CAPITOLO 12

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Si spinse contro di lei, intrappolandola tra il suo corpo e il muro. Premette la bocca contro la sua, e quando udì un gemito carico di passione, Angelos non seppe dire se fosse stato lui o Santana a farlo. Affondò dentro la sua bocca, assaporando le sue labbra deliziose. Con ben poca finezza, spinse in avanti la lingua per farla giocare con quella di lei.

'Dolcissima... Meravigliosa... Sensuale...'

Era stato così determinato a non farsi più coinvolgere da una donna sul posto di lavoro, dopo ciò che era successo con Antonia, dopo tutto quello che quella donna aveva detto su di lui in tribunale e nei media, che aveva scelto, in modo deliberato, di non vedere quanto Santana fosse sexy e bella, oltre che femminile.

Le accarezzò i fianchi e la provocante forma del fondoschiena. Il proprio sesso premeva per infilarsi nella sua umida e calda fessura e rimanere lì fin quando ne avesse avuto abbastanza di lei.

Un'altra volta approfondì il bacio... Dio! La sua bocca sapeva di... paradiso, un sapore unico, il migliore che avesse mai gustato. Adorava quella bocca! Così morbida e sensuale che stava già immaginando stretta intorno al suo membro duro ed eccitatissimo.

Quella immagine lo colpì fortemente e poi gli arrivò dritta all'inguine. La voleva con una intensità che lo preoccupava seriamente. La desiderava sotto di sé, nuda e desiderosa, in una quantità infinita di posizioni.

Santana emise un gridolino quando la lingua di Angelos penetrò ancora di più la bocca di lei. Sapeva di essere un po' troppo brusco, ma la voleva troppo... Il suo cervello gli diceva di calmarsi, ma non poteva farlo. L'aveva assaggiata e ne voleva ancora e ancora e ancora.

Angelos la strinse forte, pretendendo di più. Le allargò le gambe con una coscia, ma anche questo non fu abbastanza. Le imprigionò i seni con le mani e si sentì prendere fuoco ancora di più quando le strinse i capezzoli, impazzendo all'idea di leccarglieli, di succhiarglieli.

Quando finalmente, Santana gli posò le mani sulle spalle, quando affondò le unghie nella sua pelle, credette di morire talmente era forte la voglia di possederla.

Cosa diavolo stava succedendo?

Non era mai stato travolto in quel modo dal desiderio, nemmeno quando, da ragazzo, era in piena tempesta ormonale. Gli piaceva fare sesso ed era un uomo che attirava l'attenzione delle donne, che lo volesse o meno. E quando si presentava l'occasione, lo faceva senza rimorsi, giusto per il piacere di farlo.

Però, non aveva mai sperimentato una simile urgenza. Non gli era mai successo di sentirsi così preso da questa donna, di fremere da testa a piedi per il desiderio di prenderla in un'infinità di modi. La brama per Santana lo stava facendo diventare matto.

Ed erano ancora in prima base...

Santana aprì ancor di più la bocca per accogliere la sua dura richiesta di assaggiarla più profondamente ancora. Una mano lasciò la spalla di Angelos e gliela passò nei capelli, tirandoglieli.

Lui accettò quel piccolo dolore, sentendo l'eccitazione crescere ancora di più. Dio, quanto la voleva! Non amava il sesso troppo spinto, ma quello che Santana aveva fatto lo aveva eccitato così tanto che il suo membro minacciava di bucare il pantalone.

Era così eccitato da non riuscire a vedere... a capire niente che non fosse quel bacio e la donna che teneva tra le braccia. Ed ecco come mai gli ci volete un pezzo per capire che Santana non lo tirava verso di lei, ma lo spingeva via... Che la mano sulla spalla lo stava allontanando da lei, mentre la sua espressione mostrava tanta disperazione.

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Where stories live. Discover now