Eidolon

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Melone_Solangeloso
sorry per il ritardo

«Allora...» Frank si passò la mano sui capelli a spazzola, come se i fantasmi gli avessero colonizzato lo scalpo «Pensi che questi... cosi siano nascosti da qualche parte a bordo o...»
«Forse si nascondono dentro qualcuno di noi» rispose Piper. «Non lo sappiamo.» Jason strinse il pugno. «Se questo è vero...»
«Dobbiamo prendere provvedimenti. E credo di poterlo fare.»

Tutti guardarono Percy. Percy guardò tutti. «Che c'è?».
«La battuta Percy» gli ricordò Leo.
«Devo dire qualcosa?» domandò.
Jason e Annabeth lo fulminarono con lo sguardo mentre Frank gli lanciava il copione in faccia.

«Fare cosa?» domandò Percy.
«Ascoltatemi bene.» Piper trasse un respiro profondo. «Tutti quanti». Incrociò i loro sguardi, uno alla volta.
«Eidolon, alzate le mani» ordinò, usando la lingua ammaliatrice. Ci fu un silenzio teso. Leo rise nervosamente. «Non penserai davvero che...!»
La sua voce si spense. Il volto si afflosciò. Una mano si sollevò. Jason e Percy fecero altrettanto. I loro occhi erano vitrei e dorati. Hazel rimase senza fiato. Accanto a Leo, Frank saltò su dalla sedia

e cadde battendo la testa. «Ahio!» esclamò portandosi la mano alla tempia. Tutti i ragazzi scoppiarono a ridere mentre le ragazze lo aiutavano ad alzarsi. Jason gli diede una pacca sulla spalla.

si appoggiò con la schiena contro il muro.
«Oh, dei...» Annabeth rivolse a Piper uno sguardo implorante. «Puoi curarli?»
La figlia di Afrodite avrebbe voluto piagnucolare e na scondersi sotto il tavolo, ma doveva aiutare Jason.

Leo e Percy allargarono le braccia. Jason sorrise soddisfatto.
«Mi reputo offeso!» esclamò Leo con Percy che annuiva.

Non riusciva a credere di essere stata mano nella mano con... No, si rifiutava di pensarci.
Si concentrò su Leo, perché era quello che la intimidiva di meno.

Il ragazzo allargò di nuovo le braccia. «Piper!».
«Scusa!» ma dalla sua risata Leo pensò che le scuse non fossero esattamente sincere.

«Ce ne sono altri di voi, su questa nave?»
«No» rispose Leo con una voce cupa. «La Madre Terra ci ha mandati in tre. I più forti, i migliori. Torneremo in vita.»
«Non qui, non lo farete» ringhiò Piper. «Ascoltatemi bene!» Jason e Percy si voltarono verso di lei. Quegli occhi dorati erano inquietanti, ma vederli tutti e tre in quelle condizioni rinvigorì la rabbia di Piper.

«Ah adesso tutti e tre eh!» esclamò Percy con ancora le lentine dorate negli occhi. Quella scena fece scoppiare a ridere tutti.

«Voi lascerete questi corpi» ordinò.
«No» replicò Percy.
Leo sibilo piano: «Dobbiamo vivere.»
Frank afferrò l'arco. «Per Marte onnipotente, è da brividi! Andate via, spiriti! Lasciate in pace i nostri amici!» Leo si voltò verso di lui. «Non puoi darci ordini, figlio della guerra. La tua stessa vita è fragile. La tua anima potrebbe bruciare in qualsiasi momento.»
Frank barcollò come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco. Sfilò una freccia dalla faretra, con mani tremanti. «Ho... ho affrontato cose peggiori di te. Se vuoi combattere...»
«Frank, no!» Hazel si alzò.
Accanto a lei, Jason estrasse la spada. «Fermi!» ordinò Piper, ma la sua voce era debole. Sta va rapidamente perdendo fiducia nel proprio piano. Aveva costretto gli eidolon a manifestarsi, e poi? Se non riusciva a convincerli ad andarsene, ogni goccia di sangue versato sarebbe stata colpa sua. In un angolino della mente, le sembrò di sentire la risata di Gea.
«Ascoltate Piper». Hazel puntò il dito contro la spa da di Jason.
La lama d'oro si appesanti e cadde sul tavolo, mentre Jason si accasciava sulla sedia. Percy ringhiò in un tono che non gli apparteneva per nien te. «Figlia di Plutone, forse puoi controllare le gemme i metalli. Ma i morti sono i vivi su cui non hai controllo»

Hazel fece una faccia confusa «Eh?»
«Non me lo chiedere, andiamo avanti» rispose Percy.

Annabeth allungò una mano come per fermarlo, ma Hazel le fece cenno di farsi indietro e disse in tono severo: «Ascoltate, eidolon. Non appartenete a questo posto. Forse io non posso darvi ordini, ma Piper sì. Ubbidite a lei.» E si voltò verso Piper, con una chiara espressione in viso "Riprovaci. Puoi farcela."
La figlia di Afrodite raccolse tutto il proprio coraggio. Guardò Jason dritto in faccia, dritto negli occhi della cosa che si era impossessata di lui. «Voi lascerete questi corpi!» ripeté, con molta più forza di prima. Il volto di Jason si irrigidi. La fronte gli si imperlò di sudore. «Lasceremo... questi corpi».
«Giurerete sul fiume Stige che non farete più ritorno su questa nave e che non prenderete più possesso di nessun membro di questo equipaggio» continuò Piper. Leo e Percy sibilarono.

O almeno ci provarono. Però sputazzarono da tutte le parti prima di cominciare a ridere sotto gli sguardi assassini dei loro amici, particolarmente quello di Jason che era nella linea di tiro.

«Giurate sullo Stige!» Un momento di tensione. Piper percepì le volontà spiriti che cercava di opporsi alla sua. Poi tutti e tre gli eidolon parlarono all'unisono: «Giuriamo sullo Stige.»
«Voi siete morti» continuò la figlia di Afrodite.
«Siamo morti» concordarono.
«Ora, andatevene.» I tre crollarono come sacchi vuoti. Percy cadde a faccia avanti sulla pizza.

Sarebbe stato perfetto se non avesse cominciato a mangiarsela direttamente dal piatto come un cane.

«Percy!» Annabeth lo afferrò al volo. Piper e Hazel afferrarono Jason per le braccia prima che scivolasse giù dalla sedia. Leo fu meno fortunato. Cadde verso Frank, che non mosse un dito per intercettarlo. Un attimo dopo era a terra.
«Ahi!» gemette.

«Vi siete scordati il cuscinetto!» esclamò il figlio di Efesto massaggiandosi la testa.
Nico sorrise «Sicuro che me lo sia dimenticato

«Stai bene?» chiese Hazel. Leo si tirò su. Aveva uno spaghetto sulla fronte. «Ha funzionato?»

Lo spaghetto cadde e lui cercò di afferrarlo con la lingua. Riordan guardò Apollo «Andiamo a pranzo?».
«Andiamo a pranzo» rispose il dio in un sospiro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 21, 2022 ⏰

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