Capitolo III - Una giornata come le altre...

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Annabeth's pov

Un'altra mattina, un'altra giornata.
Come al solito, in teoria e forse era davvero così e il problema principale era stata Piper.
Era incredibile che scherzi era in grado di fare il cervello!
Da quando la mia migliore amica e compagna di stanza non faceva altro che parlare di questo famoso Sex Symbol la mia mente mi tormentava e una parte di me moriva dalla voglia di scoprire chi fosse e cosa facesse di così importante da riempire le bocche di tutte le persone di New York.

Non mi importava e non doveva importarmi! Perché dovevo struggermi per una persona che era sostanzialmente irraggiungibile per me?
Se era il Sex Symbol dell'anno sicuro che non era qualcuno che stava al mio livello, non era qualcuno che frequentava l'università con una borsa di studio per pagare gli studi e trovare un lavoro, era probabile che un lavoro nemmeno gli serviva a quel tipo.
Era fatica sprecata anche solo sforzarsi di pensare a lui, chiunque fosse però...da quando era uscita questa storia una parte della mia mente non si dava pace.

E poi c'era lui. Quel ragazzo con cui mi ero scontrata qualche giorno prima mentre attraversavo la strada.

Era poco ma sicuro che anche se lo avessi incontrato di nuovo non avrei potuto riconoscerlo, dopotutto di lui non avevo visto nulla quel giorno, visto il modo in cui era coperto.

Però, nonostante non lo avessi visto in volto, stranamente mi era rimasto impresso nella mente come una stramaledetta fotografia.
Ed ecco, mi chiedevo cosa potesse nascondersi sotto quegli occhiali scuri e il cappello, più che altro, più per curiosità.

- Non mi stai ascoltando per niente! - esclamò Piper facendomi sbattere le palpebre.

La guardai e notai che mi stava fulminando con gli occhi.

Eravamo in mensa, nella pausa pranzo, dopo aver seguito per tutto il giorno lezioni diverse in giro per l'università.

- Scusa - borbottai.

- Si può sapere che ti prende? Sono giorni che hai la testa tra le nuvole! E a te non succede mai - mi rimproverò.

Sospirai.

- Sono sovrapprensiero - ammisi.

- Ma va! -

- Dai ora ti ascolto, che cosa mi stavi dicendo? - dissi cercando di rabbonirla.

Piper alzò gli occhi al cielo.

- Che c'è un nuovo studente. Non lo avevo mai visto prima di ieri e, fidati, se ci fosse stato lo avrei visto -

La guardai poggiando la guancia su una mano, già pronta a sentire il solito discorso, da quello che avevo intutito dal modo in cui era partita.

- E fammi indovinare...è una specie di coso estremamente carino che non puoi non notare? - tirai ad indovinare.

La sua occhiataccia rispose da sè.

- Ormai sei scontata per me Pips - le feci notare - Ti conosco abbastanza da capire quello che stai per dire appena apri bocca -

- Parli come se fossi frivola! - esclamò lei - La verità è perché tu non ti interessi ai ragazzi ecco perché non provi quello che dico io -

- Non è che non mi interesso ai ragazzi solo... -

- ...hai cose più urgenti a cui pensare e bla bla bla - mi fermò - Anche tu sei scontata se è per questo-

Alzai le mani in segno di resa.

- Te lo concedo...comunque, dicevi su quel ragazzo? -

Non mi rispose e inarcai un sopracciglio quando mi resi conto che stava guardando qualcosa alle mie spalle. La vidi arrossire e poi alzare una mano a mo di saluto.

Mi voltai, curiosa.

Sulla porta della mensa del campus c'era un ragazzo: biondo, con i capelli più corti ai lati e più lunghi sopra, alto, e dal fisico slanciato e muscoloso, portava degli occhiali dalla montatura dorata e aveva un sorriso contagioso mentre guardava dalla nostra parte, il colore degli occhi non lo vedevo da quella distanza.

Si guardò intorno mentre la mia amica continuava a fissarlo e alla fine lui si strinse nelle spalle e...sorpresa! Ci raggiunse!

Sorrise alla mia amica e mi fece un cenno con la testa e mo di saluto.

- Posso sedermi? - chiese.

Aveva una voce pacata, dal timbro basso. E potei vederne gli occhi: erano azzurro cielo, con tutte le sfumature degne del colore della volta celeste.

- S...si - disse Piper - È libero -

Lui non se lo fece ripetere e poggiò lo zaino su una sedia al fianco di Piper e si sedette facendole un sorriso.
Quando mi accorsi che la mia amica era rimasta palesemente sotto shock le tirai un calcio nello stinco, facendola sussultare.

Era palese che quel tipo fosse lì per Piper ma se lei continua a guardarlo come un ebete non avremmo risolto un bel niente e avremmo ottenuto solo una figura del cavolo.

- Oh si! - fece scuotendo il capo - Voi non vi conoscete. Lei è la mia migliore amica e compagna di stanza, Annabeth. Annie lui è Jason...il...mh...frequenta l'università da poco -

- Mi sono iscritto con qualche mese di ritardo - disse lui - Sto ancora cercando di capire che cosa fare della mia vita -

Ah ecco!
Era il ragazzo di cui mi aveva parlato la mia migliore amica. Peccato non mi avesse detto che si conoscevano e che avevano già parlato.
Quindi il suo non era stato solo intuito, glielo aveva detto lui di essere appena arrivato lì!

- Un pò come tutti - disse Piper - Solo Annabeth ha le idee chiarissime e vuole fare l'architetto -

Mi strinsi nelle spalle.

- Mi piace programmare - mi giustificai.

- Bè beata te - fece lui.

- Non pranzi? - gli chiese Piper di punto in bianco.

Come se si fosse appena accorta che la sua nuova preda si era seduta con noi senza prendere nulla al bancone della mensa.

- No, non vado matto per il cibo delle scuole e poi...io oggi ho finito i corsi e vado a pranzo con mio cugino...che è in ritardo -

- E hai ben pensato di aspettarlo alla mensa? - chiese Piper.

Lui scosse il capo e poi cercò i suoi occhi. Si tolse gli occhiali e li poggiò sul tavolo, strofinandosi il viso.

- In realtà...mi chiedevo se sabato sera andrai alla festa della confraternita della squadra di football- disse lui.

Bene, dire che ero diventata invisibile era poca cosa.

- Mh...forse? - fece lei.

- Bè mi hanno invitato anche se preferisco il basket e mi chiedevo...se ti andava di farmi compagnia -

- Si! - esclamò Piper senza pensarci due volte.

In questi casi la mia migliore amica dimenticava facilmente la sua regola del "un uomo bisogna tenerlo sempre sulle spine".
Si, come no!

- Bene! Wow! - esclamò Jason con gli occhi che brillavano per la risposta affermativa - Vengo a prenderti alle 20:00 al dormitorio allora? -

- Si sarebbe perfetto -

Scossi il capo, disperata. Quei due erano completamente presi l'uno dall'altra.
Mi alzai dal tavolo e presi le mie cose con l'intento di svignarmela, prima che a Piper venisse la brillante idea di...

- Vieni anche tu Annie? -

E ti pareva!

- Mh...no? - feci.

- Si - disse lei - Ci saranno tanti ragazzi disposti a offrirti da bere -

- No Piper devo... -

- ...studiare - mi fermò - Solo tu studi il sabato sera -

- Pace - feci - Divertitevi anche per me. Jason è stato un piacere conoscerti -

Dopodiché uscii di corsa per evitare di riaprire il discorso.


Il lato sbagliato di me ~ Percabeth ~ (Sospeso Per Il Momento)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu