Capitolo 20 "surprise"

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"ho una voglia matta di vederlo appena sveglio, la mattina, coi capelli spettinati, lo sguardo ancora addormentato, sentire la sua risata, sentirlo sbadigliare e sentirgli dire 'ma che capelli c'ho?'"
"è romantico, ma è troppo da film, Enya" mi disse Chiara seriamente.
Era allegra e scherzosa ma quando si trattava di fatti importanti ti ascoltava e sapeva essere molto saggia. Era la roccia che non mi faceva volare via e il salvagente che non mi faceva affogare..
"lo so che è da film. Ma è così. O almeno, quando mi svegliavo con lui accanto lo era" dissi mentre uscivamo dal locale dove avevamo fatto colazione, o meglio, dove l'aveva fatta Chiara.. Se fosse stato lì, James si sarebbe arrabbiato.. Ci teneva che mangiassi ed era molto attento all'alimentazione.
Guardai l'orologio. Era tardissimo. Dovevamo andare a scuola.
La breve 'gita' a Ferrara era finita e il torneo.. Beh lo avevamo perso.. Ed ora ero lì, tra i banchi di scuola.
Non che mi piacesse, insomma era comunque scuola anche se c'erano i miei amici. Poi da mesi avevo un vuoto, che solo lui poteva colmare..
"e ti stavo dicendo che.. ENYA!" disse Adriana abbracciandomi.
"com'è andata?" chiese Cri.
"tutto bene?" disse Giulia.
"oh, ragazze quanto mi siete mancate" dissi abbracciandole. Il loro profumo e le loro strette erano familiari e dolci, ma non erano le sue..
Cercai di non pensarci e iniziai a raccontare com'era andata finché non entrò il prof di scienze sbattendo la porta, come sempre..
Io e gli altri andammo a sederci.
"un'altra lezione con questo pazzo.. BUONGIORNO FIORINOO" disse Mara alle mie spalle.
'fiorino' perché una volta il prof sbagliò il mio cognome e da quel momento non lo corresse ma più.. E così erano ben cinque anni che sbagliava il mio cognome..
"buongiorno ragazzi, seduti" disse. Poi iniziò a fare l'appello con quella sua buffa cadenza..
"Fioretto?"
"presente"
"Immagino che Fiorino non ci sia"
Alzai gli occhi al cielo. Cognome sbagliato. Ancora.
"scusi prof.. Io sono qui" dissi agitando la mano dal mio posto.
"ah, è ritornata! Com'è andato il viaggio in America? E soprattutto spero che lei abbia studiato.. Deve recuperare tutto!"
Cavolo studiare! Chi ci aveva mai pensato? Decisi di perdere tempo e di rispondere alle sue domande..
"Beh sa.. L'America è un posto veramente fantastico.. "
In quel momento si aprì la porta ed entrò la bidella.
"è la.. 2^G questa?" disse cercando di leggere la grafia del bigliettino.
"no, 5^" rispondemmo in coro. Nella nostra scuola le bidelle molto spesso sbagliavano classe, era un abitudine, ormai.
Se ne andò e chiuse la porta.
Ripresi la parola "le stavo dicendo.."
La porta si riaprì e comparve la testa della bidella.
"scusate ho letto male il foglio. C'era scritto 5^G sopra. Queste -disse posando un mazzo di rose sulla cattedra- sono per qualcuna di voi.. Ilenia, se non mi sbaglio"
Mi avvicinai alla cattedra e lessi il bigliettino che era attaccato alle rose..
_per Enya_
"sono mie" dissi prendendole e portandole al banco.
James. Fu la prima cosa che pensai. Sì, era stato senza dubbio lui.
"allora, ci stava dicendo del suo viaggio" disse il prof in tono leggermente scocciato.
"oh già.. In America ci sono andata perché.. "
La stessa bidella di prima rientrò per la terza volta. Il prof alzò gli occhi al cielo e buttò la schiena sullo schienale della sedia, scocciato.
"Ilenia deve uscire, c'è il padre"
"comunque è Enya.. " dissi alla bidella.
Preparai la cartella e uscii dalla classe.
"prof, glielo racconterò la prossima volta com'è l'America.." urlai sull'uscio della porta..
Fuori dalla scuola, mio padre, in macchina, mi stava aspettando con una busta in mano.
"buongiorno, a quanto pare dobbiamo prenotare un volo.. "
"coosa?!" dissi, dopo che lo baciai sulla guancia.
"leggi" disse, lanciandomi la busta.
La aprii: era da Gustavo.
-battaglia legale vinta. Puoi tornare qui.. Non ho avvisato i cani, così puoi far loro una sorpresa-
"oddiooo, siii! JAMES ARRIVOO!!" urlai, dimenticandomi che c'era mio padre in macchina.
"James?" chiese confuso.
Non sapeva niente di me e James, l'unica a saperlo era mia madre.
"ma no! Hai capito male.. Ho detto ehm.. States!"
Fece una faccia contrariata e mise in moto la macchina. Andammo all'agenzia di viaggi.
Lessi quello che c'era scritto sul biglietto aereo: -VOLO DA MILANO A LOS ANGELES, CON SCALO A PARIGI, IN DATA 15/12-
Tornai a casa e preparai le valigie. Mio padre mi costrinse a portare i libri perché avrei dovuto studiare. Ma a me poco importava. Tra due giorni sarei tornata in California, dai ragazzi e da lui..

~Angolo Autrice~
Hooola! ❤
Sono tornata! Ed è ecco a voi l'aggiornamento (come avevo promesso a qualcuno).
Spero vi piaccia!
Un bacione e un abbraccio forte,
Enya ❤

no one can love me like you doWhere stories live. Discover now