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Will we ever learn?
We've been here before
-Harry styles

Il mattino seguente, quando mi svegliai, Luke non era con me.
Lo immaginavo, dopotutto non avevamo un rapporto "normale".
Mi feci una doccia e con un po' di riluttanza uscii dalla mia camera.
Non c'era nessuno nell'appartamento, e ne ebbi la conferma tramite un biglietto.

Torniamo a pranzo
-A-L- xoxo

Sorrisi.
Mi accoccolai sul divano e accesi la televisione.
Non c'era nulla di interessante da guardare, quindi la spensi dopo solo dieci minuti.
Mi chiedevo dove fosse Luke, perché dopo la scorsa notte non l'avevo più rivisto.

Tornai in camera per prendere il mio libro e al mio ritorno, sentii il suono del campanello.
Credevo fosse Luke, o il corriere, ma quasi svenni vedendo che sullo stipite della porta c'era James.

<<T-tu cosa ci fai qui? e come mi hai trovata?>> chiesi spaventata

<<Tua madre mi ha dato l'indirizzo.
Alya, sono venuto a chiederti scusa per quella sera e per tutto. Non volevo farti del male, ma volevo farti capire che tu sei importante per me, anche se nel modo sbagliato.>> disse avvicinandosi.

Mi toccò delicatamente il livido che avevo sul collo, ma con uno spintone lo feci tornare fuori dall'appartamento.

<<Non avvicinarti. Non toccarmi. Se devi parlare, fallo. Ma non azzardarti ad entrare in casa mia.>> lo intimai.

<<Non mi vuoi in casa?>> disse stringendo i pugni.

Il mio sguardo finì proprio su quelli, e prima che potessi chiudere la porta, lui si avventò su di me.

Iniziò dinuovo a baciarmi con foga, i suoi baci mi facevano male.

Poi passò ai morsi, agli spintoni.

Provai inutilmente ad urlare, perché quando tentai di farlo,lui mi colpì con la tazza che avevo poggiato sul tavolo del soggiorno.
Sentii i cocci cadere per terra, e la tazza frantumarsi.

Sentivo la guancia bagnata e appena ci posai la mano, mi accorsi che era completamente rossa.
Di un rosso bordò, orribile.
Ben presto però, mi accorsi che James non era più addosso a me, ma per terra.

Una persona era sopra di lui e lo aveva inchiodato per terra.
Mi abbandonai sul pavimento e guardavo la scena pietrificata.

Solo quando l'altra persona si voltò, riuscii a capire chi fosse.

Era Luke.

<<Luke, spostati! >> urlai
Ma lui non mi ascoltò.

Continuò a colpire James, ancora e ancora.
Fin quando non si accorse della mia presenza.

<<Se ti azzardi dinuovo a toccarla, con un solo dito, o a sfiorarla con un solo respiro, giuro che quella testa te la spacco una volta per tutte, coglione.>> ringhiò contro il suo viso.

Dopodiché, James scappò dall'appartamento, e dopo essersi accertato che se ne fosse andato via, Luke si precipitò ad aiutarmi.

<<Cos'è successo? E cosa ci faceva lui qui?>> chiese analizzando il mio viso, ormai sconvolto.
Io non fiatai.

Non dissi nemmeno una parola.
<<Dai, poggiati qui>> mi disse, indicandomi le sue spalle.

<<Ce la faccio da sola, tranquillo>> dissi cercando di rialzarmi.

Quando fui finalmente in piedi, provai a camminare, ma mi accorsi subito di star zoppicando.
Dopo qualche secondo però, sentii una presa sulle mie spalle.

Like the moon on the seaWhere stories live. Discover now