CAPITOLO 6

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 L'immagine di sua madre, Maia Kralidis, le apparve in mente. Rammentò i suoi momenti di dolore massimo, di devastazione, di sofferenza, di fiumi di lacrime e, poi, la sostituzione del mangiare con alcol e antidepressivi quando scoprì che Ajax Kralidis, l'uomo che aveva venerato sin dal primo giorno in cui l'aveva visto, che credeva che amasse lei e solo lei, aveva una sfilza interminabile di amanti dovunque nel mondo, che alcune delle relazioni con queste donne duravano da prima del matrimonio.

L'anno in cui Angelos compì quindici anni, fu l'anno più brutto della sua vita perché fu quello in cui ebbe la conferma che il padre non lo amava. Che non amava nessuno di loro.

Quel periodo segnò l'inizio dell'astio profondo di Angelos verso la stampa, che non solo aveva ficcanasato nella loro vita personale e non solo, e aveva messo tutto sotto i riflettori.

Alexis resistette a quella invasione nelle loro esistenze con il suo solito, composto contegno, benché ebbe la sensazione che in realtà, il fratello patì la sua stessa devastazione. Invece Anargyros, che all'epoca aveva tredici anni e gli ormoni in pieno fermento, prese una strada sbagliata che pian piano portò verso uno dei momenti più bui della famiglia.

E in tutto quel caos, Angelos aveva visto Maia appassire davanti ai suoi occhi, cercando nella sua disperazione, una via d'uscita tanto sbagliata quanto terrificante. Angelos sentì un brivido lungo la schiena solo pensando a quei momenti.

Cancellò quei ricordi e si concentrò sulla donna che aveva davanti e che lo guardava con velata curiosità. In silenzio, Angelos sostenne lo sguardo di Santana finché lei abbassò la testa e poi guardò altrove. Cosa che lo irritò profondamente.

"I giornalisti che abbiamo selezionato sanno che questa potrebbe essere l'occasione della loro vita. Farò in modo che facciano un resoconto aperto e onesto su quello che stiamo facendo per rimediare il danno provocato e proteggere la reputazione della società."

Un leggero sorriso apparve sulle labbra di Angelos.

"Avresti dovuto lavorare nella diplomazia, Pearson."

Le spalle di Santana si alzarono brevemente, e poi, scosse la testa. Lo sguardo di Angelos scivolò dal suo viso sulla linea delicata del collo, proprio dove poteva vedere il suo polso battere forte sotto la pelle vellutata.

"Ognuno di noi desidera qualcosa di più di tutto il resto. Lasciarsi sfuggire l'occasione giusta quando si presenta è pura follia."

L'occasione di sapere qualcosa in più di lei si ripresentò e lui decise di non lasciarsela sfuggire.

"E tu, Pearson? Cos'è che desideri più di tutto il resto?"

I suoi occhi meravigliosi lo fissarono un po' stupita.

"Mi scusi?"

"Cos'è che vuoi disperatamente?"

Lei scosse la testa e abbassò lo sguardo, e Angelos osservò un pizzico di sconforto in quel movimento. Santana accolse con un esagerato sollievo l'arrivo dell'autista con la sua valigia e Angelos si chiese come mai era sempre così criptica nelle su risposte un po' più personali.

Santana si affrettò a salire sulla jeep. Angelos si concesse tutto il tempo del mondo per salire accanto a lei. La macchina partì e nessuno di loro parlò per un po'. Ma Angelos decise di tornare all'attacco quando la vide un po' più rilassata.

"Allora, Pearson?"

"Allora cosa?"

"Sto aspettando una risposta."

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Where stories live. Discover now