Capitolo 5

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Dopo l'ora di Pozioni, Harry andò ad Erbologia con i Tassorosso, mentre Malfoy a Storia della Magia.

Quell'ora finì molto brevemente, e Serpeverde e Grifondoro si diressero alla Torre Nord per Divinazione.
Però, prima, Harry fece un salto al suo dormitorio, per posare i libri delle ore precedenti e raggiunse la classe di Divinazione.
Entrò, e l'unico posto libero era quello accanto a Malfoy.
Salutò la Cooman e si sedette.
Quel giorno avrebbero previsto il futuro attraverso le sfere, come al terzo anno.

Harry e Draco, dopo un po', si avvicinarono sempre di più alla sfera di cristallo, per vedere cosa ci fosse raffigurato.
Harry arrossí violentemente e sgranò gli occhi a quella visione, quasi gli caddero gli occhiali mentre si faceva più indietro velocemente e abbassò lo sguardo.
Malfoy abbassò semplicemente lo sguardo, e mormorò dei “Non può essere... Non può assolutamente essere... Io non amo quella persona”, sussurrò l'ultima frase.
Avevano visto entrambia stessa cosa nella sfera.
Avevano visto loro due, vestiti eleganti, tenersi per mano, mentre Draco baciava quella di Harry; avevano degli anelli, le fedi nuziali, e subito dopo si baciarono.

Draco ed Harry della realtà si lanciarono un'occhiatina, Malfoy cercò di rimanere neutrale, mentre Harry diventò del colore dei capelli di un Weasley.

La professoressa Cooman si avvicinò a loro.
«Cari tutto bene?» chiese con il suo tono di voce abbastanza inquietante.
All'unisono fecero di sì con la testa.
«Va bene, cosa ha in serbo per voi il futuro?» chiese lei, accovacciandosi vicino a loro.
«Io mi rivedo con una donna al mio fianco e... Un bambino fra le braccia, sì, un bambino.» disse Malfoy guardando di sottecchi Harry.
La Cooman annuì. «E tu caro? Dai tuoi occhi spenti posso percepire tanto dolore...» disse stringendo la mano di Harry avvicinandosi sempre di più a lui.
In effetti Harry aveva gli occhi spenti e un'espressione triste sul volto.
Sospirò. «Vedo Lei-Sa-Chi che mi uccide... Ormai non mi fa più tanto effetto professoressa...» si raddrizzò sulla sedia.
La Cooman annuì, ma non sapeva che in realtà mentirono entrambi, si alzò e andò dagli altri studenti.

Harry respirò profondamente e poggiò il mento sul palmo della mano.
«Mi dispiace» gli disse Draco, ma il suo tono di voce era diverso dal solito, a Harry parve sincero e dolce.
Lo guardò.
«Per cosa?» sussurrò lui.
«Per Salazar, Potter, non capisci niente, adesso capisco perché non ti hanno messo fra i Corvonero» sibilò Malfoy.
Harry lo guardò infastidito, ma poi ritornò con l'espressione di prima.
«Scusa... Comunque, cos'hai detto? Ero perso nei miei pensieri...» si scusò lui.
Malfoy sospirò leggermente irritato. «Ho detto che mi dispiace se mai dovesse succedere ciò che hai visto nella sfera.».
Harry lo guardò allibito.
Davvero Draco Malfoy si sarebbe dispiaciuto se mai Harry Potter fosse morto? Questa sembrava una barzelletta, eppure era così.
Harry sorrise leggermente con le gote rosee.
«Dici sul serio?» chiese ancora sconvolto.
Draco annuì.
«Secondo te morirò davvero a fine anno?» disse Harry dopo un po' per spezzare il silenzio.
«Dipende, ma non penso tu ti abbatta così facilmente» Draco non rispose subito, preferì riflettere prima a ciò che avrebbe detto.
Harry annuì consapevole.
In quei pochi minuti di lezione restanti, parlarono del più e del meno, e dietro la maschera di indifferenza di Draco, Harry scoprì un ragazzo totalmente diverso.
Draco non era poi tanto stronzo e strafottente, un cuore ce l'aveva, ed era anche abbastanza gentile.

La campana suonò, tutti i ragazzi si alzarono, Draco ed Harry compresi, e uscirono dall'aula.
Ci sarebbe stata un'ora di svago, perciò Harry si diresse al Lago Nero, si sedette sotto un albero e iniziò a lanciare dei sassolini sulla superficie dell'acqua.

Passarono alcuni minuti, e sentí dei passi alle sue spalle, non ci diede importanza, ed essi si avvicinarono sempre di più, per poi fermarsi di fianco a lui.
La figura si sedette di fianco ad Harry, che non si girò a guardare chi fosse, talmente che stesse sognando ad occhi aperti.

Una mano gli spostò una ciocca di capelli corvini che gli ricadeva sul viso.
Pensò fosse il vento, ma sperava tanto fosse Draco a fare quel gesto.
Non appena si girò vide Draco.
Sussultò e si portò una mano al petto.
«Oh Merlino, Malfoy... Che spavento» Draco se la rideva sotto i baffi.
Harry mise un broncio e lo fulminò con lo sguardo.
Riprese un'espressione rilassata a poggiò il capo al tronco dell'albero.
Guardava Malfoy con la coda dell'occhio, lo trovava affascinante senza la sua classica smorfia corrucciata.
Senza neppure rendersene conto, la testa di Harry cadde sulla spalla di Draco, che non lo scansò, anzi, gli accarezzò i capelli con tranquillità.
Harry si beò di quei movimenti lenti della mano del biondo che gli passava fra i capelli.

«Sai Malfoy, dopotutto, non sei affatto male, anzi, inizi a starmi un po' simpatico» disse Harry in un sussurrò.
Draco lo guardò e gli sorrise, un sorriso vero.
«Anche tu Potter» disse semplicemente.



•𝑾𝒉𝒆𝒏𝒆𝒗𝒆𝒓, 𝑾𝒉𝒆𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓• 𝑫𝒓𝒂𝒓𝒓𝒚♡Where stories live. Discover now