capitolo 14 "notte in bianco"

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*James' pov*
Mi svegliai. Avevo un fortissimo mal di testa e forte nausea. Guardai l'orologio: 3.30.
Guardai di fianco a me, aspettandomi di ritrovare il letto vuoto e invece c'era lei. Le guance rigate dalle lacrime, il trucco sbavato, la spallina della maglia le era caduta e aveva un grosso segno sul braccio, che non riuscivo a vedere bene. Sembrava che dormisse tranquillamente. Chiedendomi come fosse possibile che stesse dormendo con me e non nella sua stanza, andai in bagno e vomitai. Improvvisamente ebbi un flash: era stata la mia festa di compleanno. 21 anni. Ipotizzai che Carlos mi aveva fatto bere i 21 bicchierini di tequila, come aveva fatto lui e come aveva fatto fare a Logan, facendola passare come una "tradizione" e io avevo bevuto perché mi piaceva bere. Ecco perché avevo la nausea e avevo vomitato. Decisi di andare in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua. Notai che qualcuno era steso sul divano. Un raggio di luna illuminò i capelli biondi.
"Kendall?"
"Jay. Come mai sei in piedi?"
"Dovrei farti la stessa domanda. Comunque sono venuto a prendermi un bicchiere d'acqua. Tu perché stai così?"
"Jo tra tre giorni partirà per la Nuova Zelanda"
"e perché?"
"deve girare un film molto importante per la sua carriera" disse sedendosi.
"cavolo, mi dispiace. Quanto tempo ci vorrà?"
"tre anni"
"oh, cavolo. Mi dispiace"
"non riesco a dormire, per questo sono qui. Enya come sta?"
"bene. Come dovrebbe stare?" chiesi interrogatorio.
"non ricordi? Tu da ubriaco.. "
Non lo feci finire. Andai in camera mia e accesi la luce dell'abatjour. Sul braccio riuscii a vedere il segno che prima non delineavo, forse perché ancora ubriaco e perché era buio. Era un morso. Cazzo, quando glielo avevo dato? Mi apparve un altro flash: io con Enya in spalla che urlava che la lasciassi stare. Lei che mi tirava pugni sulla schiena. "non mi fai male" dico ridendo. E infine le do un morso sul braccio. Poi il niente più assoluto. Cazzo, le avevo fatto del male? A giudicare dal suo viso e dal trucco sbavato sì..
{sono un imbecille!}
Corsi da Kendall.
"ti prego, dimmi cosa ho fatto a Enya"
"sei stato un imbecille ieri. Stavamo ballando e, ad un certo punto, hai preso Enya e l'hai portata di là. Io sono arrivato dopo, ma lei mi aveva detto che non le avevi fatto niente. Ti eri addormentato e russavi"
"perché ha le guance rigate?"
"avrà pianto perché si sarà spaventata. Non penso che avesse immaginato la sua prima volta in quel modo"
Ero sollevato di sentirgli dire questo. Non avevo fatto del male ad Enya e l'indomani le avrei chiesto scusa.
"perché siete svegli?"
Mi girai. Era lei. Capelli arruffati, trucco sbavato, faccia stravolta eppure per me sempre bellissima.
"Enya scusami davvero per ieri. Non succederà più è solo che l'alcool aveva preso possesso del mio corpo e non capivo più niente. Scusa se ti ho fatto del male" dissi guardandole il braccio destro.
"lo so che non eri più te stesso.. Piuttosto stai bene? Hai bevuto così tanto alcool che non sapevo se riuscivi a reggerlo. Per questo ho dormito vicino a te"
Mi aveva fatto da angelo custode nonostante le avessi fatto del male. "sì, sto bene. Grazie di tutto"
Mi sorrise e poi la sua attenzione fu rivolta a Kendall.
"allora, notte insonne? Com'è andata con Jo ieri?"
"le ho detto che deve fare il film e le ho fatto chiamare il suo agente. Partirà tra tre giorni"
"Dio, mi dispiace"
Kendall improvvisamente si illuminò.
"sento odore di piano" dissi riconoscendo quell'espressione.
"ci rimangono tre giorni da passare insieme e lei avrà tempo libero per fare la valigia e salutarci. Le farò passare i tre giorni più belli della sua vita e poi la aspetterò fino a quando non ci rivedremo. Cinema, parco, pizzeria. Le farò visitare ogni angolo della città. Così sarà contenta e io passerò quel poco tempo che ci è rimasto per stare solo con lei"
Io ed Enya approvammo.
"sarà meglio andare a dormire, no?" disse lei
"hai ragione" dissi. Poi la guardai "vai a dormire nel tuo appartamento?"
"non so. Se stai bene non ha senso che io stia con te"
Doveva dormire con me. Fingendo di avere un capogiro dissi "mi sento svenire, stai con me"
Alzò gli occhi al cielo "va bene, andiamo"
La presi per mano e andammo nella mia stanza.
"non puoi dormire così"
"e cosa dovrei mettere?" chiese interrogatoria.
Le lanciai una mia maglia e un boxer. "mettiti questi"
"girati"
Mi girai, ogni tanto volgevo lo sguardo e ogni volta lei mi ammoniva. Poi si mise di fianco a me. L'abbracciai e riapparve la dolce sensazione che avevo avuto la prima volta che dormimmo insieme. Mise la testa sul mio petto e in quel momento capii che l'unica cosa di cui avessi bisogno era avere lei vicino. La strinsi e poi mi addormentai.
~Angolo autrice~
Hooola!
Ecco a voi il nuovo capitolo..
Spero vi piaccia!
Un bacione,
Enya❤

no one can love me like you doWhere stories live. Discover now