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Un paio di mesi dopo arrivò il secondo lavoro da fare: dovevano recarsi a Las Vegas e far confessare un uomo per spaccio e traffico di prostitute.

"E siamo di nuovo in aereo. Però stavolta ho solo io la valigia." a quanto sembrava Niall era il più divertito dalla situazione "E io starò in camera a gestire la situazione da lontano finché voi sgobberete sul campo." gongolava nel suo solito posto verso il corridoio dell'aereo.

"Almeno sai già cosa dovremmo fare noi?" chiese curioso Harry che aveva già una cuffietta nell'orecchio per non dover subirsi i brontolii continui di Louis.

"Certo, e mi divertirò un sacco perché so chi dovete interpretare ed ho scelto personalmente i vestiti e sinceramente non vedo l'ora." rise sotto i baffi facendo sbuffare Louis che non aveva il controllo della missione.

Aveva la mania del controllo, doveva essere tutto organizzato e doveva avere tutto sotto controllo o era ansioso. Se si aggiungeva anche il fatto che aveva un ragazzo sotto la sua ala era ancora più stressato. Aprì il telefono nella chat con Zayn.

'Sai che non mi piace quando fai così.'

'Fortuna che non mi interessa Lou ;) '

'Dovresti smetterla di fare come ti pare. Potrei mollare i tuoi angeli.' 

'Si certo.'

I messaggi si interruppero perché sapevano entrambi di star scherzando eppure Louis non sopportava la situazione.

"Louis cosa ne dici?" Harry aveva messo la sua mano sul suo ginocchio e sentiva il calore che emanava e si guardarono. Capitava spesso dalla prima missione insieme. Si trovavano nelle stanze ed è come se i loro occhi ogni volta si cercassero, ed una volta trovati fossero soddisfatti e semplicemente si lasciassero con la speranza di incontrarsi ancora la volta dopo. E quella dopo ancora.

"Non ho capito la domanda." constatò onestamente spostando lo sguardo sul collega biondo.

"Ho detto che io prendo il letto singolo, non è una domanda ma Harry voleva essere cortese." poi Niall si abbassò la mascherina sugli occhi e mise le cuffie così da non lasciare spazio di risposta al suo amico.

Louis alzò gli occhi al cielo sbuffando e riportò lo sguardo sul riccio, stranamente la sua voce era più gentile del solito e più dolce "Se quello lì ha deciso ormai non c'è più nulla che possiamo fare. Fa sempre così quando Zayn gli da un po' di potere, mi fa dannare." Harry rise un po' e sul viso del liscio spuntò un piccolo sorriso di rimando.

*

"Va bene ragazzi, siete pronti a sentire chi sarete stasera?" chiese Niall da dietro il computer.

Harry annuì e Louis sbuffò da dove era seduto nel letto che quella notte avrebbe condiviso con il riccio.

"Allora, Harry tu dovrai interpretare Milo, ovvero il gigolò del temuto Louis Tomlinson che sarà nei panni di Jack Papadopoli. Stasera andrete al casino più conosciuto: il Lotus. Lì incontrerete Vladimir Azoff e dovrete arrivare ad avere una confessione da parte sua. Lui gestisce un traffico di prostitute e traffica droga in tutto l'oceano Atlantico." poi porse una microspia con microfono a testa "Una volta ottenuta la confessione potrete ritornare in camera e manderò il file a Zayn."

"Questi sono i vestiti e gli accessori per te Lou." disse passando all'amico un completo blu scuro, un paio di scarpe eleganti nere e lucide e un orologio oro.

"C'è da dire che Zayn si è sprecato, queste robe costeranno più della mia stanza all'agenzia." constatò Louis impressionato.

"Zayn pensa sempre ai dettagli, e contando che hai una tv a schermo piatto non costa di più..." poi Niall spostò lo sguardo su Harry "...per te ho preso diversi cambi non sapendo con cosa saresti stato più a tuo agio."

Prese diversi abiti dalla valigia e li dispose sul letto, tutti e tre li guardarono. Chi dubbioso, chi incredulo e chi entusiasta non riuscivano a staccare lo sguardo da qui pezzi di stoffa.

"Beh, definirli abiti è un po' un insulto." fu Harry il primo a parlare, non aveva mai indossato capi del genere prima d'ora ed era un po' in soggezione.

"Si, mi hanno aiutato le ragazze che hanno voluto dare questo tocco un po' femminile però se non ti senti a tuo agio ho anche degli skinny jeans e una maglia corta." lo rassicurò Niall.

"Solo che non sarei credibile." constatò il riccio "Va bene, io li provo tutti poi decido." e così sparì dentro il bagno mentre gli altri due erano fuori ad aspettarlo.

"Ti ci stai affezionando ammettilo, ho sentito che sei gentile con lui." il biondo infastidì Louis il quale lo guardò male "Zitto." 

Il primo abito era azzurro ed aderente sul corpo del riccio che paonazzo si guardò allo specchio presente nella camera "No." fu l'unica cosa che pronunciò prima di chiudersi di nuovo in bagno.

Il secondo era un vestito rosso meno aderente ma anche quello fu bocciato. L'ultima opzione fu la più apprezzata: si trattava di una maglia corta con una gonna nera abbinata e delle semplici converse.

"Okay sono pronto."

*

Arrivarono ad un tavolo e si sedettero. Harry indugiò ma dopo un cenno del liscio di sedersi sulle sue gambe lui si accomodò.

Cominciò a guardare i giocatori per assicurarsi che non ci fosse Vladimir, poi posò lo sguardo sulle mani dell'altra spia: aveva dello scotch in un bicchiere che gli era appena arrivato e l'altra mano teneva le carte.

Era relativamente interessato, lui alla fine doveva solo fare la parte del trofeo ma gli vennero i brividi quando Louis spostò una mano sul suo fianco e si avvicinò. 

"Tieni la microspia accesa, non sappiamo quando si possa presentare." sussurrò Louis all'orecchio di Harry per non farsi sentire dagli altri giocatori.

"Oh, anche io dico le sconcezze alla mia puttana mentre gioco." furono colti di sorpresa da una voce alle loro spalle. Harry osservò come la schiena di Louis si fosse tesa e come entrasse nel personaggio.

Gli occhi dei due si incontrarono "Vladimir Azoff, che piacere, la fama vi precede." 

"Voi conoscete me ma io non conosco voi." disse con un forte accento russo.

Louis gli tese la mano che prima teneva le carte "Piacere Jake Papadopoli, e lui è la mia puttana." Harry rimase impressionato dall'accento italiano che la spia era riuscita a sfoggiare.

"E' davvero un bel ragazzo complimenti. Magari potrebbe lasciarmelo provare." 

Un sorrisetto si formò sulle labbra del liscio e scosse la testa "Ah ah io non condivido la mia puttana con nessuno. Ma ho sentito che voi invece avete una certa dimestichezza." il riccio stava guardando il susseguirsi di battute e sentì Niall dall'auricolare dirgli 'Perfetto sto registrando anche io così se la microspia si distrugge abbiamo comunque le prove.'

"Avete sentito bene mio caro amico. Quando vi stancherete di quel bel ragazzo mi trovate a questo numero..." gli passò un biglietto da visita "...posso farvi avere sia ragazze che ragazzi, il pagamento è in anticipo e se vi volete sballare vi potrei fare uno sconto." il ghigno che quell'uomo aveva stampato sul viso era rivoltante.

"Siete troppo gentile." la conversazione finì lì, Louis continuò il suo gioco e Vladimir si confuse tra la folla di persone.

'Ragazzi ho tutto. Vedete voi quando tornare in stanza, io mi scollego.' li avvisò Niall.

Louis rimase concentrato sul gioco finché Harry non gli avvicinò il viso all'orecchio coprendo la sua bocca con i capelli che erano scivolati in avanti "Grazie per prima."

"Non devi, non ti avrei lasciato andare via con lui." confessò Louis ed il riccio annuì solamente prima di ritornare con lo sguardo sulle carte nella mano di Louis.

-Zayn's Angels- l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora