Capitolo 12

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Charlotte era proprio davanti a me: i suoi capelli castani erano sistemati perfettamente sulle sue spalle, il viso era coperto di quel minimo strato di trucco che le metteva il risalto la pelle perfetta, aveva un semplice vestito che le metteva il risalto il suo corpo. Le sarebbe stato bene qualsiasi cosa, anche un sacco dell'immondizia addosso, e sarebbe stata in grado di brillare in ogni modo. Io invece? Capelli raccolti in una coda disordinata con i vari ciuffi che mi ricadono sulla faccia, occhiaie dovute ancora a due notti fa, pantaloncini e maglia della scuderia. Potevo competere? Assolutamente no.
Cerco di fare la persona gentile e matura e decido di rispondere alla ragazza "Ciao Charlotte, come mai qui? Non credevo di vederti a Melbourne" Faccio il sorriso più falso sulla faccia della terra "siamo pari allora, nemmeno io mi aspettavo di vederti a Montecarlo" fa una leggera pausa "nell'appartamento di Charles" la rabbia comincia a farsi strada nel mio corpo: comincio a tremare e stringo i pugni. Il mio gesto non è passato inosservato a George, che subito decide di intervenire "Giulia dobbiamo andare da Toto, ci starà sicuramente aspettando per la riunione" rimango immobile e la fisso negli occhi, non riesco a muovere le gambe, tutto ciò che vorrei fare è saltarle addosso e rovinarle quel bel faccino che si ritrova. Sento una mano che si appoggia sulla mia spalla: quel tocco è leggero e riesce a far sciogliere i muscoli tesi provocandomi una leggera scossa. "Vai con George, se vuoi parliamo più tardi. Sbloccami che mi sentiamo per messaggio" quella voce, quella maledetta voce, riesce a calmarmi e tornare in me stessa. Volevo veramente parlare con lui? Assolutamente no. Ho promesso che quando avrà risolto la situazione Charlotte potremmo avere rapporti, prima no. Però tanto vale sbloccarlo almeno per ringraziarlo per avermi trattenuto.

"Non so come non me ne sia accorto prima"Ci stiamo dirigendo verso il Box Mercedes insieme a George "Di cosa?" Ride "di come vi guardate, di come lo guardi tu Giù. Ogni volta che posi lo sguardo su di lui sorridi senza un apparente motivo, non riesci ad odiarlo. Nonostante tutto lo guardi ancora con gli occhi a cuoricino" sbuffo perché quello che sta dicendo non è vero: non sono così tanto sotto a per lui anzi, è sempre stato lui quello che cercava un contatto.
Appena arrivati ci sediamo ai nostri posti e cominciamo la riunione. Toto prende la parola: "La Ferrari è tornata ad essere una macchina con cui competere. I numerosi aggiornamenti ed una preparazione impeccabile dei piloti hanno portato la scuderia a raggiungere dei risultati ottimi già a partire dallo scorso Gran Premio. Ora la domanda che dobbiamo farci è: cosa possiamo fare noi per contrastare questa nuova potenza?" Sembra uno di quei discorsi che vengono fatti dai generali prima di andare in guerra "Puntare tutto sui piloti" George è abbastanza nervoso "Lewis si lascia guidare dall'esperienza mentre il nostro caro George si lascia guidare da nuove sensazioni. Direi che questo ci basta, a livello di team siamo molto uniti e ci capiamo benissimo. Le indicazioni per i meccanici le ho mandate tutte per mail mentre per voi due" dice indicando me e l'ingegnere di Lewis "ci vediamo nel pomeriggio per ulteriori indicazioni" accenniamo entrambi ed andiamo tutti nella sala conferenze.
Mi siedo e comincio ad ascoltare le dichiarazioni dei piloti. Entra il secondo gruppo: Zhou, Schumacher, Russell e Perez. Vedo che George si sta sistemando il microfono e prende la parola. Gli chiedono cosa di aspetta da questo Gran Premio e lui non tarda a rispondere: " Ovviamente è fantastico tornare qui. Viaggio lungo ma ne vale la pena con la passione che trovi a Melbourne, una città con tifosi che solitamente vedono tutte la gare della stagione dopo la mezzanotte a causa del fuso orario". Sorride per poi continuare "Dobbiamo ridurre il gap da Ferrari e Red Bull, ma non c'è nulla in questo weekend che ci permetterà di farlo. E' un processo lungo e c'è il budget cap da tener presente. Non saremo in battaglia con loro e cercare di essere i terzi più veloci senza essere passati dagli altri. C'è ottimismo ed entusiasmo, non siamo qui fermi e sappiamo cosa dobbiamo fare per migliorare. Questa consapevolezza ci motiva e ogni nuovo arrivo ci farà migliorare. Ma, ripeto, serve velocità"  smette di parlare e mi guarda soddisfatto: è vestito completamente di nero e devo dire che sta molto bene. Non ascolto minimamente gli altri piloti perché sono impegnata a scrivere a Veronica
Verry🥴❤️
Ho letto il messaggio di Charles, non so cosa fare. Stamattina Charlotte, si è presentata qui ed ha cominciato a provocarmi. Se non fosse stato per lui adesso non sarei qui e non avrei più potuto mettere piede ad un gran premio. Mi ha chiesto di parlare ma io non sono del tutto convinta...
Premo il pulsante invio e solo dopo mi ricordo che in Italia sono le due di notte, tempismo perfetto direi.
Sul palco sale Charles e subito mi sento gli occhi puntati addosso: guarda nella mia direzione e sorride. Faccio un sospiro e sento cosa ha da dire il Predestinato, come lo chiama Carlo Vanzini: "La pista sembra bella, anche se per noi sarebbe stato meglio il vecchio layout. Ma sembra interessante ed emozionate." Ti Piave vincere facile, vero Leclerc.? "La Red Bull appare forte in rettilineo e qui ce ne sono molti. Allora dobbiamo vedere come andrà, ma se faremo un weekend perfetto... Cercheremo di concentraci su noi stessi, è presto per pensare al fatto di essere primi in campionato. Dobbiamo fare punti, poi Imola sarà una pista migliore per noi" ovvio che lo sarà: il gran premio di casa. Finisce il suo discorso e vedo che non presta attenzione ai suoi compagni ma a me; Daniel cerca di chiamare il compagno ma lui non riesce a staccarmi gli occhi di dosso. Finalmente, quando anche Sebastian termina il suo discorso posso alzarmi ed uscire da questa stanza.
Non appena metto il piede fuori  sento come se mi fossi tolta un peso: quei sguardi che ci siamo scambiati non sono passati inosservati. Mentre cerco di uscire per tornare al Box Daniel viene incontro "Ei piccolo ingegnere, come va?" So già di cosa vuole parlare "Senti, so che hai visto Charles e..." non voglio sentire cos'ha da dirmi su di lui "Dan, io ti voglio bene però dovete capire che lui ha una ragazza e non sono io. Per quanto non la possa sopportare, non è giusto nei suoi confronti. Sto cercando di farglielo capire ma lui non ne vuole sapere" nel bel mezzo del discorso arriva il monegasco, decido di accelerare il passo ma lui mi blocca "vuoi dirmi che ti prende? Prima quegli sguardi, adesso mi eviti" rimango a fissarlo per qualche secondo "scusa ma devo andare, Toto mi aspetta" mollo la presa e mi ritrovo a correre verso il box Mercedes

Same passion, different team|| Charles Leclerc Where stories live. Discover now