CAPITOLO VI: LA REALTÀ DEI FATTI...O FORSE NO?

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La serata alla mensa fu fantastica.
Tutti festeggiavano e cantavano inni di battaglia della razza Ibrida che Idra conosceva.
C'è ne era uno che faceva:

"La guerra è alle porte
Rendete il vostro spirito forte
Siate come l'ossidiana
Combattiamo questa guerra con ira
vulcanica
Rendete la lotta onorevole e con
coraggio la vittoria vedrete"

Questo canto risuonò per tutta la sera in mensa fino a tarda notte.
L'unico che però non riusciva a godersi i festeggiamenti al massimo era proprio Hasei.
Era ancora turbato per il discorso a cui aveva assistito tra Idra e Hills.
Aveva timore nel dirlo ad Akira perché la sua reazione iniziale ai suoi dubbi non era stata delle migliori.
"Che volevano dire con quelle parole? Cosa c'è che non so su Akira? Cosa mi nascondono quei due?" pensò Hasei per tutta la serata, iniziando pure a farsi delle teorie tutte sue su cosa potessero aver inteso loro due.
La notte arrivò e molti decisero di andare a letto per potersi riposare per domani.
Hasei fu uno dei pochi a rimanere, ancora a domandarsi di tutto.
In quel momento, Akira gli si avvicinò e gli diede una forte pacca sulla spalla.
<<Haseiiii! Tuuuttto okaaaayy?>> disse Akira con un tono molto, molto, molto brillo.
Hasei sentì subito l'odore del alito del suo amico. Sakè.
<<Aki?! Quanto Sakè hai bevuto??>> chiese Hasei alzandosi. Akira non rispose ma ridacchiò singhiozzando come uno scemo.
Hasei lo fece sedere su una delle sedie del suo tavolo, dopodiché si girò verso Idra, che stava salutando un mezzo brillo Hills che tornava alle sue stanze.
Akira sembrava sul punto di addormentarsi, così Hasei pensò che poteva approfittarne della sbronza di Idra e andare a chiedere qualche dettaglio in più. Si, era una mossa da infami, però non ci sarebbe stata altra occasione così perfetta.
Prese un bel respiro e andò vicino ad Idra, sedendosi di fianco a lui.
<<Uh? Oh Ha- *ick*sei, ragazzoooo...>> disse Idra in modo moscio.
Hasei lo guardò un attimo, pensando come potesse uno come Idra potesse diventare ubriaco fino a sto punto, ma lascio da parte quel pensiero e chiese <<Heyyy Idra, ciao. Uhm, posso farti un paio di domande? O preferisci...>> e venne interrotto da una potentissima botta sulla spalla da Idra che gli disse ridacchiando <<Dimmi, dimmi tranquillamenteeeee>>.
Hasei si massaggiò la schiena per la botta, dato che gli era arrivata in pieno centro.
Dopo averlo fatto, Hasei chiese con molta tranquillità <<Visto che sono un grande amico di tuo figlio...ecco, ci sono cose che dovrei sapere, per caso? Tipo, correggimi se sbaglio, ma avevo visto una piccola fiammella nera sulla sua spalla per un attimo. Sono io oppureeee...?>> guardando poi Idra negli occhi pieni di curiosità e voglioso di una risposta.
Risposta che purtroppo non arrivò dato che nel mentre chiedeva, Idra si era addormentato di botto.
Hasei rimase in silenzio per un attimo e guardò si Akira che Idra.
Sospirò un po' e con uno scatto fulminante corse nella sua camera prendendo la coperta di Akira, mettendogliela sopra per bene.
Dopodiché uscì proprio fuori dalla base per una passeggiata sulle mura.
La notte era molto tranquilla, non c'era una nuvola in cielo il che permetteva di poter osservare tutte le stelle e le costellazioni.
Soffiava una leggerissima brezza fresca.
Hasei doveva trovare un altro modo per farsi dire da Idra o Hills la verità.
Ma come?
Fortunatamente, una risposta non si fece attendere, ma ad Hasei non sarebbe piaciuta affatto.
Appena abbassò un attimo lo sguardo giù dalle mura notò qualcuno poco distante.
E non c'erano dubbi su chi fosse: capelli marroni, armatura com drappi dorati, una fasciatura sul occhio.
Si, era Mida.
Hasei appena lo vide non si contenne.
Fulmini e saette lo circondarono e si gettò contro di lui ad una velocità impressionante, come un fulmine infatti.
Era pronto a colpirlo dritto nel viso, ma si fermò poco dopo a giusto un centimetro dalla sua faccia.
<<Cosa ci fai tu qui?! Allontanati appena puoi, scarto di uno Spectre>> gli disse Hasei ringhiando e come risposta Mida gli allontanò la mano stringendoli il polso.
Hasei prese immediatamente le distanze, aspettandosi un attacco da parte sua.
Ma nulla.
Silenzio.
Solo il fruscio del vento.
Mida mise giù la mano e guardò Hasei dritto negli occhi con l'unico occhio buono che gli era rimasto.
<<Non sono l'unico ad averlo notato vero? Lo avete visto pure te e mio padre>>
Di cosa stava parlando?
Questa era la domanda che si poneva Hasei mentre i fulmini intorno a lui divenivano ancora più presenti.
<<Sii più specifico. Smettila di fare finta di nulla e vai dritto al punto>> disse il ragazzo con arroganza a Mida.
Quest'ultimo allora, dopo un piccolo sospiro, disse in modo serio <<La fiammella nera. L'hai vista pure tu. E fammi indovinare: vorresti sapere anche tu cos'è.
Te lo posso dire. Alla fine cosa cambierebbe? Non si può risolvere ormai>>.
Hasei si calmò lentamente, tenendo sempre la guardia alta ma alla fine Mida aveva centrato ogni punto.
Si, l'aveva vista la fiamma. E si, se lo chiedeva anche lui cosa fosse.
Ma c'era davvero da fidarsi? Dopotutto quel uomo era colui che aveva cercato di uccidere il suo stesso padre e suo fratello.
Quello che aveva gettato fango sulla sua stessa genitrice.
Mida riprese a parlare dicendo <<Quella fiamma è come una maledizione.
Più Akira serberà rancore, maggiore la sua grandezza sarà, finché non lo inghiottirà tutto rendendolo un essere senza cuore e emozioni, eccezion fatta per rabbia silenziosa e ira . Capace solo di distruggere>>.
Hasei rimase un po' scosso da queste parole, ma cercò di non scomporsi e di non reagire impulsivamente.
Mida concluse poi dicendo <<E non ci sarà bisogno di scervellarsi troppo nel trovare una cura. Ci ho provato pure io numerose volte, e ora guardami: potente, forte e inarrestabile.
Presto anche mio fratello sarà così e voi non potrete fare nulla per impedirlo>>.
Hasei a quel punto, pur cercando di trattenersi non né poté più.
<<ADESSO BASTA CON LE MENZOGNE!>> urlò per poi lanciarsi contro Mida.
Mida lo colpì in pieno stomaco con un pugno diretto.
Hasei non lo aveva visto e appena venne colpito, si ritrovò piegato a terra mentre si teneva la mano sulla pancia.
Mida lo guardò dicendo <<Sei una Kitsune, vero? Una guerriere. Mpf, ne ho viste e visti fin troppi della tua specie...e mi disgustate.
Avete una sorgente di potere infinita ma vi ostinate a non usarla.
Siete patetici. Ed è per questo che sarò io a farvi estinguere dal primo al ultimo->> ma appena finì di parlare, una potente scossa elettrica gli passò in tutto il corpo, facendolo volare un po' più distante.
Mida atterrò in ginocchio, ma si poteva tranquillamente notare che il portale aveva fatto effetto, dato che rimase bloccato a terra.
Davanti ai suoi occhi, vide Hasei con la maschera indossata e gli occhi completamente fucsia che rilasciavano fulmini.
Mida rimase a guardare, ma sorrise.
"Finalmente un guerriero che è capace di mettermi in ginocchio con un niente e senza armi" pensò, mentre si rialzò dopo che l'effetto del fulmine svanì.
<<Avvicinati ancora e vedrai che assaggerai più di un semplice fulmine.
Vattene e ti risparmierò una tortura elettrificante>> disse Hasei mentre nelle sue mani si era materializzato un fulmine
Mida sorrise nuovamente e si girò di spalle.
<<Me be andrò allora. Ma ricorda ciò che ti ho detto: io ci sono passato. E ad Akira accadrà com'è accaduto a me>> gli disse così ad Hasei prima di spiccare un enorme balzo e sparire all'orizzonte.
Hasei lo vide andare via e ritornò al suo stato normale, mettendosi la maschera sul lato del viso.
Quindi cosa doveva pensare? Che Mida dicesse il vero? Ma gli poteva credere davvero? Dopotutto però era la risposta più sicura che aveva ricevuto.
<<No no no Hasei, non puoi davvero credere alle sue parole. È un mostro, può anche aver detto una bugia per disorientarti... però...sembrava molto serio quando me parlava...>> disse tra sé e sé ad alta voce, mentre ritornava sulle mura della base, sedendosi contro di esse e addormentandosi lentamente, accarezzato dalla leggera brezza che ancora soffiava in mezzo ai suoi capelli.

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