone, così da essere del tutto pronti, poi scendemmo dalla macchina ed entrammo in auditorium mentre tutti correvano da ogni parte per preparare le ultimissime cose. Andai a cercare Alexius: sapevo che la sua agitazione quel giorno era alle stelle, quindi avevo la missione, a detta sua, di farlo calmare. Lo trovai nello spogliatoio da solo a provare qualche passo della sua coreografia. Una volta che ebbe finito di ballare, si tolse gli auricolari e gli chiesi: <<Come va?>>

<<Sto un sacco in ansia, tu?>> rispose Alexius.

<<Anche io>> replicai, poi esitai per qualche secondo: non sapevo se chiedergli riguardo quello che aveva fatto trapelare Andy mentre eravamo a fare colazione. Dopo un attimo mi decisi e gli chiesi: <<Senti ma... Non è che deve succedere qualcosa di cui io non so nulla in questi giorni?>>

Fallen Angel | Andy BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora