Terror from Beyond

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Capitolo XV:

Terror from Beyond – Terrore dall'aldilà

Sangue che pompa nelle vene, ossigeno che riempie i polmoni, luce che inonda gli occhi, mani che artigliano l'aria. Eoni erano trascorsi da quando la sua manifestazione aveva avuto modo di materializzarsi in una forma corporea. L'ospite di cui aveva il controllo era così debole, come poteva essere riuscito ad accogliere il suo potere, la sua essenza senza esserne devastato?

In tanti ci avevano provato prima e tutti erano finiti consumati, drenati, bruciati dalla loro stessa tracotanza. Eppure, in qualche modo sentiva che quella volta era diverso, il fisico di quelle creatura riusciva a incanalare la potenza primordiale senza esserne annichilita; c'era qualcosa di innaturale in lei, di forzato. Così come sentiva corrotto l'intero essere cosmico, il tessuto stesso della realtà.

Ancora una volta gli esseri umani avevano spinto i limiti delle loro possibilità e incrinato le leggi della natura a loro piacimento, esattamente come la notte del Grande Tradimento. Ma avrebbero presto capito a loro spese il prezzo di quelle azioni scellerate, di poter pensare di avere il controllo sulle forze stesse che mandano avanti il mondo.

Il momento del loro ritorno era giunto, la Risonanza riecheggiava nei meandri più remoti del Pneuma Cosmico con una potenza che non poteva essere più ignorata. Espanse la sua essenza in cerca dei suoi fratelli, e lì percepì, liberi dalle loro prigioni ma ancora sopiti, infiacchiti dalle empietà a cui avevano assistito. Il loro legame così debole da rendergli impossibile raggiungerli. Ma la prima congiunzione era ormai vicina e grazie a quel canale energetico avrebbe ridestato i suoi compagni e insieme avrebbero ripreso il posto che spettava loro nel reame cosmico, il trono che con l'inganno era stato usurpato.

~

Deserto di Cenere, Località della Conca

Marvin non riusciva ancora a capire cosa fosse successo. Era disteso per terra e si sentiva scuotere come se qualcuno lo stesse strattonando forte. Avrebbe voluto guardarsi intorno, ma non riusciva a staccare gli occhi dall'enorme luna nel cielo. Fino a qualche istante prima aveva sentito il peso familiare della mano di Lynn nella sua, ma ora quel calore rassicurante non c'era più e stentava a ricordare come avesse fatto a perdere la presa sulle sue dita.

In verità, non riusciva a ricordare bene neanche come fosse finito lì.

Era con Lynn a festeggiare l'Erebiade, centinaia di persone intorno a loro, e i cuori pieni di gioia per l'arrivo di quell'evento tanto atteso. D'un tratto la folla si era raggruppata intorno ad un uomo che aveva cominciato ad urlare. Vaneggiava sul fatto che fossero tutti peccatori e su quanto quella festività fosse empia e sacrilega. All'improvviso aveva aperto la giacca e aveva mostrato una serie di ordigni esplosivi fissati all'interno dell'imbottitura. Ricordava di aver sentito la parola servo di Oh'mir rimbalzare sulle bocche delle persone intorno a lui e la paura che aveva provato. Poi, prima che chiunque potesse fermarlo, l'uomo si era gettato di corsa contro l'albero centrale, facendolo saltare in aria. C'era stata una grande esplosione che li aveva lasciati intontiti, ma nessuno si era fatto male.

Quando le luci si erano spente e il buio li aveva avvolti avevano realizzato che l'obiettivo non erano mai state le persone, ma il complesso di generatori che alimentavano tutto il sistema della Conca. Da lì i ricordi si facevano sfocati, riusciva a portare alla mente solo dei frammenti.

Mentre era steso a terra a cercare di schiarirsi le idee, un fiotto di sangue gli uscì dalla bocca con prepotenza e lo sentì scorrergli caldo lungo il mento e il collo. Fu come aver letto un macabro promemoria, poiché in quel momento tutto gli tornò alla mente all'improvviso.

Rizomata - RisonanzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora