XVI - Pentimento

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Con un ultimo pugno, Absol distrusse la capsula di contenimento, spargendo tutti i vetri nel luogo e facendo uscire quel poco liquido rimasto al suo interno. Scendendo dal piedistallo, dimostrò di essere un soggetto maschile alto, imponente e con una muscolatura estremamente tonica. Se questo Absol, secondo il punto di vista di Mirrgh, doveva essere il perfezionamento dei Terrani, allora avrebbe avuto delle capacità motorie e cognitive da non sottovalutare. Senza perdere tempo, Absol corse verso il gigante a tre teste. Senza nemmeno pensarci, Ycron lo intercettò e, con un colpo di mano ben assestato sull'addome, lo scaglio contro le apparecchiature già danneggiate dalle azioni precendenti. Sia Mirrgh che Ycron appresero inconsciamente che alla loro missione si era aggiunto il compito di proteggere quel gigante, che da avversario si era mutato in vittima, ma che dal punto d'osservazione dell'Araldo era più simile all'essere passato da schiavo a nullità, ostacolo e fallimento; infatti, l'ologramma di quest'ultimo era sparito nel momento in cui aveva dichiarato la condanna del gigante dalle tre personalità.

Absol caricò nuovamente in direzione del trio e, anche stavolta, Ycron ripeté la stessa movenza; tuttavia, come se avesse appreso dallo sbaglio del passato, si piegò in avanti e, con un colpo preciso di mano, spintonò Ycron facendogli perdere l'equilibrio; l'energumeno era prossimo a colpire il suo obiettivo, ma quest'ultimo non ci poteva stare a farsi eliminare su due piedi e senza un minimo di difesa. Costui, infatti, afferrò le braccia di Absol e lo tenne sospeso in aria. Nonostante la sua agilità, la forza in possesso al gigante a tre teste si dimostrò soverchiante rispetto a quella dell'esperimento.
"Solo perché siamo tre teste in un corpo non significa che siamo deboli!"
"Ben detto Udt! Mettiamo a dormire questo bravo cucciolotto!" incoraggiò Noi.

Essendo a piedi nudi, il gigante si mosse verso le strumentazioni che, nonostante fossero danneggiate dall'assalto dei due, premette un pulsante nascosto da una mattonella, facendo apparire un nuovo quadro strumenti. Imputando con sorprendente agilità diversi comandi con le dita dei piedi, al posto della capsula di contenimento dove si trovava Absol, si aprì una voragine buia e profonda. Alla vista di quello che lo aspettava, Absol si divincolò in una maniera tale da lussarsi entrambe le spalle e, sfruttando la sorpresa di una simile azione insieme al peso del suo corpo, scivolò dalla presa e corse contro Ycron, l'unico estraneo che aveva osato attaccarlo. In tutto questo, la creatura non aveva emesso alcun tipo di brontolio, di rantolo o di grido, fatta eccezione per l'urlo con cui era uscito dal contenitore. Stavolta fu Mirrgh a intervenire; usando la sua robusta coda e muovendosi velocemente come una frusta, afferrò per il torso Absol, sollevandolo da terra. Tuttavia non lo stritolò, semplicemente lo aveva fermato in un modo tale da non farlo fuggire; tuttavia, lo stesso serpente faticava a tenerlo in aria.

"Accidenti, ma di cosa è fatto questo qui?" domandò con evidente fatica Mirrgh.
"Credo sia umano, quindi di carne," bofonchiò Ycron.
"No, sacco di lardo, come l'ho afferrato è diventato pesante di colpo!" rispose inferocito il serpente.

Approfittando del momento di distrazione, Absol aprì la bocca e morse la coda di Mirrgh. Seppure fosse robusta e coperta di scaglie, il selvaggio attacco dell'antagonista fece allentare la presa quanto bastava per farlo fuggire. Compì tre passi verso l'uscita, e nel suo rantolare c'era la soddisfazione di essere prossimo ad agguantare la libertà; tuttavia il gigante, facendo risaltare la voce di Osi, disse: "Dove pensi di scappare!? Torna immediatamente qui!"
Con un comando di quel quadro strumenti, fece cadere tutti i piani di passaggio, isolando Absol e loro dall'uscire da lì. Inferocito come non mai, Absol ripartì alla carica, al pari di una bestia impazzita, consapevole di essere braccato e di lottare per la sopravvivenza. A questo punto, Ycron si giocò il tutto per tutto.

"Mirrgh, riesci a trattenerlo dieci secondi? E tu, gigante, hai modo di chiudere quel fosso se ci buttiamo Absol?"
"Certo che posso chiuderlo! Conosciamo questa struttura come le nostre tasche!" sindacò Udt.
"Non avrai intenzione di fare quello che penso, sacco di patate!" esclamò Mirrgh.
"Non c'è tempo di pensare. Ora o mai più!" gridò Ycron.
"Argh! Fai quello che devi!" brontolò Mirrgh.

Tribal Justice - Tra passato e presente Où les histoires vivent. Découvrez maintenant