CHAPTER TWO

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"Sarò anche una strega adesso, ma questo non significa che io abbia smesso di essere una ballerina. Sarò sempre una ballerina Albrecht e sarò sempre migliore di te."

24 dicembre 1991

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24 dicembre 1991

A CASA VOLKOVA NON SI FESTEGGIAVA MAI IL NATALE. Giselle era piuttosto certa di non aver mai ricevuto un regalo di Natale e nemmeno di aver mai fatto un regalo a qualcuno. Non aveva mai decorato un albero di Natale, giocato a palle di neve, o costruito un pupazzo di neve. Durante tutte le vacanze di Natale e durante la festività stessa, era sempre stata abituata ad allenarsi come durante un giorno qualsiasi. C'era soltanto una cosa, tipica del Natale, che era una vera e propria tradizione per la famiglia Volkova: "Lo Schiaccianoci".

Il primissimo ricordo di Giselle, era proprio il balletto di Natale per eccellenza. Ai tempi avrà avuto tre, forse quattro anni, ma la ragazza ricordava alla perfezione ciò che aveva provato, quando aveva visto per la prima volta "Lo Schiaccianoci" al teatro Mariinskij. Ricordava la meraviglia che aveva provato alla vista delle luci e dei tutù scintillanti. Ricordava come aveva accelerato il suo cuore al suono delle meravigliose musiche di Čajkovskij. Soprattutto però, ricordava l'emozione enorme che l'aveva invasa, quando aveva visto la danza. I movimenti precisi ma morbidi delle ballerine, l'avevano rapita e Giselle ricordava di essersi sentita a casa. Quello era stato il momento in cui aveva cominciato a capire perché sua madre era così innamorata di quella disciplina.

"La danza è l'arte degli dei per eccellenza"-era uno dei primissimi pensieri che Giselle ricordava di aver mai fatto sulla danza e mai, nemmeno per un secondo, aveva smesso di esserne convinta.

Giselle era quindi andata a vedere "Lo Schiaccianoci" ogni Natale della sua vita, fino a quando crescendo e studiando in accademia, non aveva cominciato a far parte del balletto. Ad un certo punto, aveva smesso di assistere ed era diventata parte viva ed integrante di quella storia che tanto amava. Era stato a quel punto, che la magia aveva cominciato a svanire. Le prove duravano da mattina a sera e la severità degli insegnanti e dei coreografi, aveva trasformato la magia dello Schiaccianoci, in un incubo. Giselle però, aveva sempre cercato di dare del suo meglio e di mettere passione e precisione in ogni passo e ne era sempre valsa la pena, perché poi, niente era paragonabile all'emozione di stare sul palco. Esibirsi è come una droga e Giselle, ne era diventata dipendente molto presto. L'adrenalina, lo sguardo del pubblico e l'emozione del palcoscenico erano tutte cose che la nostra protagonista amava e bramava dal profondo del cuore.

Quest'anno però, sarebbe stato tutto diverso. Giselle non avrebbe ballato "Lo Schiaccianoci" e non sarebbe nemmeno andata a vederlo all'Opera di Londra. Adesso, ogni cosa era diversa: Giselle non studiava più in accademia, ma ad Hogwarts. Adesso, non era più solo una ballerina, ma era anche una strega ed è proprio per questo, che durante quelle vacanze Giselle avrebbe dovuto affrontare il tanto temuto esame di sua madre. Se Ekaterina non fosse rimasta soddisfatta, Giselle sarebbe stata costretta a lasciare Hogwarts. All'inizio di tutta quella storia, forse non le sarebbe neanche importato tanto mollare tutto, ma adesso molte cose erano cambiate. Più di ogni altra cosa, era stata Giselle a cambiare.

ɢɪꜱᴇʟʟᴇ||ʜᴀʀʀʏ ᴘᴏᴛᴛᴇʀ||Where stories live. Discover now