Capitolo 10

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Harry, dopo pranzo, si diresse nell'ufficio della professoressa Mc Grannit per chiedere della Metropolvere, lo zaino con le sue cose in spalla, e bussò alla porta.
«Avanti» si udì la la voce anziana, ma dolce, della Mc Grannit.
Harry, lentamente, aprí la porta, il viso di Minerva era rivolto verso di essa.
La donna sorrise vedendo Harry, «Signor Potter, che piacere» disse alzandosi piano, con le mani sulla scrivania.
Harry accennò un sorrisino, «Professoressa» disse a mo' di saluto.
«Cosa ti porta qui, caro?» chiese la professoressa invitandolo a sedersi.
Harry si chiuse la porta alle spalle e si accomodò di fronte a lei.
«Innanzitutto buon Natale» sorrise il ragazzo.
«Anche a te, caro» ricambiò il sorriso.
«Dimmi tutto» proseguì lei.
«Volevo chiederle se potesse darmi della Metropolvere...» chiese, la Mc Grannit lo guardò leggermente torva, ma poi annuì piano.
«Per cosa, se posso sapere?» disse la donna, mentre rovistava fra i cassetti in cerca della Polvere Volante.
«Vorrei...Andaretrovareilmiofidanzato... » disse velocemente, arrossendo.
Minerva sorrise leggermente, mentre prese la Metropolvere da un cassetto.
«Davvero? Mi fa piacere» continuò la professoressa, un sorriso sincero rivolto ad Harry, che annuì.
«E chi è?» disse la Mc Grannit sempre con un sorriso.
«Draco Malfoy...» le rispose Harry, leggermente imbarazzato.
«Oh, che bello! Va bene, adesso, però, ti lascio andare... Ci vediamo caro, ci vediamo» gli porse la Polvere Volante, e si alzò, accompagnandolo alla porta.
Harry sorrise leggermente, e la seguì.
«Ci vediamo professoressa» aprí la porta, curvò le labbra lievemente in un sorriso e uscì.
Minerva sorrise e lo salutò, richiudendoa porta.

Harry andò nella sua sala comune, si schiarí la voce e disse: «Malfoy Manor!».
Una scia di fumo verde comparve, ed Harry arrivò nella camera di Draco, che era a torso nudo e i capelli umidi, rivolto verso la porta del bagno.
Harry arrossí leggermente quando Draco si girò e gli sorrise.
Anche Harry ricambiò il sorriso, Draco si avvicinò a lui e si abbracciarono.
Draco guardò Harry negli occhi, lo prese per i fianchi attirandolo a sé e gli bacio le labbra dolcemente.
Harry portò le mani attorno al collo del suo, ormai è finalmente, fidanzato, sorridendo nel bacio.
«Mi sei mancato» mugugnò sulle sue labbra, e ricevette un «Anche tu» e un sorriso.
Draco si stacco infilandosi il maglione e prese in braccio Harry, le cui gambe erano attorno alla vita del biondo.
Si riempirono di dolci baci sul viso, e sentirono bussare alla porta.
Draco fece scendere Harry da dosso, gli prese la mano e aprí la porta. Era Narcissa.
«Mamma» sorrise leggermente lui.
«Oh, Dra- Harry! Che piacere vederti» la donna di avvicinò a lui con un sorriso materno.
«Salve signora Malfoy, è un piacere anche per me» Narcissa gli posò una mano sulla gota, e disse: «Tesoro, chiamami Narcissa, va bene?», Harry annuì, Cissy sorrise.
«Siete davvero una bella coppia» disse poi lei, prendendo le mani di entrambi.
«Dai, adesso venite nel salone, parliamo un po'» Narcissa uscì, Draco ed Harry la seguirono, il secondo sorrise leggermente.
Entrarono in salone, si sedettero sul grande divano e Narcissa chiamò un elfa domestica, le disse di prendere un album di famiglia.
L'elfa ne portò uno con la scritta "Draco Malfoy" in copertina, Cissy sorrise carezzandola.
«Allora Harry, visto che adesso fai parte di famiglia, ho pensato di farti vedere alcune foto di Draco quando era piccolo» guardò il figlio di sottecchi, che mimava un “No mamma ti prego”.
Narcissa sorrise maliziosamente e aprí l'album contenente le fotografie di Draco piccolo.
«Harry» disse Narcissa, Harry si avvicinò di più a lei, affacciandosi sulla sua spalla guardando le foto con un sorriso intenerito.
«Qui era appena nato» Narcissa indicò la fotografia con l'indice, sorrise al ricordo, Draco, invece, voleva sotterrarsi.
Sfogliarono le altre pagine, ed Harry emetteva quasi sempre un versetto intenerito.
Finirono di guardare le foto, ed Harry si girò verso Draco.
«Eri già bellissimo da piccolo» sorrise, anche Draco accennò un sorrisino, e gli diede un bacio a stampo, che non fu rifiutato.
«Va bene, adesso vi lascio soli, ci vediamo» Cissy uscì dalla stanza e Draco ed Harry rimasero soli.

«Harry» li chiamò Draco, Harry si rivolse verso di lui.
«Mh?» posò la guancia sulla sua spalla.
«Ti amo» sorrise Draco, mentre gli accarezzava i capelli.
Harry lo guardò negli occhi.
«Ti amo anche io, tantissimo» lo baciò sulle labbra.
Il bacio divenne sempre più profondo, tanto che Harry si mise a cavalcioni su Draco, le loro lingue danzavano.
D'un tratto, mentre si baciavano, sentirono una porta sbattere forte, e si ritrovarono Lucius sull'uscio dalla porta.
«Stupeficium!» gridò lui, facendo cadere Harry per terra.
Si avvicinò minaccioso a Draco, che rabbrividí.
Lucius tirò uno schiaffo, il cui rumore risuonò in tutto il salone, a Draco.
«COME ME LO SPIEGHI QUESTO?!» gridò suo padre furioso, indicando i due ragazzi, «TU SEI GIÀ SPOSATO CON LA FIGLIA DEI GREENGRASS, ABBIAMO FIRMATO IL CONTRATTO DA TEMPO!» urlò.
Draco rimase impassibile, Harry sentì gli occhi pizzicare.
«Io non sposerò quella ragazza per tuo volere, io non la amo, e mi sposerò con Harry, con lei non ci starò mai e poi mai.» disse Draco freddamente, alzandosi e raggiungendo Harry, porgendogli una mano per farlo alzare da terra.
Il moro la prese e si alzò, stringendo forte la mano di Draco.
«AH, DAVVERO?!» Draco annuì e disse: «Dovevo dirtelo oggi a pranzo, ma non mi è sembrato il caso».
Lucius era rosso dalla rabbia, il pugno serrato attorno al legno della bacchetta, che parve spezzarsi in due alla sua presa.
«CRUCIO!» disse poi lui, la bacchetta rivolta verso suo figlio, il quale si piegò su se stesso urlando dal dolore.
Narcissa, allarmata, corse in salotto, e tirò un forte ceffone in pieno volto al marito, procurandogli una perfetta del palmo della sua mano.
Probabilmente, lei, aveva chiamato degli Auror, che presero per le braccia Lucius, che si ribellava, e Smaterializzandosi, forse ad Azkaban.

Draco giaceva in terra, quasi privo di sensi, Harry con le lacrime agli occhi accovacciato di fianco a lui.
«Tesoro... Andiamo al San Mungo, urgentemente...» disse la donna, prendendo l'avambraccio di Harry, che annuì prendendo la mano di Draco.
In un battito di ciglia arrivarono al San Mungo, un medimago subito si avvicinò a loro, richiamando l'attenzione di alcune infermiere.
«Presto! Una barella per il ragazzo!» disse, la barella fu subito da lui, Harry aiutò Draco a stendersi, ormai era svenuto.
Li guidarono in una stanza, era la sala d'attesa.
«Voi» fece segno ad Harry e Cissy, «aspettate qui, vi aggiorneremo» il medimago andò via.
Harry si sedette, Cisy di fianco a lui, e gli posò una mano sulla nuca per tranquillizzarlo.
Lacrime copiose e salate scesero dagli occhi cristallini di Harry.
«Ero lì, vicino a lui, e non ho fatto niente... Sono solo un ingrato...» sussurrò più a sé che a Cissy, la quale lo abbracciò.
Harry singhiozzò sul petto della donna, che le accarezzò serenamente la schiena.
«Non è stata colpa tua, tesoro, sta' tranquillo... Vedrai che andrà tutto bene, te lo assicuro».

Harry si staccò sospirando, e cercando di autoconvincersi.
Eppure si sentiva una schifezza.

•𝑾𝒉𝒆𝒏𝒆𝒗𝒆𝒓, 𝑾𝒉𝒆𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓• 𝑫𝒓𝒂𝒓𝒓𝒚♡Donde viven las historias. Descúbrelo ahora