Capitolo 18 "a volte ritornano"

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"buona la colazione"
"già"
"la mia ragazza è più brava di me a cucinare" disse James abbracciandomi da dietro e appoggiando la testa sulla mia spalla. Mi si illuminò il cellulare. James lo prese e lesse il messaggio davanti a tutti. Era da parte della mia vecchia casa produttrice.
-complimenti. L'album ha avuto molto successo qui in Italia. Ora sei pronta. È ora di rientrare.-
Tutti si girono verso di me. Strappai il cellulare dalle mani di James e rilessi, incredula, il messaggio. Prima mi licenziavano e ora che l'album aveva successo mi rivolevano con loro? Se lo potevano sognare.
Guardai i ragazzi e al volo ci capimmo. Dovevamo chiedere spiegazioni a Gustavo.
Quel pomeriggio andammo alla Rocque Records e facemmo leggere il messaggio a Gustavo.
"ragazzi, mi dispiace.. Enya se ne dovrà andare.. Io non posso fare niente.. L'unica cosa che posso provare a fare è convincere Griffin a fare una battaglia legale.. Ma durerà almeno due mesi, e intanto tu dovrai essere in Italia.. "
Mi si inumidirono gli occhi "ma.. Ma.. Non è giusto"
James mi strinse a sé. "lei non può andarsene"
"ma purtroppo è così.. Mi dispiace ragazzi" disse Gustavo per poi andarsene.
James mi strinse più forte a sé. "piccola, mi mancherai"
Tornammo all'hotel e corsi subito in camera.. Stavo malissimo, mi buttai sul letto e cominciai a piangere.. La porta della mia camera si aprì, qualcuno si sedette accanto a me sul letto ed intonò:
"and I can hardly take another goodbye baby, won't be long.. You're the one that I'm waiting on"
Riconobbi subito la voce e smisi di piangere. In fondo non volevo che James mi vedesse piangere. Mi sedetti sul letto, mi asciugai le lacrime e mi sistemai di fronte a lui.
"non voglio partire, voglio stare solo con te. Non mi importa dove. Solo con te. Che poi siamo a Milano, Parigi o Los Angeles non importa.. L'importante sei tu."
"Enya, devi andare. Ti ricordi perché sei venuta fin qui?"
"per diventare una cantante"
"e lì lo diventerai.. "
"ma ora non mi importa.. Ora voglio stare con te"
"ci sentiremo tutte le sere.. Un po' come fanno Kendall e Jo.. Ti prometto che non ti farò sentire così tanto la distanza"
"e gli abbracci? I baci? Le carezze? Le notti passate insieme? Solo ricordi.. "
Mi salì un nodo in gola. Il suo profumo, i suoi capelli, il suo bellissimo sorriso.. Avere il suo corpo accanto e sentirsi protetti.. Una sensazione che non avrei più sentito.. Non riuscii a trattenere le lacrime e crollai. Piansi.
Lui si avvicinò e mi abbracciò forte.
"amore è triste lo so.. Ma a volte devi vivere nei ricordi e essere più forte della distanza.. E noi lo siamo, vero?"
Alzai lo sguardo e i miei occhi incontrarono i suoi.
"sì, lo siamo" dissi, tirando su col naso.
Mi prese in braccio e mi portò in sala dove c'erano tutti gli altri che erano venuti a salutarmi.
"non è giusto! Prima Jo, poi Stefania e ora Enya.. Mi avete lasciato da sola" disse Camille singhiozzando e abbracciandomi.
La strinsi forte.
"Kendall, cos'hai? " gli chiesi poiché aveva un'espressione strana.
" tornerai Enya, presto. Te lo prometto" mi disse, ignorando la mia domanda.
Mangiammo e poi preparai la valigia. Verso le 17 presi la valigia, la caricai sulla Big Time Rush Mobile e andammo in aeroporto. Prima del check-in James mi prese in braccio e mi baciò. Io misi le mani nei suoi capelli e cercai di sentire il suo profumo. Poi mi mise a terra. Andai dagli altri e li abbracciai.
"ciao piccola" disse Logan.
"mi mancherai Logie-Bear" gli dissi baciandolo sulla guancia.
"non ti uccido solo perché stai partendo" disse fingendosi arrabbiato.
Poi salutai Kendall.
"ehi biondo. Mi mancherai" dissi abbracciandolo.
"anche tu, dolcezza" disse baciandomi sulla guancia.
"Kendall hai preso troppa confidenza con la mia ragazza" disse James.
"ecco il gelosone" ribatté Kendall.
Ridemmo divertiti. Poi salutai Carlos.
"Carlitos.."
"Enya, mi mancherai tanto" era il più emotivo ed eravamo molto legati.
"anche tu Carlitos"
Mi abbracciò e mi diede un forte bacio sulla guancia.
Chiamarono il mio volo e io dovetti andare.
"ci mancherai piccola" dissero in coro mentre mi allontanavo.
Mi sedetti sul sedile dell'aereo. Guardai fuori dal finestrino. James dal vetro dell'aeroporto mi stava salutando e gli scese una lacrima. La asciugò. Doveva essere forte. Ricambiai il saluto mandandogli un bacio e mi girai dall'altra parte. Non volevo che mi vedesse piangere, anche se mi aveva già visto e mi aveva consolato accarezzandomi.
I suoi abbracci.
Scoppiai in lacrime.
"è dura partire e lasciare la propria metà qui, vero?" mi disse un signore sulla cinquantina che era seduto accanto a me.
"io sono sempre in viaggio per lavoro e nonostante sia partito un sacco di volte, ogni volta mi si spezza il cuore" disse passandomi un fazzoletto.
"grazie" dissi asciugandomi le lacrime e tirando su col naso.
L'aereo partì e sorvolò l'oceano. Quella distesa di acqua salata mi era sempre apparsa così bella e blu ed ora era triste, fredda e senza colori..

~Angolo autrice~
Hooola!
Eccovi il capitolo 18..
La storia non è finita qui, va avanti, dovete solo aspettare tre giorni per il prossimo capitolo!
Cooomunque Grazie Mille Per Tutte Le Visualizzazioni, I Commenti, I Voti E Boh ahahah GRAZIEE PER TUTTOO❤❤
Non pensavo che la mia storia vi piacesse così tanto..
Va beh sto divagando..
Scappo e vado a studiare inglese!
Un bacione forte,
Enya❤

no one can love me like you doDove le storie prendono vita. Scoprilo ora