Gladiola

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DaisySolace
scusa il ritardo sono stati giorni assurdi

Riordan lanciò delle occhiatacce a tutti e gli puntava il dito contro: «É la ventesima volta. Non vi permettete di sbagliare di nuovo che vi spedisco nel Tartaro».
Tutti annuirono, più o meno seri. Anche Gladiola.
Percy si schiarì la voce:

Qualcuno mi stava scrollando. Aprii gli occhi ed era giorno.
«Bene» disse Annabeth. «Lo zombie è vivo.»
Tremavo per via del sogno. Sentivo ancora la morsa del mostro nel baratro attorno al petto. «Quanto tempo ho dormito?»
«Il tempo di preparare la colazione.»> Annabeth mi lanciò una busta di fiocchi di mais al formaggio prelevata dallo snack-bar di zia Em. «E Grover è andato in esplorazione. Guarda, ha trovato un amico.»

Frank e Leo si misero un pugno sulle labbra per non scoppiare a ridere. Jason ebbe il buon senso di reprimere le risate.

Non riuscivo a mettere a fuoco.
Grover era seduto a gambe incrociate su una coperta con qualcosa di peloso in grembo, un animaletto di peluche sporco, di un rosa innaturale. No. Non era un animaletto di peluche. Era un barboncino rosato.
Il barboncino mi abbaiò contro con sospetto. Grover disse: «No, non lo è». Sbattei le palpebre, perplesso. «Stai... stai parlando con quel coso?»
Il barboncino ringhiò.
«Questo coso» mi avvisò Grover «è il nostro biglietto per l'Ovest. Sii gentile con lui.»
«Tu parli con gli animali?»
«É ovvio!».

Annabeth sbuffò. Prese il copione da dietro un cespuglio e lo lanciò in testa a Grover. Riordan lo imitò.

Grover ignorò la domanda. «Percy, ti presento Gladiola. Gladiola, Percy.»
Guardai Annabeth sbigottito, immaginando che sarebbe scoppiata a ridere per lo scherzo, invece era serissima. «Non ho intenzione di dire ciao a un barboncino» replicai. «Scordatelo».

Frank mise il broncio «Ecco perché non mi saluta mai!».
«Ma ti saluto sempre!» esclamò un Percy offeso facendo sghignazzare l'altro ragazzo.

«Percy» intervenne Annabeth. «Io ho detto ciao al barboncino. Anche tu dirai ciao al barboncino».
Il barboncino ringhiò.
Dissi ciao al barboncino.

Leo cadde dalla sedia, seguito da Piper. Si premevano entrambi le mani sulla bocca per non ridere.

Grover spiegò di essersi imbattuto in Gladiola nel bosco, dove avevano attaccato discorso. Il barboncino era scappato da una ricca famiglia del dintorni, che aveva fissato una ricompensa di duecento dollari per la sua restituzione. Gladiola in realtà non aveva voglia di torna re dalla sua famiglia, ma era disposta a farlo se significava aiutare Grover. «Ma come fa Gladiola a sapere della ricompensa?» chiesi.
«Che domande: ha letto gli annunci» rispose Grover.

Riordan si avvicinò ai Sette della Profezia brandendo un pericoloso bastone per le telecamere mentre tutti i ragazzi presenti ridevano come degli psicopatici.
«E va bene» sospirò Apollo «la rifaremo».

Umorismo Sul SetWhere stories live. Discover now