Sentendo il suo tono malvagio, un tono che conosceva molto bene, la mano di Santana si strinse attorno al cellulare.

"Come diavolo hai fatto a trovarmi?"

Una volta uscita dal carcere, lei stessa lo aveva cercato per vendicarsi, ma Harold Onslow era sparito dalla faccia della terra. Comunque, non che avesse importanza, ma aveva usato fino all'ultimo centesimo per cancellare il passato e fare in modo che ogni traccia di Santina Gray sparisse.

"Non è stata una cosa facile, direi...", rispose lui con tono molto fiero. "In tutta onestà, dolcezza, il merito è tutto tuo. Sei stata proprio tu a trovarmi, grazie a quel magnifico strumento chiamato televisione. Immagina la mia sorpresa, piccola Sin, quando, indignato come tanti altri cittadini del mondo, per la fuoriuscita del petrolio di fronte alle coste di quel paese meraviglioso chiamato Congo, ti ho vista alle spalle di re Kralidis in persona. Devo dire però, che mi ci sono voluti alcuni minuti per riconoscerti. Quel cambio di colore di capelli ti dona moltissimo... Ti trovo estremamente sexy... Bruna eri molto... normale. Sai, sono curioso... Quale dei due colori è quello naturale?"

"Non capisco cosa c'entri con..."

Santana si fermò. Harold che la stava minacciando al telefono era lo stesso Harold di sempre... Lo sentiva da come parlava che non era cambiato. Amava sentirsi parlare, credendosi un bravo e affascinante conversatore. Per questo gli ci voleva un po' per arrivare al dunque. Adorava perdersi in dettagli inutili... per il puro piacere di dare fiato alla bocca. Questa era stata una delle cose che aveva detestato di più in lui, accanto a tante, tantissime altre cose.

"Il mio colore naturale è biondo."

Harold sospirò.

"Che peccato che hai scelto quel scialbo castano quando ci conoscevamo... Forse ci avrei pensato due volte prima di prendere la decisione di lasciarti... Forse ti avrei scopata molto di più..."

Lei sentì un'ondata di vomito colpirla in pieno. L'immagine di loro due a letto... Avrebbe voluto urlargli che le sue scarse, ma fortunatamente, poche prestazioni sessuali non avevano niente a che fare con il colore dei suoi capelli, ma si morse la lingua.

"Non credo proprio, Harold, considerando la tua natura viscida. Tu ti preoccupi di una sola persona: te stesso. Comunque, hai intenzione di dirmi che cosa vuoi o dovrò indovinare?"

"Sei stressata, dolcezza, per cui non farò caso neanche a questo secondo insulto. Comunque stai attenta, altrimenti mi scordo la buona educazione. Che cosa voglio?! Be', molto semplice. Voglio la Kralidis Shipping e tu mi aiuterai ad ottenerla," le annunciò lui con un tono così normale, come se le avesse chiesto di prendere un caffè insieme.

'Tu sei fuori di testa!'

Questa fu la prima delle risposte che a Santana venne in mente. Riuscì a trattenere quelle parole prima di urlarle nel telefono. Piano, si sedette sul minuscolo divano, l'unico pezzo d'arredamento, a parte una tavola grande in mezzo al salottino, dove, di solito, mangiava. Le parole di Harold continuavano a girarle nella testa.

"E per quale motivo dovrei farlo?"

"Per proteggere il tuo piccolo segreto, naturalmente..." mormorò lui.

Lei si leccò le labbra. La paura minacciava di travolgere la sua capacità di pensare razionalmente.

"E che cosa ti fa credere che il mio capo non lo sappia già?"

"Non pensare di parlare con un povero idiota, Sin."

"Il mio nome è Santana... Santana Pearson..."

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Where stories live. Discover now