Capitolo 28

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"Chèrie, questa sera cosa cuciniamo?" Charles mi chiede; ormai sono tre giorni che mi sono definitivamente trasferita a Montecarlo e, dopo aver rivoluzionato casa del monegasco, ci stiamo godendo quei pochi attimi di tranquillità prima dell'inizio dell'ennesimo Race weekend. "Sinceramente vorrei una semplice cioccolata calda; oggi da tua madre ci siamo ingozzati troppo e sono a pezzi" ogni volta che andiamo da Pascale a pranzo la sera sono talmente tanto piena da non riuscire ad alzare nemmeno un dito "Va benissimo, però non adesso, Sono stanchissimo anche io" si accolla a me e in cerca di coccole "potresti coccolarmi anche tu ogni tanto" metto il broncio cercando di fare la finta offesa "Eddai" fa il faccino triste ed io, come sempre, gliela do per vinta. "I tuoi genitori non li ho ancora conosciuti" dice tutto ad un tratto "hai ragione; la prossima volta che abbiamo una pausa di due settimane, andiamo dai miei. Però ti avverto: la città in cui vivo fa pietà e compassione" come ho gia detto, la mia piccola cittadina è molto intima e tenuta male, non vorrei che lui rimanesse deluso "Tu sei abituato a Montecarlo e a tutto questo lusso; lì la cosa più lussuosa che abbiamo è una barca ormeggiata sulla spiaggia" entrambi scoppiamo a ridere "devi stare tranquilla, mi piacerà lo stesso". Ad un certo punto Charles alza la testa e sorride facendo immediatamente spuntare le fossette al lato della bocca; istintivamente le accarezzo e lui, al mio tocco si rilassa: "come mai, ogni volta che ci sfioriamo sentiamo entrambi un qualcosa che ci provoca il rilassamento dei muscoli?" Mi ci metto a pensare anche io "beh prova a chiederlo al medico" scoppiamo a ridere, come due idioti mentre il microonde ci avvisa che la cioccolata è pronta.

Ho sempre desiderato questa vita: un ragazzo che mi ama, il lavoro dei miei sogni, il sentirmi bene con me stessa, vivere in una città che amo, conoscere persone nuove. Ogni giorno mi rendo conto di quanto io sia stata fortunata a trovare delle persone che rendono così speciale la mia vita. I miei pensieri vengono interrotti dal campanello che suona improvvisamente "aspettavamo qualcuno?" Guardo Charles con sguardo interrogativo e lui fa spallucce "vado io" si alza e va verso la camera, si infila la maglietta e apre leggermente la porta: non riesco a riconoscere chi ci sia dall'altra parte ma lo sguardo del mio ragazzo mi basta per capire che è sicuramente qualcuno di indesiderato. Decido di alzarmi e, presa dalla curiosità, vado anche io verso la porta ma il monegasco la richiude subito senza darmi nemmeno il tempo di vedere chi fosse "C'è qualcosa che non va?" Dico abbastanza agitata ed infastidita dal gesto che ha appena fatto "Tutto apposto" dice con i denti stretti non facendo trasparire la minima emozione ma non è in grado di nascondermi determinate cose: c'era qualcuno di importante alla porta e non ha voluto farlo entrare o parlarci perché la mia presenza lo disturbava "Io vado in camera" senza ottenere una risposta mi fiondo sul letto e chiamo Veronica: "Buonasera piccola peste, come stai?" Chiedo alla piccola Ele non appena il suo faccino mi compare sullo schermo "Bene zia, papà Lando oggi ci ha portate al parco e mi sono divertita tantissimo: ho visto tanti bimbi che giocavano con le macchine, ma nessuna delle loro era bella come quella che mi avete regalato tu e lo zio Charles" sorrido quando la vedo ridere, tutta fiera del suo regalo "la mamma dov'è? Ho bisogno di parlarle" immediatamente mi passa il telefono e vedo che i miei migliori amici si stanno scambiando saliva animatamente "Non vorrei interrompere qualcosa però avrei urgentemente bisogno di veronica" Lando mi fa immediatamente la linguaccia e corre verso Eleonora per giocarci insieme "non hai una bella faccia, che cosa ti è successo?" Non ho nemmeno aperto bocca e subito ha capito che c'era qualcosa che non andava, le racconto tutto ciò che era passato e lei rimane senza parole "e adesso lui dov'è?" Chiede immediatamente "dovrebbe essere di la, io sono venuta qui senza nemmeno insistere" mi dice di andare a controllare e, dopo aver urlato il suo nome per tre volte e aver guardato in ogni angolo della casa, non lo trovo "Non ho la più pallida idea di dove sia andato" il fiato si fa sempre più corto e l'ansia comincia a salire "giulia devi calmarti, vedi se ti ha lasciato un biglietto da qualche parte" e noto sulla porta un post-it rosa che avevo appoggiato sul pianoforte "sono uscito con Max, torno tardi non mi aspettare. Charles" sento la rabbia che mi bolle nelle vene "Max oggi è con Kelly, impossibile che è uscito con loro senza dirmi nulla" la faccia di Veronica dice tutto "Sicura che non sia con Lei?" Le paranoie cominciano a farsi strada dentro di me "c'è un posto in particolare dove potrebbe andare?" Ci penso e immediatamente mi torna quel bar a pochi passi da casa, sicuramente sarà andato lì "Ci sentiamo dopo" nemmeno ascolto quello che ha da dirmi la mia migliore amica: Charles prega che tu stia da solo perché questa è la volta buona che ti faccio secco.

Same passion, different team|| Charles Leclerc Where stories live. Discover now