Bryce Lawrence

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FigliaDiCaos

«Patricidio, eh? Ottaviano sarà felicissimo della notizia. Sei in arresto per molteplici violazioni della legge romana.»
«La tua presenza qui é contro la legge di Roma» ribatté Reyna «I Romani non vanno in missione da soli. Una missione dev'essere condotta da chi ha il rango di centurione o superiore. Tu sei in probatio, e anche darti questo rango é stato un errore. Non hai nessun diritto di arrestarmi».
Bryce scrollò le spalle. «In tempo di guerra, certe leggi devono essere flessibili. Ma non preoccuparti. Quando ti avrò portato davanti al tribunale, verrò ricompensato con la piena appartenenza alla lezione. Immagino che sarò anche promosso a centurione. Ci saranno senz'altro dei posti vacanti dopo la battaglia imminente. Alcuni ufficiali non sopravvivranno, soprattutto se non saranno fedeli alle persone giuste.

Il coach Hedge sollevò la mazza. Corse verso Bryce e cominciò a pestarlo con forza. «BRUTTO IDIOTA! A MORTE!» urlò. Reyna e Nico dovettero intervenire per trascinarlo via.
«ANDIAMO COACH!» esclamò esasperata la ragazza. «É la sesta volta che facciamo questa scena! Non può prenderlo a mazzate ogni volta!».
«Lei lo deve chiedere così poi Bryce possa insultarla» ripeté per la millesima volta Nico.
«Bah» disse il coach. «A quei tempi dovevo essere un rammollito».

I Sette della profezia sgranarono gli occhi. Leo cadde dalla sua sedia. «Rammollito?» chiese Percy entrando sul set.
Bryce sbuffò «Dai lascia stare Jackson. Tagliamo e andiamo alla fine». Guardò il coach cercando di nascondere la paura.

Rick Riordan sospirò chiedendosi a cosa pensava quando aveva accettato di fare un film con i suoi personaggi. «Buona idea. Nico, non risucchiarlo veramente».
«Non prometto niente» borbottò il figlio di Ade.

«Hai fatto un giuramento alla legione». Il fiato di Nico formò una nuvoletta per il freddo. «Hai infranto le sue regole. Hai inflitto sofferenza. Hai ucciso il tuo stesso centurione.»
«Io... Io no! Io...»
«Saresti dovuto morire per i tuoi crimini» proseguì Nico. «Sarebbe stata la tua giusta pena. Invece sei stato mandato in esilio. Avresti dovuto restarci. E così tuo padre Orco non approva i giuramenti infranti. Mio padre Ade invece non approva per niente chi evita le pene meritate.»
«Ti prego!»
Quelle parole non avevano nessun senso per Nico. Negli Inferi non c'era pietà. C'era solo giustizia.
«Sei già morto» disse. «Sei uno spirito senza lingua, senza memoria. Non rivelerai nessun segreto».
«No!» Il corpo di Bryce divenne scuro e fumoso. Scivolò nella terra fino al petto. «No, sono Bryce Lawrence. Sono vivo!»

«L'importante é crederci» borbottò Leo. Piper gli tirò un pugno per farlo stare zitto nonostante le loro sedie fossero separate da Jason.

«Chi sei?» domandò Nico.
Dalla bocca di Bryce uscì solo un sussurro tremolan te. Il suo volto si fece indistinto. Avrebbe potuto essere chiunque: l'ennesimo spirito anonimo fra milioni di altri.
«Sparisci» ordinò Nico.
Lo spirito si dissolse. La terra si chiuse. Nico si girò e vide che i suoi amici erano salvi. Reyna e il coach lo guardavano terrorizzati.

Tutti guardarono il coach. «Eh no! Ve lo sognate che faccio la faccia spaventata!» esclamò. Reyna gli lanciò un'occhiataccia così incazzata che gli venne spontaneo essere spaventato.

La faccia di Reyna sanguinava. Aurum e Argentum giravano su se stessi, come se i loro cervelli meccanici fossero in corto circuito.
Nico crollò a terra.

Nico si accasciò. «Vedo la luce» sussurrò. Alzò una mano al cielo in modo teatrale poi la lasciò cadere a terra. Will alzò un sopracciglio poi guardò suo padre e Riordan, i due registi «Cambiamo scena».
«Approvo» sospirò Atena, la sceneggiatrice.

Umorismo Sul SetWhere stories live. Discover now