CAPITOLO I: ORIGINI

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Tutto inizia con una donna.
Una donna stupenda, che se non fosse per il fatto che la Kami della Bellezza esistesse, sicuramente sarebbe le la più bella di tutte.
Aveva dei capelli neri e lunghi che alla luce della luna risplendevano come il sole e occhi gialli che riflettevano raggi di sole a tutto andare, pur essendo la notte.
E sarebbe stata la serata perfetta se non fosse per il fatto che dei brutti ceffi l'avevano bloccata sul pontile dell'Isola degli Ibridi, circondata e puntata come avvoltoi attorno alla carcassa di un animale.
<<Bene bene, cos'abbiamo qui? Per caso si è persa signora?>> disse uno di loro girandole attorno.
La donna si allontanò da lui, finendo nelle braccia di un altro che le stava dietro. <<Ooohh, ma dove vuoi andare? Ahahahah>> disse ridendo il secondo che cercò di stringerla forte nella presa prima che lei potesse allontanarsi velocemente tornando al centro del cerchio creato da loro.
Un terzo le punto uno shuriken contro dicendole <<Sei nuova per caso? Non mi pare di aver mai visto una come te, tesoro>>.
La donna allora finalmente alzò la voce. <<Ma che diavolo volete da me?! Andatevene via brutti porci!>> lo disse a voce molto alta.
Il primo le tappò la bocca mandandola a terra e mettendosi sopra di lei, tenendole ferme le gambe. <<Smettila di urlare! O sarò io a farti urlare per una buona ragione...>> e poi le graffiò la guancia con un kunai che teneva nella sua scarsella.
La donna iniziò a piagnucolare spaventata e ad agitarsi, chiudendo gli occhi per la paura.
D'istinto morse la mano al tipo e urlò chiedendo aiuto con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
Il tipo le tappò nuovamente la bocca e le diede poi uno schiaffo molto forte, lasciandole un segno molto vivido sul viso delle cinque dita della mano.
<<Zitta maledizione!!! Ora ti faccio urlare io per bene!!!>> le disse preparandosi a infilzarla nel petto con il kunai.
Prima che potesse flettere anche un singolo muscolo per far scendere le braccia, venne preso per la testa da una enorme mano armata che lo stritolò come un gancio meccanico.
Gli altri due fecero dei passi indietro spaventati.
La donna stava ancora piagnucolando, ma non sentendo nessun dolore al petto, aprì gli occhi e notò una figura possente in armatura e gigante davanti a lei che teneva il teppista per la testa con una sola mano.
<<Allora allora... cos'abbiamo qui?>> disse l'uomo con una voce profonda e tranquilla.
Osservò per bene il gruppo e sospirò in modo pesante.
<<Sul serio, ancora voi tre? Vi abbiamo lasciati liberi solo due giorni fa e subito ricominciate?? Vergognatevi>>.
Detto ciò, lanciò il ragazzo contro gli altri due, facendoli perdere i sensi.
L'uomo poi si abbassò verso la donna, porgendole la mano.
<<State bene signora? Riuscite ad alzarvi?>> le chiese in tono tranquillo ma comunque profondo.
La donna gli prese la mano e si alzò, con il taglio sulla guancia che perdeva un po' di sangue.
<<S-Sto bene, non si preoccupi. Piuttosto, grazie per avermi soccorsa>> così disse e gli sorrise gentilmente al uomo.
<<Menomale, ne sono lieto. Io sono Idra Hitoshi, generale del esercito Ibrido. E lei è?>>.
La donna gli sorrise nuovamente, e fu in quel momento che il tempo sembrò volare in un lampo.
Dopo aver vissuto assieme per ben 6 anni, Idra e quella donna decisero di sposarsi, in un matrimonio che coinvolse tutta l'isola che rimase in festa per più di 5 giorni.
Un anno dopo, la donna si presentò a casa del marito con una sorpresa: un pancione bello grosso.
Appena Idra lo vide, gli si riempirono gli occhi di lacrime dalla felicità.
Ma la sorpresa mica era finita.
Poco prima del giorno del parto, la donna gli rivelò una cosa ancora più sorprendente: non era uno, ma bensì due bambini nella pancia, entrambi maschi.
Idra sta volta svenne direttamente dalla felicità.
Il giorno del parto, la donna venne portata nella camera da letto con vari infermieri e infermiere che l'aiutarono a dare alla luce due bambini stupendi, uno con gli occhi gialli come l'oro e uno con gli occhi rossi come la corona del sole.
Idra, di ritorno da una riunione con gli altri capitani del esercito, arrivò appena in tempo per vedere i due suoi figli essere dati in braccio a sua moglie.
<<Amore...sono stupendi. Sei stata fantastica, ne sono sicuro>> disse per poi darle un bacio in testa.
<<Guarda Idra. Lui ha preso gli occhi da te>> guardando il piccolo con gli occhi rossi.
Idra ridacchiò e poi disse <<E questo piccolo ha preso i tuoi di occhi>> guardando quello con gli occhi gialli.
La donna guardò il bimbo con gli occhi gialli in modo intenso. <<Mida...>> mormorò piano piano.
Idra la guardò in modo interrogativo e così lei disse <<Mida. Lui si chiamerà Mida>>.
Idra allora, dopo aver annuito disse <<Un bellissimo nome. Come l'imperatore del oro. Posso?>> e fece poi per prendere il bambino con gli occhi rossi.
La donna glielo porse e Idra lo cullò lentamente.
<<Mmmmmhhh...A...A...Mmmmmhh...>>
cercò di dire qualche nome ma non gli venne in mente nulla.
Fu allora che uno degli infermieri entrò per portare un po' d'acqua alla donna.
Idra lo guardò e disse <<La ringrazio per il supporto che ha dato a mia moglie. Posso sapere il suo nome?>>.
Il dottore un po' sorpreso rispose <<Si figuri, Generale Hitoshi. Il mio nome è Akira Fushiguri>>
Idra annuì e gli rispose <<Grazie mille, dottor Akira>>
Il dottore fece un inchino rapido e se ne andò.
Idra tornò a guardare il piccolo e pensò...finché...*ding!* Lampo di genio!
<<Akira...>> disse tranquillamente.
La donna disse ripetendo <<Akira?>>
Idra rise in modo fragoroso dicendo nuovamente <<Si! Akira! Sarà il suo nome. Da ora in poi lui sarà Akira Hitoshi!>>
Il tempo durante la nascita dei due bambini era stupendo.
Il sole risplendeva come non mai e il vento soffiava nei numerosi alberi di ciliegio che ricoprivano l'isola, mentre al centro si ergeva un enorme vulcano con al di sopra l'accademia del Isola

Sole e Drago: Un amore oltre la mitologia Where stories live. Discover now