19) Untill The End

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Quando arriviamo a casa Ivan e gli altri sono già in casa a bere, il frastuono arriva fino al vialetto.

Emilio è visibilmente agitato e lo sono molto anche io, non so cosa accadrà, pero mi auguro possa andare tutto bene.

Entriamo in casa, brulica di gente, appena gli altri lo vedono entrare esultano in un grido di gioia, alcuni si avvicinano gli stringono la mano, altri gli offrono un bicchiere con qualcosa da bere, sono tutti molto felici di vederlo.

Sento una voce alle mie spalle, la riconosco è Carlos seguito a ruota da Alex, cristo la sfiga mi perseguita.

Entrambi si avvicinano "Emilio, ben tornato, siamo felici che tu stia bene" dice Alex sorridendo, gli da una pacca sulla spalla.

L'unico che sembra notarmi è Carlos, sembra infastidito da me, continua a fissarmi "Tu perché sei ancora qui?" dice sbuffando, <Non di nuovo> penso, non voglio rivivere quella sera, non ancora, mi sento svuotato dalla mia energia, dalle mie forze.

Questa volta voglio rispondere, ma qualcuno interviene prima di me "Lui DEVE stare qui, lui è il mio ragazzo" dice Emilio, li guarda trionfante con aria di sfida, ha il petto gonfio, non sembra che voglia mollare la presa.

Carlos scoppia a ridere seguito da Alex "Il tuo ragazzo? Ora sei diventato ricchione?" "Magari lo sono sempre stato" risponde in maniera aggressiva, mi sento circondato, tutti gli occhi sono puntati su di noi, intravedo Ivan che cerca di farsi largo tra la gente "Avete qualche problema?" chiede guardando in direzione dei suoi amici, "Arrivi giusto in tempo, qualcuno qui ci stava dicendo quanto gli piace prenderlo nel culo"

Emilio ribolle di rabbia, sembra pronto per picchiare qualcuno, non sembro notarlo solo io "E dove sarebbe il problema?" Ivan fa spallucce, cerca di mantenere una parvenza di calma, ma anche lui sembra infastidito, Carlos ride ancora, questa volta la risata è più fastidiosa "Siete davvero ridicoli, tutti ricchioni qui"

Prima che Carlos potesse capire cosa stava succedendo si trovava steso sul pavimento, Ivan si stringeva la mano, deve essersi fatto male, si avvicina a Carlos steso ancora per terra, lo solleva per la maglietta, è furioso "Insulta ancora una volta me o mio fratello e giuro che ti faccio ancora più male" lo lancia in direzione di Alex "Ora fuori da casa mia razza di succhiasangue" i due sembrano spaventanti dal comportamento di Ivan, Emilio si piazza affianco a lui in modo da fare fronte comune "Fuori, ora" si limita a dire, i due lasciano la casa, lanciando qualche occhiata in direzione dei fratelli.

"Se anche altri di voi hanno problemi con mio fratello o con il suo... Ragazzo, possono benissimo andarsene" Urla Ivan, forse più per sfogare la tensione, Emilio gli appoggia una mano sulla spalla "grazie" gli sussurra "Non posso rischiare di perderti di nuovo"

Finalmente le cose sembrano andare bene, Emilio sembra davvero felice.

6 mesi dopo...

Il sole primaverile di Los Angeles rende le giornate roventi, siamo a Venice, in un bar sulla spiaggia, fortuna che una leggera brezza marina rinfresca l'aria.

"allora si può sapere perché siamo venuti qui?" chiedo abbastanza curioso di tutta questa sua segretezza "Tranquillo, lo saprai appena arriverà mio fratello" odio dover aspettare.

Dopo qualche minuto arriva Ivan correndo "Scusate, ho incontrato traffico" scoppiamo a ridere, sappiamo che non è vero, è solo una scusa ma lo accettiamo.

"Avanti ora sputo il rospo" insisto io "Non rovinare i bei momenti" mi rimbecca Emilio, mi guarda senza dire niente, sembra in cerca delle parole.

"Fratello, non ho tutto il giorno" "Va bene, ora lo dico..." fa una lunga pausa "Come sapete ho una cosa importante da dirvi, e volevo che foste entrambi qui ora con me, le due persone più importanti della mia vita, le persone che mi sorreggono..." "Marco, siamo giovani e non stiamo insieme da tanto ma è come se ti amassi da una vita, l'idea di perderti è la cosa che più mi spaventa, non voglio lasciarti, mai più, voglio stare al tuo fianco, voglio vederti invecchiare, giorno dopo giorno, non voglio che farlo subito ma Marco, mi vuoi sposare?" io resto sorpreso da quella proposta così all'improvviso, capisco che però devo rispondere, non devo dubitare "Si, si, 100 volte si, lo voglio" gli afferro il viso con mani e lo bacio.

Quando lui si stacca da me si rivolge al fratello, che nel mentre era rimasto a guardarci sorridendo "Non dici niente?" "Posso dirti che sono molto orgoglioso di te, è cosa giusta per voi" risponde Ivan mettendogli una mano sulla spalla.

Ora finalmente sembra andare tutto bene, sembra esseretutto perfetto, non voglio perdermi più neanche un secondo di lui.

Love me EmilioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora