Capitolo XI - Mi va bene il McDonald's

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Annabeth's pov

Non sapevo perché lo aveva fatto.
Non sapevo perché gli avevo scritto o perché avevo scritto quelle cose.
Però era vero, senza un motivo, volevo davvero sapere il suo punto di vista e perché aveva nascosto la sua identità.
Più perché ero una persona che cercava sempre le risposte e odiava restare nel dubbio che per altro.

"Dove e quando?"

Mi stava lasciando scegliere a me, sia il luogo che l'orario.
Se Piper avesse saputo quello che stavo facendo il quel momento sarebbe andata in brodo di giuggiole per la felicità.

"Fuori dal campus c'è un McDonald's. Se ti va possiamo vederci questa sera. È un posto neutro, a portata di mano e anonimo"

Aspettai dopo avergli scritto. Non sapevo quali erano i suoi gusti ma da quel poco che avevo intravisto di lui potevo dire che non mi sembrava il tipo da ristoranti chic...certo, non mi aspettavo nemmeno che lui fosse...bè il Sex Symbol di quell'anno nè tantomeno il co proprietario di un'azienda da miliardi di dollari l'anno.

"Perfetto! Alle 20?"

"Si. Quando puoi. Io sono libera da dopo le 17 tanto"

"E alle 20 sia! Ci vediamo questa sera"

"A stasera"

Restai con le dita sospese sul cellulare indecisa se aggiungere altro, ma non avrei saputo cosa, sinceramente.
Lui...non era un tipo che mi metteva a disagio e forse era anche per quello che sentivo la voglia di continuare a scrivergli.

Scossi il capo.
Ma che diavolo mi prendeva?

Non volevo relazioni.
Non volevo conoscerlo.
La mia era solo una stupida curiosità.
Ne ero sicura, dopo quella sera, dopo che Peter, o Percy, avesse risposto alle mie domande mi si sarebbe tolto il pallino della fissazione che mi era preso per quel ragazzo.

Bloccai il telefono e lo misi il più lontano possibile da me per non essere tentata di fare qualcosa di stupido di cui mi sarei pentita in seguito.

                              ***

Percy's pov

Cappellino, occhiali da sole e feci per scendere dalla macchina. Alzai gli occhi al cielo e richiusi lo sportello.

Ok il cappellino ma gli occhiali da sole?
Era notte dannazione! Avrei attirato solo di più l'attenzione.

Va bene che eravamo in mezzo alla settimana e il locale non sarebbe stato strapieno ma in quel minimo di persone, almeno il 10% mi avrebbero riconosciuto.
Aprii il cruscotto e tirai fuori i finti occhiali da vista che mi portavo dietro in casi come questo.
Non ero più abituato a portarli ma a mali estremi...

Sospirai, era pur vero che di solito i giornalisti mi fotografavano ai locali alla moda e agli eventi mondani, ma era anche vero che lo facevo di proposito, per sviare la loro attenzione dai posti che mi piaceva frequentare di solito. Il McDonald's?
Era decisamente uno di quelli.
Ero patito per il fast food e la pizza, ma questo non l'avrebbero mai saputo.

Scesi dalla macchina ed entrai nel locale cercando Annabeth. 
Era ad un tavolino appartato che si vedeva a stento, lontano sia dalle vetrine che dal centro del ristorante.

La raggiunsi, tenendo il viso abbassato per coprirmi con l'ombra del cappello e mi sedetti di fronte e lei. Sussultò, mi scrutò stupita, senza dire nulla per un pò ma poi sembrò riprendersi quando gli sorrisi.

- Hai...porti gli occhiali? - mi chiese.

- No, ma entrare con quelli da sole sarebbe stato strano - dissi lasciandomi andare contro lo schienale della sedia - Hai ordinato? -

Scosse il capo.

- Aspettavo te -

Presi il secondo menù e lo consultai. Stavo morendo di fame perché non avevo avuto nè il tempo nè la voglia di mandare a qualcuno a comprarmi del cibo quel giorno, non ero stato molto in vena delle moine dell'assistente che mio padre mi aveva affibiato da due anni a quella parte.

- Allora...Jason mi ha detto qualcosa- iniziò lei.

Era una persona impaziente, che voleva sempre sapere tutto e questo l'avevo già notato quando l'avevo ospitata in casa mia dopo la sbronza alla Confraternita.
Era intelligente e maledettamente curiosa.

Posai il menù, tanto avevo deciso senza leggere, e la guardai.

- Non sei stata tentata di sbirciare su internet? - chiesi - Notizia del giorno, la mia vita e spiattellata ovunque, sui giornali, sui siti di gossip e su qualunque tipo di piattaforma interessata alla vita di noi poveri famosi-

- Sei tutto tranne che povero - borbottò.

- Quindi hai sbirciato -

- No - rispose prontamente - Ma Piper mi ha fatto una testa enorme parlandomi del Sex Symbol dell'anno e questo prima di conoscerti-

- Quindi è la tua amica, la fanatica della situazione-

Annabeth mi guardò male.

- Lei ci vive in queste cose, suo padre è quell'attore, Tristan McLean - mi informò.

Mi concentrai, ci provai sul serio...ma no, il nome non mi diceva nulla, probabilmente erano film che non avevo mai visto.

- Mai sentito - risposi infatti.

Lei aprì bocca, forse per replicare ma poi sospirò e scosse il capo.

- Allora cosa vuoi chiedermi? Questa sera sono a tua completa disposizione, signorina Annabeth- dissi per stemperare la tensione.

E proprio in quel momento arrivò un cameriere per prendere le nostre ordinazioni.
Mi limitai ad indicare il piatto che avevo visto sul menù e ad ordinargli una coca cola media mentre Annabeth snocciolava quello che aveva letto, chiedendo anche degli ingredienti.
Ecco, un'altra cosa che non avevamo in comune oltre a soldi, fama e lavoro: lei era precisa come un orologio svizzero e io...io no, semplicemente.

- Perché mi fissi? - mi chiese lei quando il cameriere se ne andò.

- Mh...no, niente d'importante -

Il lato sbagliato di me ~ Percabeth ~ (Sospeso Per Il Momento)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt