CHAPTER ONE

2K 112 242
                                    

"Sì, immagino che non sia colpa tua se sei nato con un serio problema di vista e di comprendonio. Quegli stupidi occhiali ti servono a qualcosa almeno?"

 Quegli stupidi occhiali ti servono a qualcosa almeno?"

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


1 settembre 1991

GISELLE ERA ARRIVATA AD HOGWARTS da soli dieci minuti e già aveva visto due fantasmi. Detto sinceramente, non era sicura di come reagire. Per carità, si era preparata per più di un mese all'idea che nella sua nuova scuola sarebbe stata circondata da parecchie cose fuori dal comune, ma ritrovarsele effettivamente davanti faceva un altro effetto.

Già da quando aveva visitato Diagon Alley per la prima volta insieme alla professoressa McGranitt, per comprare il materiale scolastico necessario, tutto le era sembrato assurdo e illogico, tanto che per un momento aveva pensato di essere intrappolata in uno strano sogno senza fine. L'acquisto della sua bacchetta poi, era stato forse uno dei momenti più peculiari della sua intera esistenza, anche se ripensandoci adesso, Giselle non poteva nascondere di essersi già molto affezionata alla sua nuova compagna. Si trattava di una bacchetta di ulivo, con nucleo di piuma di fenice. Da quando Giselle l'aveva comprata, aveva cominciato a sperimentare parecchio durante i suoi rari momenti liberi, riuscendo a realizzare la maggior parte degli incantesimi spiegati sui suoi libri di testo, che ovviamente la ragazza aveva già letto integralmente.

Anche durante il viaggio in treno, la ragazzina ne aveva approfittato per allenarsi con alcuni incantesimi e anche per rileggere "Storia di Hogwarts" per la terza volta. Per fortuna, era riuscita a trovare uno scompartimento solo per lei e poi, durante il suggestivo viaggio in barca, aveva evitato abilmente ogni tipo di conversazione, semplicemente per il fatto che non le interessava. Sapeva che prima o poi sarebbe stato inevitabile interagire con le persone, ma fin quando possibile, se ne sarebbe rimasta per conto suo.

Avvolta nella sua divisa perfettamente stirata e in ordine, Giselle seguì i suoi nuovi compagni su per le scale. Il castello di Hogwarts era senza alcun dubbio il luogo più bello che avesse mai visto, niente in confronto alla Royal Ballet di Londra. Il pensiero dell'accademia che avrebbe dovuto frequentare, la portò inevitabilmente a pensare a sua madre e all'ultima frase che le aveva rivolto, prima che suo padre la portasse in stazione:"uno sbaglio, uno solo e sei fuori. Ricorda: sei non sei perfetta, non sei nessuno Giselle."

Il ricordo di quelle parole, fece nascere nel suo stomaco una dolorosa e fastidiosa sensazione, che la ragazza subito cercò di seppellire il più profondamente possibile, come faceva sempre con qualsiasi cosa che potesse in qualche modo distrarla dai suoi obbiettivi. Sua madre non aveva nulla da temere, perché lei non avrebbe fallito. Questo era poco, ma sicuro.

Quando raggiunsero la cima della scalinata, il gruppo di studenti trovò ad attenderli la professoressa McGranitt. La donna indossava la sua solita veste verde e il suo bizzarro cappello a punta e Giselle, nel vederla, si sentì quasi felice. La vicedirettrice le aveva fatto una bella impressione sin dal primo momento, soprattutto per come era riuscita a gestire l'inflessibilità di Ekaterina Volkova. Poi, Giselle aveva avuto la possibilità di conoscerla meglio durante la loro giornata a Diagon Alley ed era stato a quel punto, che la ragazza aveva capito che Minerva McGranitt era una persona che forse un giorno avrebbe potuto ammirare. Era determinata, severa ed estremamente intelligente. Le ricordava un po' sua madre, solo che la vicepreside era decisamente meno cinica ed esigente.

ɢɪꜱᴇʟʟᴇ||ʜᴀʀʀʏ ᴘᴏᴛᴛᴇʀ||Where stories live. Discover now