The Weight of a Promise - II

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I ragazzi uscirono dalla stanza del Neptune Hall e si congedarono apprestandosi ad andare ognuno per la propria strada.

Quando però Aiden e Alex si furono allontanati a sufficienza, Christal aumentò il passo per raggiungere la ladra e afferrarle il polso.

«Selena» disse e lei si voltò di scatto. La ragazza poteva scommettere che era stato strano per lei sentirle dirle il suo nome, quanto lo era stato per Christal pronunciarlo.

«Che ne dici di mangiare qualcosa? Devo parlarti» disse brevemente.

Selena sbuffò piano «A dire la verità sono esausta, vorrei riposare in vista del...»

«È importante» sentenziò inchiodandola con lo sguardo. Non potevano rimandare ancora quella questione.

A quel punto, la ladra annuì fugacemente e la seguì in un piccolo localino appartato nelle vicinanze che serviva cibo da strada.

Si sedettero a un tavolo vicino alla vetrata e il cameriere portò loro una porzione di un qualche tipo di pietanza che avevano ordinato distrattamente e a cui diedero a malapena uno sguardo.

«Di cosa si tratta?»

«Devo parlarti di quello che è successo l'altra sera.»

Selena fece per aprire la bocca ma Christal continuò «E non mi riferisco alla nostra discussione, intendo quello che è successo dopo.»

Dall'espressione di Flare, Christal capì che i suoi sospetti erano fondati ma lo stesso la ragazza rispose facendo finta di non capire.

«Dovrai essere più specifica.»

Christal si mosse a malapena sul piccolo sgabello, leggermente irrequieta.

«Bene, la parola esplosione ti dice qualcosa? Non so a te, ma a me non capita tutti i giorni di fare a botte con qualcuno e saltare in aria senza motivo.»

Selena abbassò lo sguardo e cominciò a piluccare distrattamente nel suo piatto.

«Non capisco cosa intendi.»

«Quindi vorresti farmi credere che tu non ricordi niente di strano di quello che è successo fuori alla fabbrica?»

«Beh sì, sono successe un sacco di cose strane...» provò Selena facendo ciondolare la testa.

«Sai cosa intendo» la liquidò Storm.

A quel punto la ladra sospirò piano. «D'accordo, Christal. Sì, mi ricordo degli strani pensieri e un malessere indefinito, che credo fossero dovuti alla droga, ma mi ricordo anche una sorta di energia che mi si accumulava nel petto, una pressione che si faceva sempre crescente e che mi è sembrata si infiammasse ancora di più non appena ti ho visto. E poi...una rabbia incontrollabile e insolita, persino per me.» Le sorrise debolmente.

«Infine, quando siamo entrate in collisione, mi è sembrato come se tutta quell'energia fosse venuta fuori all'improvviso» concluse.

Christal provò un misto di sollievo ma anche di paura perché era esattamente quello che aveva provato lei.

Nel vedere la sua espressione la ladra intervenne di nuovo, cercando di liquidare la questione con la mano.

«Christal, non so darti una spiegazione precisa per quello che abbiamo visto ma una cosa è sicura. Eravamo sballati, a livelli davvero improbabili. Per quanto mi riguarda, potrebbe tutto far parte del trip mentale che abbiamo vissuto» concluse con una sicurezza tale che per poco non convinse anche lei.

«Già, peccato che anche Alexander ricordi qualcosa dell'esplosione e mi risulta difficile credere che possiamo avere avuto tutti la stessa allucinazione. Per non parlare delle tracce che il nostro scontro ha lasciato sul terreno e del fatto che, in seguito a quel rilascio di energia, abbiamo tutti i perso i sensi quando dovevamo ormai essere nella fase finale degli effetti dello Zeest.»

Rizomata - RisonanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora