Capitolo 17

252 6 1
                                    

Corsi velocemente verso casa mia per raccontare tutto a mia madre,per chiederle un consiglio. Avevo ritrovato il mio vecchio compagno d'infanzia ed ora avrei fatto di tutto per aiutarlo e non perderlo per una seconda volta. Perché diciamoci la verità,Cico non era il mio semplice vecchio amico,era la mia cotta. Ero totalmente cotto di lui. Il mio rosso.

Stre: Mamma! Mamma!

Mamma di stre: Tesoro! Oddio non mi aspettavo di vederti. Come stai? Non ci vediamo da tantissimo. Da quando ci sono i dormitor-

Stre: Hai ragione mamma scusa,son un pessimo figlio,scusami ma devo parlarti urgentemente di una cosa. Gli raccontai di Cico,le dissi che avevo ritrovato quel mio vecchio amico d'infanzia,di tutta la sua situazione familiare. Speravo che mia madre potesse aiutarmi o darmi un consiglio su come poter aiutare Cico e Paga.

Mamma di Stre: È veramente orribile quello che stanno passando quei due ragazzini. Io ti posso anche aiutare tesoro,ma c'è un problema.

Stre: Che problema c'è? Basta trovare delle prove per incastrar-

Mamma di Stre: Nono amore. Il problema non sono le prove. Il problema è che nel momento in cui incastriamo il papà e la matrigna di Cico e loro finiscono in prigione,Cico e Paga si ritroveranno in mano agli assistenti sociali. Li potebbero dividere e potresti perdere di nuovo Cico..

Cazzo! La mamma ha ragione! Non ci avevo pensato. Dovevamo aspettare per forza i 18 anni! Non mancava tantissimo. Tra 3 settimane era il 18esimo compleanno di Cico. Farò di tutto per trovare un lavoro insieme a lui,per permettergli di andare via da quella casa. Voglio aiutarlo a tutti i costi,sia lui che il piccolo Paga,ormai mi ero affezionato molto a quel piccolo marmocchio,e Cico,beh,ero palesemente innamorato di lui. Decisi di andare a dormire e l'indomani andare a scuola,per parlare con Cico di questa soluzione che avevo trovato. Il giorno dopo andai a scuola,ma di Cico nemmeno l'ombra. I giorni,le settimane,passavano,ma Cico sembrava come se fosse praticamente sparito,come se fosse stato inghiottito dalla terra. Non rispondeva ai miei messaggi,nemmeno alle mie chiamate,o meglio,aveva perennemente il telefono spento. Iniziai a preoccuparmi,volevo assolutamente andare a casa sua,per capire cosa stesse accadendo. Decisi però di andarci di notte,perché avevo paura di andarci di giorno e incontrare suo padre,non volevo metterlo ancora di più nei casini. Giunta la sera diedi un bacio a mia madre e le dissi che dovevo uscire con Anna e Gio. Scesi le scale di casa e mi catapultai fuori casa. Una volta giunto davanti casa di Cico,mi assicurai che tutte le luci fossero spente. Aspettai per un paio d'ore li fuori,l'unico rumore che si sentiva era il rumore del vento. Faceva molto freddo quella sera,mi maledissi per aver dimenticato la felpa,stavo congelando. Una volta viste tutte le luci spente,iniziai a tirare pietre contro la finestra di Cico,in modo da attirare la sua attenzione.

Cico pov
Ormai erano settimane che mio padre mi aveva recluso in casa. Tutti i giorni era la stessa storia. Dovevo pulire,badare a Paga e venivo umiliato dalla mia matrigna,mentre mio padre non faceva altro che picchiarmi. Mi aveva anche sequestrato il telefono dicendomi "non voglio che senti o vedi più quel frocio del cazzo,capito?". Non ce la facevo più a vivere così,a subire sempre quei maltrattamenti,ma soprattutto non riuscivo più a stare lontano dal mio violetto. Era l'ennesima notte che passavo tra singhiozzi e attacchi di rabbia,nella mia camera. Non riuscivo a dormire,quando all'improvviso sentii qualcosa colpire la mia finestra. Inizialmente non ci feci molto caso,pensavo che fosse semplicemente il vento,ma poi sentii quel rumore 2,3,8,9 volte,allora decisi di affacciarmi. Fuori casa mia vidi una sagoma,essendo buio inizialmente non riuscivo a capire chi fosse,ma poi presi una torcia e vidi che quella sagoma apparteneva a Stre. Il mio violetto.

Cico: Stre! Che cazzo ci fai qua? Non posso parlare,se mio padre mi sente è la fine.

Stre: Aspetta! Ora salgo,mi arrampico,dobbiamo parlare.

Cico: Ma sei pazzo? Potresti rischiare di cadere e farti male. Torna a casa.

Stre: No! Devo prima parlarti di questa cosa e poi..

Cico: E poi?

Stre: Ho bisogno di un tuo abbraccio.

Stre si arrampicò fino ad arrivare al mio balcino. Lo aiutai a scavalcarlo ed entrò in camera mia. Rimanemmo per un po di tempo a fissarci,lui era molto imbarazzato,quindi si guardava le mani. Quanto era carino. Allora decisi di fare qualcosa,quel momento stava diventando imbarazzante. Lo tirai verso di me stringendolo forte. L'unica cosa che si sentiva in quel momento erano i nostri cuori battere all'unisono. Mi staccai da quell'abbraccio per guardarlo negli occhi. I nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro.

Stre pov
Mi era mancato così tanto il mio rosso,e finalmente era li davanti a me. Eravamo così vicini da sentire il suo respiro sul mio viso,non ci pensai due volte e decisi di baciarlo. Inizialmente il nostro bacio era dolce e delicato,ma poi divenne molto più selvaggio e passionale. Cico spostò le sue labbra,dalle mie labbra al mio collo. Mi spinse contro il muro della sua camera ed iniziò a darmi tanti piccoli morsi lungo il mio collo,quando riuscì a trovare il mio punto debole,iniziò a farmi un succhiotto,e poi un altro e un altro ancora. Mi sentivo in paradiso,non volevo che si fermasse.  Cercai in tutti i modi di soffocare i miei gemiti,ma era inutile. Quando Cico sentii un mio gemito,mi guardò negli occhi con un sorrisetto malizioso. Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò "ti piace micetto?". Io annuii,ma dovevamo fermarci,non era il luogo giusto,nè il momento giusto quello. Ma Cico non la pensava così,continuava a baciarmi,mettendo una mano sotto la mia maglietta.

Stre: C-cico,a-aspetta. N-non qui. S-se ci v-vede tuo p-padre ci ammazza. Ah~

Cico decise di staccarsi da me ed io mi sedetti sul suo letto,dopo tutte quelle intense sensazioni,non riuscivo più a tenermi in piedi. Cico si accomodò accanto a me,mi guardava,aspettando che dicessi qualcosa. Gli dissi che volevo aiutarlo,gli raccontai della discussione avuta con mia madre e che l'unica soluzione era trovare un lavoro e che una volta raggiunti i 18 anni (ossia tra 3 settimane),poteva prendere Paga con se e andare via.

Stre: Non preoccuparti. Se ci son problemi con la casa,potete stare da me,per mia madre non ci sono problemi.
Cico era d'accordo con me,dovevano passare solo altre 3 fottute settimane e poi tutto sarebbe finito. Cico mi abbracciò forte,io ricambiai l'abbraccio,mi sentivo così felice in quel momento. Ora volevo chiedergli del perché non veniva più a scuola e perché aveva il telefono spento. Ma quando stavo per fargli queste domande,sentii la porta della camera di Cico aprirsi. Eravamo terrorizzati,se il padre ci avesse visto insieme,sul letto di Cico abbracciati,ci avrebbe ucciso sicuramente. Ci alzammo entrambi,eravamo pietrificati,non sapevamo cosa fare,allora Cico mi disse di nascondermi nell'armadio,ed io così feci.

Il viola ed il rosso stanno bene insieme?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora