Epilogo

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"Ti amo come la luna ama il suo riflesso nel mare."
-Astyls.

8 anni dopo

ALYA

Capri era bella come la ricordavo.
Cielo azzurro, mare limpido, sole ardente.

La città era illuminata dalle luci per via del periodo Natalizio.

C'era una magia nell'aria in quei giorni.
La neve non c'era, non faceva neanche tanto freddo eppure si sentiva che fosse Natale.

Le strade, erano colme e stracolme di luci, in piazza, aleggiavano tre grandi alberi decorati maestosamente.

Aprii le palpebre e mi stiracchiai nel letto.
Feci per alzarmi, ma un braccio mi teneva ancorata al materasso.

«Lune, e dai..» farfugliò Luke, con mezza faccia sepolta nel cuscino.

«Amore, devo andare a preparare la colazione.» dissi, cercando di liberarmi dalla sua presa.

«Dopo andremo al bar, non scomodarti.» provò a convincermi lui, iniziando a lasciare baci sul mio collo, scoperto dalla camicia.

«Smettila, oppure ci-» non feci in tempo a terminare la frase che due testoline comparvero nel mio campo visivo.

«-sentiranno.» dissi, sbruffando.

«Mamma, papà, dai! È Natale!»
Esclamò nostra figlia Diana, tirando per mano suo fratello Dylan.

Luke mi guardò sorridendo, poi prese i bambini e li mise in mezzo a noi.

«Che ore sono?» domandai, mentre accendevo il mio telefono.

Saltai giù dal letto vedendo che fossero le undici del mattino.

«Sono le undici! Fra un ora saranno tutti qui, va a lavarti!» esclamai, indicando a Luke il bagno.

Lui spalancò gli occhi, poi scattò in bagno.

«E voi, piccole pesti...» dissi, iniziando a rincorrerli per casa.

«Abbiamo già fatto la doccia!» strillò Diana, cercando di difendersi con un orso di peluche.

«Sicuri?» chiesi, ancora diffidente.

Andai in bagno e notai un disastro, quindi si, mi avevano detto la verità.

«Diana, vestito o pantalone?» domandai a mia figlia, sapendo già la risposta.

Lei sorrise, e capii immediatamente cosa volesse.

Uscii dall'armadio un vestito rosso, e glielo feci indossare.

Poi passai a Dylan, che si era già vestito.

Si poteva notare chi avesse preso da chi.
Diana si guardava sempre allo specchio, Dylan evitava le macchine fotografiche come la peste.

«State qui, gli zii arriveranno tra poco!» esclamai, prima di correre in camera per cambiarmi.

Quando arrivai, Luke si stava infilando una camicia, e come sempre, la lasciò aperta fino all'addome.

Like the moon on the seaWhere stories live. Discover now