Capitolo XI - Non c'è nulla da aggiungere

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Annabeth's pov

- Non vuoi parlarne proprio è - mi chiese Piper intercettandomi al bar del campus quella mattina.

- No...non c'è niente da dire - risposi.

Lei incrociò le braccia al petto, sbarrandomi la strada.

- Tu sei uscita con Perseus Jackson e lui ha mostrato chiaro interesse per te...e tu che fai? Dici che non c'è niente da dire? -

Mi strinsi nelle spalle, era la verità quindi non capivo perché dovevo complicarmi la vita o assecondare la mia migliore amica.

- Gli ho detto che non sono interessata ad uscire con un ragazzo adesso - spiegai - E lui si è trovato d'accordo con me. Non cerca relazioni, né per tempo né per voglia -

- Ma...ma... -

- Niente ma Piper - la bloccai - Non sono tutti interessati a queste cose e poi io personalmente sono a New York per studiare non per iniziare una relazione con una persona nemmeno per sbaglio alla mia portata -

Lei scosse il capo, indignata.

- Allora se dovessero ragionare tutti come te dovrei smettere anche io di vedere Jason - borbottò - Ok che è uno studente di questa scuola ma è comunque l'erede dell'Olympia. Non è nemmeno lui alla mia portata -

Alzai gli occhi al cielo e presi a sorseggiare il caffè che il cameriere mi aveva appena portato.

- Per te è diverso - dissi.

- Si come no! -

Sbuffai e la guardai male.

- Tuo padre è un attore famoso, tua madre gestisce una catena di saloni di bellezza e tu sei ricca sfondata...sei più vicina a quei due di quanti credi -

Piper mi guardò male a sua volta e strinse gli occhi.

- Non pensavo la cosa ti pesasse così tanto - disse.

Mi strinsi nelle spalle.

- Non mi pesa infatti ma tu smettila di cercarmi un ragazzo...soprattutto quelli paradossalmente irraggiungibili -

- Che Esagerata! -

Ora, un'altra persona avrebbe girato i tacchi e se ne sarebbe andata dopo essere trattata come avevo fatto io con lei ma Piper era la mia migliore amica e conosceva il mio carattere orribile di quanto mi impegnavo quindi si rassegnò, si sedette di fronte a me e ordinò un cappuccino.

- Vedo che non te la sei presa - dissi guardandola da sopra la tazza.

Lei inarcò le sopracciglia.

- Tu attacchi per difenderti, come se non ti conoscessi - disse - Fai così quando non vuoi parlare o ammettere che ho ragione, quindi non capisco perché dovrei prendermela -

- Bel modo di affrontare le cose Pips - ribattei.

- Senti da che pulpito arriva la predica - disse - Da quella interessata ma spaventata -

- Non sono spaventata! - esclamai e lei sorrise soddisfatta - Che c'è? -

- Hai detto che non sei spaventata ma non hai negato di essere interessata -

Sbuffai.

- Non travisare le mie parole McLean -

- Vorresti dire che Mister Sex Symbol non ti ha fatto il minino effetto? Ma dai non penso che il suo titolo è campato in aria. Anzi, ne sono sicura considerato che ho avuto modo di conoscerlo di persona -

- È un discorso diverso... -

Mi guardò scettica mentre il cameriere le serviva la colazione che aveva ordinato.

- È un tipo - concessi.

- Solo? - fece - Sono sicura che sai fare di meglio amica mia -

Bè bello era bello.
Aveva occhi stupendi e un sorriso mozzafiato. Sapeva scherzare e non si offendeva facilmente.
Era indubbiamente il classico ragazzo che chiunque avrebbe voluto.
Ricco, bello, famoso, divertente.

E pericoloso per me, anche di questo ero sicura.

- Cosa vuoi che ti dica Piper?! -

- Solo che ammetti che ti piace -

- Fisicamente? Si! Ma a chi non piace? Come hai detto tu non è un caso se è il Sex Symbol di quest'anno- dissi - Ma finisce là e ora direi di chiudere il discorso visto che sono sicura che ti riterrai soddisfatta -

Lei scosse il capo e mandò giù il cappuccino per poi alzarsi.

- Non sono soddisfatta ma facciamo finta che per il momento lascerò cadere il discorso va bene? -

Sbuffai ma sapevo anche che sarebbe stata l'unica cosa che avrei ottenuto per il momento.

                               ***

Percy's pov

- Ma che ho fatto di male nella vita? - chiesi aprendo la porta del mio appartamento - Cosa è? In un altra vita ero un assassino a sangue freddo per caso? -

Jason mi fulminò con lo sguardo.

- Sei il solito esagerato.... - borbottò.

Alzai gli occhi al cielo e mi scansai per farlo passare.

- Ero piuttosto sicuro di averti detto di non farti sentire per un pò dopo il casino che hai fatto con le ragazze del tuo campus - gli ricordai tornando a fare quello che stavo facendo poco prima.

Tornai al tavolo a controllare le email di lavoro.

Non capivo per quale razza di motivo mi dovevo accollare anche questa incombenza oltre a quelle che dovevo sopportare in azienda.
Dopo 10 minuti tendevo a perdere la concentrazione e le lettere cominciavano a girare sullo schermo del computer.
In breve? Perdevo un sacco di tempo.
E Jason era lì per farmi perdere ancora più tempo...poco ma sicuro.

- Ma con Annabeth ci sei uscito -

Sbuffai.

- Si - risposi - Siamo andati a cena, l'ho accompagnata a casa e tanti saluti -

- Mi vorresti dire che non sei nemmeno un pò interessato a lei? Ad uscirci? -

Mi strinsi nelle spalle.

- Te l'ho detto tante volte...non sono interessato a trovarmi una ragazza ora come ora -

- Ma...era la prima non interessata ai tuoi soldi - continuò convinto della sua teoria.

Certe volte non capiva quando perdeva il controllo della situazione.

- Non è che non è interessata ai miei soldi...non è proprio interessata a me e poi... - dissi - Le bionde non mi piacciono -

Mi guardò, spalancò occhi e bocca e non replicò.

E con quella frase il discorso era chiuso.

Il lato sbagliato di me ~ Percabeth ~ (Sospeso Per Il Momento)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora