Capitolo 22

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Incredibile com, ogni volta che io mi trovi in aeroporto, ho questa costante sensazione di ansia che percorre il mio corpo: Charles sta per arrivare con il suo volo di linea che da Nizza si sta dirigendo proprio qui a Londra. Tutto ciò mi sembra surreale: non è passata nemmeno una settimana da quando ci siamo visti l'ultima volta eppure, questo periodo, l'ho vissuto come se fossero passati mesi. Diciamo che dall'ultima telefonata, interrotta bruscamente dalla madre, Charles sembra essere tornato il ragazzo di sempre: ride e scherza normalmente, mi chiede come sia andata la mia giornata e se mi è mancato.
Adesso la sala d'attesa sembra più vuota del solito, generalmente trovo o vecchietti che aspettano con ansia i solo nipoti che ritornano da una vacanza oppure giovani coppie e famiglie che hanno costantemente un sorriso stampato in faccia. Insomma, oggi niente di tutto questo; l'unica persona a farmi compagnia, ad eccezione delle persone che lavorano qui, è un ragazzo che sta piangendo disperatamente perché la sua fidanzata, non appena scesa dall'aereo, l'ha lasciato confessandogli di aver baciato un altro. Lo continuo a fissare, in questo caso non ho la minima idea di come comportarmi: dovrei andare lì e confortarlo però non ci riesco. Non appena mi alzo per cercare di confortarlo sento che la voce automatica prende la parola: "il volo 20987 di Air France proveniente da Nizza è appena atterrato"; il battito di accelera, le gambe cominciano a tremare e nella testa fluiscono pensieri confusi che non trovano un posto nel mio cervello: tra pochi secondi scenderà da quelle scale e finalmente avrò davanti a me il ragazzo di cui sono innamorata.
Riesco ad intravedere alcune persone che sono accompagnate dalla propria valigia ma, tra la folla, non trovo Charles. Comincio a pensare che effettivamente potrebbe aver perso anche questo volo: mi ha detto che il traffico l'ha bloccato e da lì non ho avuto sue notizie. La marea di gente è ormai scomparsa ed io sono ancora qui in attesa di Charles ma, dopo qualche minuto, qualcuno mi chiude gli occhi e mi sussurra: "indovina chi è arrivato?". La sua voce mi era mancata tantissimo ed il suo tocco ha ancora lo stesso effetto su di me; sorrido e tolgo immediatamente le sue mani dai miei occhi, mi giro e vedo che ha in mano un mazzo di fiori "sorpresa" dice prima che io mi fiondi tra le sue braccia: mi era mancato il suo profumo e la sua stretta. "Sei proprio uno stupido, mi hai fatto preoccupare" scendo e gli tiro un piccolo schiaffo sulla guancia facendo spuntare quelle fossette che io amo tantissimo. Stava per prendere la parola quando veniamo interrotti da una mamma e dal suo bambino di qualche anno più grande di Eleonora "Ciao Charles, lui è Lewis e adora la Ferrari, potresti farti una foto con lui?" Il piccolino si avvicina timidamente e si guarda le scarpe "certamente" risponde il monegasco prendendolo in braccio; la scena è bellissima: lui che guarda il bambino sorridendo. Chissà come sarà quando diventerà padre.

"Finalmente a casa. So che non è come a Montecarlo, però a me piace tantissimo" non era mai stato a casa mia e la sua faccia era abbastanza sorpresa "È veramente bellissima" mi spunta istintivamente un sorriso. "Mi sei mancato veramente tanto" ci troviamo sul letto, reduci da una giornata veramente stressante per entrambi: i preparativi per il GP di Miami continuano. Nonostante io, con lui vicino, mi senta felice ho ancora qualche dubbio per quanto riguarda la situazione con Charlotte e devo per forza chiarire tutto ciò "In questi giorni a Monaco dove sei stato?"inizio il tutto in maniera molto vaga "ho deciso di stare un po' di tempo con la mia famiglia per poi cercare un po' di spazio da solo per capire..." lascia quest'ultima frase in sospeso ed è proprio questo che mi fa preoccupare "capire cosa?" So che centro io in questo discorso ed ho paura di ciò che andrà a dire. Prima che però lui possa aprire la bocca per rispondere veniamo interrotti dal mio telefono "chiunque è, può aspettare" dico ma lui orami è già con il cellulare in mano "Lando!" Urla, ovviamente chi poteva interrompere un momento serio se non il mio Milkyboy "Dieci minuti e ci siamo" risponde Charles prima di riattaccare. Non volevo uscire, avevo solo voglia di parlare con lui seriamente, senza che nessuno si intromettesse. Ho il broncio per far capire al monegasco che io non avevo nessuna intenzione di uscire di casa ma lui non sembra aver colto il messaggio "Cos'è quel faccino?" Mi chiede facendo scontrare i nostri occhi verdi "Non voglio andare" ho la voce da bambina e le braccia incrociate sul petto "Fai i capricci?" Mi scappa una leggera risata: quando fa così non riesco a trattenermi. "Non voglio andarci da Lando, voglio stare con te. Questa settimana non ci siamo sentiti per niente e vorrei passare un po' di tempo con il mio monegasco preferito" ho omesso la parola fidanzato apposta e lui sembra averlo notato "Adesso allora ci mettiamo a letto e ci rilassiamo insieme, dammi due secondi che chiamo Lando" mi sembra surreale il fatto che lui stia facendo tutto questo per me però, se devo essere sincera, lo apprezzo veramente tanto.

"Okay ci siamo" appena spalanca la porta si toglie la maglia rivelando tutti i suoi muscoli del petto, uno spettacolo che solo a pochi è riservato "Dimmi tutto Chèrie" faccio un respiro profondo, mi accollo al suo petto e comincio a parlare "non so per quale motivo tu ti sia allontanato però sappi che ci sono rimasta molto male. Volevo aiutarti e fare qualcosa per farti stare meglio, come tu fai sempre con me, invece non me l'hai permesso. Mi hai abbandonata ad Imola e sei sparito per giorni: provavo a chiamarti ma eri irraggiungibile. Finalmente, dopo qualche giorno, mi rispondi ma riattacchi subito perché qualcuno ti chiama. Charles io sono stata veramente male in questi giorni" le lacrime cominciano a rigare la mia faccia seguendo le curve delle mie guance, il monegasco mi fa alzare il viso ed incrociare il suo sguardo "Giulia, avevo semplicemente bisogno dei miei spazi: quando una gara non va sono solito a chiudermi in me stesso senza rivolgere la parola a nessuno per paura di poter ferire qualcuno. Non dovevi prendertela. Hai ragione ho sbagliato ad ignorarti perdonami" mi lascia un bacio leggero sulle labbra che provoca in me una sensazione strana: una fiamma che percorre tutto il corpo. Nonostante tutto però c'era qualcosa che mancava: non sapevo ancora cosa fossimo realmente. "Charles" inizio il discorso "ormai sono un po' di settimane che ci frequentiamo e volevo sapere se..." non riesco a finire nemmeno questa frase "Certo che sei la mia ragazza, volevo presentarti alla mia famiglia proprio come questa nomina e avrei voluto vedere la tua faccia diventare rossa come un peperone. Però ti sei spoilerata tutto" mette il broncio e comincia a farmi i grattini sulla schiena. Sorrido per le parole che ha appena detto: sono la sua ragazza. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere ma, adesso che è capitato, non mi farò fuggire questa occasione. Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle sue braccia: non avrei potuto chiedere di meglio.

Same passion, different team|| Charles Leclerc Where stories live. Discover now