Parte 27 - "Che combini?"

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Lorenzo, dopo essere tornato a casa, si è chiuso in bagno, ha acceso il telefono e si è reso conto con orrore che il video della rissa era già virale. Ha spento tutto, terrorizzato dalle conseguenze che sarebbero arrivate il giorno successivo e si è rifugiato sotto le coperte cadendo immediatamente in un sonno agitato. La mattina seguente, verso le otto, una chiamata lo ha fatto sobbalzare. "Lorenzo, ma che cazzo combini?" ha sbraitato Mourinho con il suo accento portoghese. "Vieni immediatamente qua a Trigoria, il direttore sportivo vuole parlare con te" ha aggiunto per poi attaccare senza neanche dargli il tempo di difendersi.
Il calciatore si è seduto sul bordo del letto e si è preso la testa tra le mani con aria sconsolata. "Tutto ok?" ha chiesto quasi con un sussurro Francesca, svegliata da tutto quel trambusto. "Devo andare" si è limitato a rispondere il numero sette vestendosi di corsa e salendo in macchina.
Ha parcheggiato al solito posto ed è entrato nel centro sportivo. "Lollo!" il Faraone ha attirato la sua attenzione e si è avvicinato a lui. "Come stai?" ha chiesto preoccupato. "Ho visto il video di ieri e...". "Lo hai visto anche tu?" ha chiesto Pellegrini cercando di nascondere la vergogna che provava. Il numero novantadue ha esitato e poi ha ammesso: "Lo hanno visto tutti Lorè. È andato virale in pochissime ore e stamattina la notizia è stata pubblicata su tutti i giornali". Il capitano giallorosso ha annuito con gravità. Aveva combinato un bel casino.
"Io lo so che non è stata colpa tua, l'ho riconosciuto quello stronzo, ma..." ha provato a consolarlo Stephan. "Non dovevo reagire. Ho sbagliato e sono pronto ad affrontare le conseguenze delle mie azioni" ha ribattuto Pellegrini prima di avviarsi nella sala riunioni.

Nella stanza c'era Mourinho, il direttore sportivo e qualche altro membro della società che, non appena lo hanno visto, hanno puntato tutti gli occhi su di lui. "Siediti Lorenzo" ha ordinato il DS. Il ragazzo ha obbedito e si è lasciato cadere su una delle sedie bianche attorno al tavolo senza riuscire ad alzare gli occhi dal pavimento.
"Ti rendi conto di quanto sia grave quello che hai fatto ieri sera?" ha sbraitato il direttore puntandogli contro il dito. "Hai danneggiato non solo la tua immagine, ma quella di tutto il club!" ha continuato rosso per la collera. "Tu sei il capitano! Non puoi permetterti di fare certe cazzate! Hai delle responsabilità! Devi essere un esempio!" le parole del suo allenatore lo hanno investito come un uragano. Avrebbe voluto ribattere, ma aveva paura che se ci avesse provato sarebbe scoppiato in lacrime. Vedeva il suo sogno sgretolarsi tra le sue mani e non sapeva proprio come avrebbe fatto a cavarsela. "In teoria dovrei escluderti dalla rosa e metterti sul mercato già da domani, ma ti sei sempre dimostrato un ragazzo con la testa sulle spalle e penalizzarti in questo modo sarebbe eccessivo" ha continuato Mourinho abbassando il tono della voce. Lorenzo ha tirato un sospiro di sollievo, ma sapeva che non se la sarebbe cavata così facilmente. "Nonostante questo però la dirigenza è stata chiara su una cosa: sei sospeso dal ruolo di capitano, mi dispiace" ha affermato il portoghese.

Quelle parole gli sono cadute addosso come macigni. Aveva rovinato tutto. Totti e De Rossi gli avevano affidato il futuro della loro Roma, della sua Roma, e lui aveva deluso tutti. Togliere la fascia dal suo braccio sarebbe stato un disonore troppo grande da sopportare. Si sentiva sopraffatto da quella situazione tremenda, ma ormai non poteva farci più nulla. "Capisco" ha mormorato sforzandosi di controllare il tremore della sua voce.
Si è comportato da uomo, si è assunto le sue responsabilità ed ha accettato le conseguenze per quanto aveva fatto, ma non appena è risalito in macchina ha pianto come un bambino.

Francesca lo aspettava a casa, preoccupata per quella convocazione inaspettata. "Che è successo? Che ti hanno detto?" ha chiesto in ansia non appena è rientrato. "Non sono più il capitano, mi hanno tolto la fascia" ha sospirato lui con estrema tristezza. "Mi dispiace" ha mormorato la ragazza abbracciandolo forte.
In quell'abbraccio il numero sette ha ripensato a quanto successo nelle ore precedenti e la frustrazione, la rabbia e la vergogna gli hanno fatto pronunciare parole che di certo non pensava. "Se solo ti avessi lasciata a Nicola tutto questo non sarebbe successo" ha constatato con un sorriso amaro staccandosi da lei. Francesca lo ha guardato con aria interrogativa senza riuscire a capire se fosse serio.
"Per difendere te ho rinunciato al rispetto della società, della stampa e a quella fascia che per me valeva più della mia vita" ha continuato senza riuscire più a controllarsi. "Ho sacrificato tutto per colpa di un coglione... per colpa tua!" ha gridato quasi piangendo. Non voleva prendersela con lei, ma doveva trovare il modo per sfogarsi e quello, anche se sbagliato, gli sembrava l'unico possibile.
"Lorenzo ma che dici? Stai scherzando?" ha chiesto incredula la ragazza. "Non è colpa mia se Simone ieri ti ha provocato e tu hai reagito. Io per te ci sarò sempre, non mi importa se non sei più capitano!" si è difesa poi cercando di farlo ragionare.
"Ma importa a me!" ha sbraitato il numero sette colpendo il muro con un pugno. "E dovrebbe interessare anche a te... sai quanti follower in più avresti a stare con il capitano?" l'ha provocata senza un apparente motivo.

Cosa stava facendo? Perché rovinava la cosa più bella che gli fosse capitata in quegli ultimi mesi? Non riusciva a darsi una risposta, ma allo stesso tempo non riusciva nemmeno a fermarsi, a chiederle scusa e a supplicarla di perdonarlo per affrontare insieme anche questo problema.

"Che cosa c'entrano adesso i miei follower?" ha chiesto la ragazza cominciando ad innervosirsi a sua volta. "Non fare finta di niente, lo sappiamo entrambi che ti sei avvicinata a me solo per quello! Per sfruttare la notorietà e realizzare il tuo sogno di cantare!" ha ribattuto Lorenzo ormai fuori di sé. "È questo che pensi?' ha domandato Francesca mentre lacrime amare le rigavano il volto.
No, non lo pensava, ma ormai si era convinto che allontanarla fosse la soluzione a tutti i suoi problemi e così ha annuito.
"Pensavo fossi meglio di così, ma evidentemente mi sbagliavo" ha mormorato lei prima di salire le scale e sbattere la porta della stanza.
Lorenzo ha appoggiato la testa contro il muro e ha pianto disperatamente. Era entrato in un vortice di distruzione e aveva trascinato con sé anche la persona più importante della sua vita.

Dopo un paio d'ore Francesca è scesa con una valigia in mano. "Non mi cercare più" ha sibilato prima di abbandonare per sempre la villa dell'ormai ex capitano della Roma.


Hey 💕
Ecco il nuovo capitolo (scusate per il ritardo), spero vi piaccia. Vi avverto che alla fine manca davvero poco, al massimo una o due parti che presto pubblicherò💕

I brividi mi vengono❤🧡 ~Lorenzo Pellegrini~ ❤🧡Where stories live. Discover now