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AKANE POV.

Iniziò a camminare nella mia direzione, barcollando, ma tenendo la lama puntata addosso a me.

Tori: sai quanto è difficile essere te?!

Disse fermandosi a un metro da me, prima di saltarmi addosso cercando di colpirmi. Gli fermai le braccia per qualche minuto, continuando a sentire le sue lamentele e discorsi senza senso. Gli diedi una ginocchiata sullo stomaco, abbastanza forte da farla cedere e disarmarla. Una volta a terra calciai la lama dietro verso Kurapika, che la prese e si allontano.

Io: tu non hai idea di cosa significa essere me, e non lo saprai mai.

Dissi abbassandomi guardandola negli occhi, per poi alzarmi e andare da Miku e Kaori.

Io: scusami Kaori, non doveva finire così la serata, perdonami.

Dissi abbracciandola, abbraccio che venne ricambiato sentendo un leggero, "non è colpa tua" seguita da Miku, che non voleva sentirsi al terza incomodo.

Tori: essere te non è difficile, ci ho provato per tutta la vita, ormai è facile!

Disse lei, sciolsi l'abbraccio e la vidi cercare di rialzarsi. 

Io: no, non lo sai e sai perchè? tu non hai dovuto crescere due bambine da sola, non hai dovuto fare la parte della cattiva quando le mettevo in punizione, non sai quanto è stato difficile fare l'esame da hunter, non sai quanto sono stata male quando ci siamo separate io e le ragazze, non sai quanto è difficile portare il peso di sapere che un giorno potrò perderle in missione...

Dissi accorgendomi che stavo urlando e, che delle righe umide mi stavano scorrendo nel viso, mi accorsi che erano tutte le mie paure che mi portavo dietro da n po' di tempo e che non avevo detto a nessuno, e che l'ultima era la paura che portavo dietro da quando sono, e siamo, hunter, sono più grande di loro e le ho praticamente cresciute io, e pensare che potrò perderle in missione mi spaventava da tempo.

Io: la mia vita non è fantastica, se questo quello che intendi, sono le persone che ho e conosco che la rendono fantastica. Essere me.. non hai proprio idea di cosa tu stai blaterando.

Dissi prendendole le braccia e incrociarle dietro la schiena costringendola ad alzarsi.

Io: ragazzi ci pensate voi a sistemare?

Dissi guardandoli, erano immobili come statue, e i volti parlavano più delle parole. Era come se si sentissero in colpa, ma mi annuirono in risposta. Non resistetti un secondo di più e la portai al porto, dove non poco lontano da lì c'era una prigione, feci il rapporto e tutte le pratiche.

Agente: domani o nei giorni avvenire arriverà una barca, al momento arriverà un'ambulanza e porterà i feriti in ospedale.

Io: dica all'ambulanza che fino ad allora verranno assistiti da un dottore che è nell'abitazione.

Agente: si signorina.

MIKU POV.

Io e Kaori eravamo shoccate, Tori era un persona estremamente gelosa della vita di Aki ma non sapevo che fosse ossessionata, il suo scatto di gelosia ha portato a sputare la verità di Akane che ha shoccato tutti, e un po' mi sento in colpa.. in questi anni non siamo (io e Kaori) state molto d'aiuto per lei, nel senso di preoccupazioni, e sappiamo che ci tiene molto a noi, come d'altronde anche hai ragazzi, ma...

La porta si aprì e la ragazza menzionata apparì da dietro l'asse di legno, aveva ancora gli occhi rossi, una delle poche volte che piangeva e faceva sempre uno strano effetto vederla così, teneva lo sguardo basso e, dopo aver tirato su con il naso, alzò la testa e iniziò a parlare.

Aki: scusate per quello che è successo e per quello che ho detto..

Disse lei riportando lo sguardo verso il pavimento, io mi alzai e corsi da lei seguita poi da Kaori, dopo qualche secondo la sentimmo singhiozzare, e le sue gambe cederli. Leorio si avvicinò a noi andando dietro di lei, sorreggendole le spalle. Continuò a piangere per qualche minuto per poi crollare addosso al ragazzo.

Leorio: la porto in camera sua

C'era un silenzio di tomba, si sentiva solo il rumore delle scarpe di Leorio salire le scale, e poi nulla. Solo il pesante rumore dei pensieri dei presenti nella stanza.

KURAPIKA POV

Il giorno dopo Akane non uscì dalla camera, per tutta la giornata, Miku e Kaori, quando erano in casa andavano al secondo piano e bussavano alla porta cercando di farla uscire, ma con scarsi risultati.

Miku: ho paura Kura..

Disse Miku guardando l'erba che ci circondava, l'aria ci colpiva il viso facendo spostare alcune ciocche di capelli. Miku aveva le ginocchi verso il petto dove si stava appoggiando con il mento, era preoccupata, questo era evidente, ma la frase che disse era comprensibile. 

Miku: non è facile vedere la propria sorellona chiudersi a riccio in questo modo..

Io: tranquilla vedrai che ha solo bisogno di tempo.

Miku: è solo che vorrei darle una mano, come lei ha sempre fatto con noi..

Le misi una mano sulla spalla, lei sobbalzò al contatto che girò la testa di scatto. I suoi grandi occhi color pece erano contornati da un po' di arrossamento, forse per il pianto, i capelli legati in modo casuale in una coda alta. Era straziante vederla e vederle così, lei, la persona più allegra, gentile, bella, e intelligente portava con se l'amore verso la sorella e la sua migliore amica. E' la cosa che amo di più di lei. Da lontano si vedevano Killua, Gon e Kaori tornare dal porto. La ragazza dai capelli castani si teneva il braccio nervosa e agitata mentre cercava di ridere alle battute di Gon e Killua. 

Io: la nave è partita?

Dissi una volta che furono vicini a noi, Killua annuì per poi guardare la castana spostarsi verso la corvina e sedersi accanto a lei.

Killua: non è ancora uscita?

Miku prese la mano di Kaori e la mise sopra al ginocchio appoggiandoci sopra il mento, muovendo la testa in segno di no. Gon guardava le ragazze triste, come se sentisse la loro tristezza, mentre io e Killua eravamo preoccupate per loro.  

Gon: Leorio è ancora davanti alla sua porta?

Chiese Gon preoccupato per il ragazzo, la sua domanda era lecita ma ci spiazzò sapendo che per una volta aveva capito la situazione, Miku nascose il volto tra le ginocchia, mormorando un "si" troppo debole per farsi sentire. Alla fine il ragazzo, dopo averla portata in camera, è rimasto fuori dalla sua porta, forse per evitare la situazione dell'ultima volta.

Io: bene noi andiamo.

Dissi prendendo la mano di Miku facendola alzare, quasi contro voglia, e shoccata.

Kaori: dove?

Io: ovunque pur di far distrarre Miku.

Dissi iniziando a camminare verso il porto, seguito da Gon che voleva aiutare a sollevare il morale di Miku.

~spazio autrice ~

Here's the new chapter after almost a month!!

Scusate ma con il lavoro non ci sto dietro alla pubblicazione dei capitoli😅

Spero che vi sia piaciuto.

A LOVE GROWN IN BATTLESWhere stories live. Discover now