Capitolo 36

504 17 0
                                    

"Radio Check George" apro il collegamento con il mio pilota che, in questo esatto momento, si trova sulla griglia di partenza "radio check" mi risponde lui. La serata di ieri è stata incredibile: siamo andati a casa di Marta e Riccardo per festeggiare la Pola di Charles e, contro ogni aspettativa, ci siamo divertiti tantissimo ed i suoi amici hanno caricato per bene il monegasco. Stamattina sentivo tutta la pressione e la sua ansia, non appena mi sono alzata, le prime parole che mi ha detto sono state: "quest'anno sarà diverso, quest'anno riuscirò a finirla e salire sul podio, rendendo fieri di me papà, Jules e tutte le persone che mi supportano" aveva le mani che gli tremavano e le lacrime che stavano quasi per uscire dai suoi occhi verdi "li rendi fieri ogni giorni facendo quello che ami di più" gli lascio un bacio sulla guancia "non so come farei senza di te" dice prima di uscire di casa, direzione Paddock.
"Giulia?" George richiama la mia attenzione "dimmi" riconnetto il cervello "ci sono novità sulle condizioni della pista? Contro ogni aspettativa, ci siamo trovati davanti un tempo molto rischioso: pioggia insistente su tutto il principato. "Dicono che non migliorerà, ti faccio sapere in caso di aggiornamenti" e, nonostante le condizioni la gara sarebbe iniziata dietro Safety Car.

"Come sta andando?" Dico durante il giro di formazione "Abbastanza male, qui è molto rischioso. Ci sono macchine che slittano davanti a me" già il circuito cittadino di Monaco è molto difficile come gara, non immagino come ci si possa sentire a driver guidare una macchina in queste condizioni su questo tracciato. Dopo innumerevoli giri, finalmente la Federazione decide di far rientrare tutti nella Pit Lane in attesa che le condizioni migliorino. I piloti cercano un modo per non perdere la concentrazione: Charles esce e parla con Andrea, George è qui con me mentre stiamo rivendendo alcune strategie, Pierre rimane in macchina. "Siamo tutti in attesa di comunicazioni della FIA, stanno mandando la Safety Car per vedere quando effettivamente si possa tornare in pista ma la vedo abbastanza dura".
Dopo quarantacinque minuti, finalmente si parte dalla Pit Lane ma ciò che succede durante il primo giro fa allarmare la maggior parte del Paddock: Latifi va a muro e Stroll colpisce le barriere. Preoccupata decido di chiedere a George come procede e lui, per fortuna, mi tranquillizza dicendo che nonostante le condizioni siamo abbastanza difficili il tutto sta andando abbastanza bene. Nonostante tutto però, Pierre Gasly sta facendo dei sorpassi clamorosi: dopo aver montato delle intermedie, scelta azzardata, ha passato sia l'Alfa Romeo di Zhou e la McLaren di Daniel.
Contro ogni aspettativa, al giro 20 tutti cominciando a montare le intermedie e addirittura le Hard. Le condizioni della pista erano migliorate, escludendo quelle pozzanghere fuori dalla traiettoria delle monoposto; molti team prendono questa decisione tra cui la Ferrari con Carlos Sainz ma, non appena mi affaccio, vedo la monoposto di Charles che rimane fissa nella Pit Lane e lui che sbraccia come se non ci fosse un domani; non potevo crederci: altra gara perfetta rovinata.
Ad un tratto è subito regime di bandiera rossa perchè la Haas di Mick Schumacher si apre in due dopo aver sbattuto contro le barriere ma, per fortuna, lui sta bene. Dopo pochi minuti ci arriva la comincaziond da parte della federazione che questa gara si concluderà tra 10 minuti: abbiamo superato il tempo a disposizione. Comunico il tutto al mio pilota che, esausto dalla giornata, si limita a pronunciare un "copy" con un tono di voce stanco ed esasperato.
La gara si conclude con un podio inaspettato che vede Perez, Carlos e Max vincitori. Charles è arrivato quarto e, dopo aver fatto tutti i controlli corre nella sua stanza, all'interno dell'hospitality e ordina ad Andrea di non fa entrare nessuno. Decido di lasciarlo stare mentre aspetto George che finisca le procedure e corre verso di me "altra gara finita in TOP 5 per mr. Consistency" l'inglese mi abbraccia e mi comincia a raccontare di tutte le sensazioni che ha avuto seduto su quel sedile. Mentre parlavamo sembrava essere tornato tutto a qualche mese fa dove ancora non esisteva gelosia, sentimenti e la nostra amicizia era più forte che mai: "ci vediamo questa sera da Lando?" Sono abbastanza titubante "vedremo" mi giro verso i box Ferrari "vai, avrà sicuramente bisogno di te" fa un sorriso e mi lascia andare la lui.

"Andre, Charles dov'è?" Il suo personal Trainer non sapeva che rispondermi perché, una volta lasciato il paddock, il monegasco aveva fatto perdere ogni traccia di se. "Prova a vedere se sua mamma sa qualcosa" vado immediatamente alla ricerca di Pascale e, dopo aver girovagato, la trovo all'uscita dell'hospitality "Giulia, tutto bene?" Ho una faccia preoccupata perché ho paura di quello che Charles possa fare:ultimamente lo vedo troppo turbato e, se dovesse essere da solo, non vorrei si sentisse abbandonato. "So io dove si trova" la donna mi capisce senza che io apra bocca "vieni con me" lascio la mia macchina nel parcheggio e salgo su quella della mamma del mio fidanzato seguendo una strada che mai avevo percorso prima d'ora.

Ci troviamo davanti ad un cimitero e, nonostante la fresca aria post-pioggia mi stia accarezzando la pelle, sento come se tutto dentro di me si stesse scaldando. Guardano la donna, seduta al volante cercando delle spiegazioni ma l'unica cosa che mi disse fu di scendere. Così ho fatto: ho richiuso la portiera e sono entrata alla ricerca del mio ragazzo. Dopo un po' di minuti sono riuscita nel mio intento: lo vedo seduto vicino ad una lapide,con ancora la maglia della scuderia addosso che sta piangendo. Decido di avvicinarmi ma non appena lo sento parlare mi blocco: "dopo quattro anni passati a soffrire finalmente pensavo di essere tornato in gioco: la macchina sembrava perfetta, la squadra sembrava perfetta. Tutto questo si è trasformato in un'illusione. Forse non merito questo posto, non merito tutto l'affetto dei tifosi e non merito Giulia" quella frase mi fece bloccare "Lei è la prima persona che crede in me: vede quello che gli altri non vedono, proprio come facevi tu papà" le lacrime cominciano a scendere sul suo viso "lei è l'ingegnere che vorrei perché sa essere professionale che un'ottima compagna. Mi capisce come pochi e spero che il suo sogno si possa realizzare così da farlo diventare il nostro" sorrido istintivamente e decido di avvicinarmi. All'inizio Charles era abbastanza preso da non vedermi poi però, una volta riconosciuta la mia figura, alza lo sguardo, incrociamo i nostri occhi, mi abbraccia e scoppia a piangere. Rimaniamo in quella posizione per qualche minuto, fino a quando non si riprende: "volevo portare il trofeo a casa per rendere tutti fieri di me, invece sono qui a piangere e scusarmi con mio padre che ha messo tutto su di me, per farmi fare quello che amo ma non sto dando risultati e..." non riesce a continuare "Lui, in questo momento, vorrebbe che tu abbia la forza di rialzarti e sfoggiare quel sorriso quella positività che ti distinguono da qualsiasi altro pilota" alza lo sguardo verso si me "tu non hai fallito un bel niente perché il tuo anno deve ancora arrivare e so per certo che il momento è vicino" ci abbracciamo e vedo la figura di un uomo che, da lontano, mi guarda sorridendo e mi dice "grazie per prendermi cura di lui".

Ciao bella gente,
Anche in questo capitolo si piange tutta l'acqua che abbiamo in corpo. Sono molto felice di essere riuscita a pubblicare oggi, nonostante l'umore altalenante dovuto al primo GP della stagione...
Ma passando alle cose belle, vi volevo ringraziare per le 13.7 k visualizzazioni vi amo e non smetterò mai di ringraziarvi per il supporto.
Come sempre, se volete lasciarmi una stellina o un commento, a me farebbe molto piacere. Detto ciò, ci vediamo al prossimo capitolo
Kisses,
Giulz❤️

Same passion, different team|| Charles Leclerc Donde viven las historias. Descúbrelo ahora