CAPITOLO 22

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'Non è niente. Come al solito, stai ingigantendo le cose.'

Angelos continuò a ripetersi quelle parole mentre remava al vogatore nella sua palestra intorno alle sei e mezza di mattina. In quell'istante, avrebbe voluto essere sul lago, ma non era il momento di saltare in auto e andare al club, malgrado la fortissima tentazione. Provò a far tacere quella fastidiosa voce che continuava a sentire da ore che gli diceva che stava scappando dalla verità.

'Ma la verità su che cosa?'

Non aveva la più pallida idea... Come non ne aveva su cosa potesse significare il messaggio che aveva ricevuto Santana. Okay, il modo più logico per scoprirlo era svegliarla e pretendere immediatamente una spiegazione. Invece aveva rimesso il telefono nella tasca della sua giacca e si era diretto in palestra.

Accolse con sollievo il sudore che gli colava lungo la schiena e il bruciante dolore alle spalle. Cercò di ignorare la domanda che gli martellava il cervello, ma la verità era molto chiara... La poteva vedere nell'espressione del suo stesso sguardo riflesso nello specchio di fronte a lui.

'È Santana Pearson veramente innocente? Merita il tuo amore? La tua fiducia? O questa è un'altra presa in giro?'

Rammentò la tristezza che aveva visto nei suoi occhi ogni volta che gli aveva mostrato un pezzo del suo passato travagliato... Una persona che aveva patito quello che aveva patito lei non poteva che essere pura d'animo... Per cui degna della sua fiducia, del suo amore, della sua eterna devozione.

'Non voglio il mondo... voglio solo te... Tienimi qui con te, Angel... Non lasciarmi andare via...'

Glielo aveva detto poche ore fa... E lui voleva lei... Voleva Santana nella sua vita... La voleva con tutto sé stesso, in qualunque modo possibile... Come sua amante, come sua mano destra, come sua... moglie... Lei doveva far parte della sua vita o il suo mondo avrebbe smesso di esistere. Perché lei ERA il suo mondo.

'Hai ancora tre giorni...'

Per fare cosa? Persino ora, con il sospetto che lo divorava, il pensiero di non averla attorno lo faceva star male fisicamente e mentalmente.

'Hai tre giorni di tempo per farmi avere quello che voglio...'

Si trattava di una richiesta professionale? E chi era questa persona che chiedeva i suoi servizi con questo tono? E se invece fosse stata una richiesta personale?

Angelos gemette, sopraffatto da un impeto di gelosia che lo colpì nella parte più profonda della sua anima. Iniziò ad allenarsi con più forza, come per scacciare via tutti i sospetti che assalivano il suo cervello.

'Le persone puoi perdonarle... oppure escluderle dalla tua vita...'

Quelle parole dette con quel tono triste... Erano dette per farsi perdonare da lui certe scelte? Cosa significavano...?

Gemette di nuovo e guardò nello specchio di fronte al vogatore, proprio nel momento in cui Santana stava per entrare nella palestra. Lei si bloccò alla vista della sua espressione poco amichevole nello specchio.

"Scusami... Non volevo disturbarti... Tornerò più tardi..." disse esitando sulla porta.

Angelos diede un ultimo colpo al vogatore e lo lasciò andare. Poi si alzò e le si avvicinò. Aveva addosso un semplice outfit per la palestra, ma stavolta al leggings nero aveva abbinato un reggiseno sportivo fucsia che offriva un'immagine mozzafiato del suo corpo.

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Where stories live. Discover now