CAPITOLO 26

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Dopo aver pianto tutta la notte, Santana si trascinò fuori dal letto e si avvicinò alla finestra della piccola stanza da letto, sperando di sentire finalmente Angelos, di vederlo... Ma sperava in un miracolo, pur sapendo che era inutile sperare.

Era finito tutto! Aveva perso tutto... Il lavoro, la sua sicurezza, la sua tranquillità, il suo cuore... la fiducia di un uomo unico al mondo. Dell'uomo che ancora adesso, dopo tutto quello che era successo e succedeva ancora, continuava ad amare.

"Che stupida che sei stata... Una fottuta vigliacca... Avresti dovuto dirglielo..." sussurrò, appoggiandosi contro il quadro della finestra. "Non l'hai fatto perché avevi paura di perderlo? Be', l'hai perso comunque..."

Chiuse gli occhi, appoggiò la fronte contro il vetro fresco e fece un bel respiro... E poi un altro... E un altro ancora... Ma quel peso che sentiva sul cuore, quel groppo che aveva in gola da quando aveva lasciato la casa di Angelos, non se ne andavano più via... Non la lasciavano dormire, mangiare, respirare... vivere...

E vivere perché? Che senso aveva lei senza l'uomo che amava?

Aprì gli occhi e guardò di nuovo fuori dalla finestra. Il cane da guardia di Angelos era al suo posto dentro il SUV nero, esattamente come negli ultimi tre giorni. Santana non si prese la briga di andare a guardare dalla parte della cucina, consapevole della presenza di un altro SUV che controllava il retro della casa.

Chissà che cosa stavano pensando... Che magari le venisse voglia di saltare come una pazza dal secondo piano e scappare via dalle sue responsabilità... Lasciare Londra, Lasciare il paese per sempre. Fare quello che aveva fatto Lowell e lo stesso Harold... Tanto, agli occhi di Angelos, non era meglio di loro due.

"Ho sbagliato..." mormorò lei. "Ho sbagliato tutto. E lui ha tutto il diritto di comportarsi così... Tutto il diritto..."

Raccolse tutte le sue forze e andò in cucina... Guardò verso il frigo, pensando di mangiare almeno uno yogurt, ma, al solo pensiero, sentì una forte voglia di vomitare... Non ricordava quando avesse mangiato l'ultima volta... Forse alla festa di Angelos... forse due giorni fa...

"Dai, Santana... Almeno un tè..." disse piano a sé stessa.

Accese il bollitore e si appoggiò al bancone cercando di respirare tra un'ondata di dolore e l'altra. Chiuse gli occhi bloccando l'immagine dell'espressione di Angelos in seguito alla sua confessione.

'Tu mi hai mentito.'

Quattro semplici parole... E con quelle parole, il suo mondo era andato a pezzi. Ormai non c'era più niente da fare per poter rimediare... Niente... Qualunque cosa avesse aggiunto, non avrebbe portato alcun cambiamento. Angelos l'avrebbe sempre considerata la donna che si era insinuata nel suo letto solo per tradirlo.

Il suo gesto era stato ancora più grave perché era a conoscenza di quanto le menzogne e i tradimenti avessero rovinato la vita di Angelos. Per lui, il quadro era chiaro... Lo aveva tradito, aveva calpestato la sua fiducia, gli aveva nascosto la verità per tutto quel tempo e doveva essere punita...

Forse aveva ragione... Forse meritava di essere rimandata in prigione. Essere rinchiusa sarebbe stato un sollievo invece che stare qui, così... come un'ombra... trascinandosi senza meta, senza senso...

Il bollitore fischiò. Fece un altro respiro profondo e si avvicinò ad una pensilina per prendere una tazza. Si bloccò quando sentì la portiera di un'auto sbattere, seguita subito dopo da un'altra. E un'altra ancora... E ancora una...

"Angelos..." sussurrò lei. "O è lui, o la polizia..."

Si avvicinò alla finestra per controllare cosa stesse succedendo. La vista di un fotografo che tentava di arrampicarsi su un albero per raggiungere la sua finestra, la fece quasi ridere.

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Where stories live. Discover now