Capitolo 18

47 11 18
                                    

" Io non posso credere che mi hai tenuto nascosto tutto questo, Ros! Perché non mi ha detto nulla?" il tono di Kat tradisce un velo di rammarico.
Raccontarle ogni minimo dettaglio di quello che è successo tra me e Caleb non è stato semplice. Spesso mi sono mancate le parole giuste e a volte mi ritrovavo a balbettare cose senza senso, soprattutto durante l'episodio sulla spiaggia.
Pensavo di non farcela, ma alla fine è pur sempre di Kathrine che stiamo parlando, e lei mi ha saputo ascoltare in silenzio senza commentare, fino a questo momento.
" Non lo so. Probabilmente me ne vergogno a tal punto da non volerlo ammettere nemmeno a me stessa" la voce è flebile, come se stessi riflettendo tra me e me.
Siamo sedute sul pontile da molto tempo, e il sole sta quasi per cedere il posto alle stelle.
Gli ultimi turisti abbandonano la spiaggia, felici di aver rubato qualche raggio di sole che ha colorato un lembo della loro pelle chiara, e io li invidio un po', nonostante il mio amore smisurato per il freddo e la neve.
"Non fa niente, per questa volta sei perdonata. Ma guai a te se lo fai di nuovo!" Mi avverte, con l'indice puntato verso di me.
"Ora la domanda più importante è: quanto ti piace tuo fratello? Se tuo padre lo scoprisse, darebbe di matto..." mi getta un' occhiata fugace, mentre dondola i piedi fino a toccare l' oceano, sotto di noi.
Il rosa del suo smalto, spicca nell'azzurro del mare.
" Non è mio fratello!" Ribatto, alzando gli occhi al cielo.
" Non hai risposto alla mia domanda", ribatte contrariata.
Sbuffo e mi sdraio sull' asse di legno, umida.
È inutile fingere con lei, le ho nascosto fin troppe cose, finora. " Mi piace. Ma quello che è successo è sbagliato e poi sono certa che per lui è stato solo un passatempo, Kat." ammetto, inghiottendo un boccone amaro.
Il modo glaciale con cui mi ha trattato in camera, mi dà certezze sul fatto che per lui è stato solo uno sfogo dovuto dal momento, quella sera in spiaggia, e io ho ceduto davanti al suo fisico da dio greco, come una patata lessa.
Che stupida! Mi schiaffeggio mentalmente.
Lei scocca la lingua, e mi fissa a lungo da sotto le sue ciglia lunghe. " Dal modo in cui vi siete maltrattati in camera, poco fa, mi fa pensare che siete cotti a puntino, entrambi"
Magari fosse così, Kat.
Lo penso, anzi lo spero, ma non lo dico. Lo tengo per me, perché se le dessi corda so per certo che alla fine mi brucerei.
Mi ritrovo a sospirare e chiudere gli occhi per lasciarmi cullare dal mormorio delle onde che passano indisturbate, sotto di noi.
Immagino per un momento come sarebbero andate le cose se Kat avesse ragione.
Forse a questo punto, avremmo approfondito la nostra conoscenza, magari avremmo scoperto le cose ci piacciono e quello che odiamo.
Forse, avremmo capito che le nostre anime non sono poi così distanti.
E invece, resto incastrata in questo limbo di incertezze che mi inghiotte e mi fa salire l' acidità di stomaco.
Si, mi piace. Questo oramai è innegabile. Ma non posso averlo, perché lui non mi vuole e io devo farmene una ragione.
Devo eliminarlo dalla mia testa e rimuovere i residui della sua essenza da ogni parte del mio corpo.
" Ros?" Kat mi richiama sulla terra ferma, ma non apro gli occhi. Voglio rimanere ancora un po' a crogiolarmi nella mia misera sfiga.
Quindi, mugugno. " Mh?"
" Figo a ore nove, in arrivo!" Esclama, bisbigliando.
Aggrotto la fronte, smarrita, perché non capisco a chi si riferisca.
In questa città sembrano essere fatti tutti con lo stampino: addominali e bicipiti scolpiti e visi d' angelo attaccati al collo.
Socchiudo gli occhi, e porto una mano sulle sopracciglia perché l' ultimo raggio di sole mi sta accecando e non riesco a mettere a fuoco quello che ho davanti.
Quando i miei occhi lo intercettano, ormai è troppo tardi.
Cazzo.
" Yo, ragazze!" Sam, avanza verso di noi con il suo solito sorriso disarmante e un fisico da capogiro.
Indossa un costume nero, che fascia i suoi fianchi scolpiti in modo impeccabile. Sembrano essere disegnati, su di lui. Una medaglietta d'onore dondola tra i suoi pettorali, mentre avanza verso di noi.
Ora sì che vorrei sotterrarmi, o forse sarebbe meglio annegare, tuffandomi dal pontile.
Purtroppo non ho via di fuga, quindi gli sorrido imbarazzata prima di rispondere.
" Ciao Sam" il mio tono esile, conferma un pizzico di impaccio.
Non sono riuscita a decifrare ancora il suo gesto nella caffetteria. Stando alle parole di Olivia, non gli sono indifferente, e questo mi turba, perché è la prima volta che ricevo attenzioni da più di un ragazzo.
E che ragazzo, per la miseria!
A Greenville è capitato solo una volta di avere un appuntamento con il cugino di terzo grado di Kat. Se la memoria non mi inganna il suo nome è Tyler. Il problema è che a me lui non piaceva, affatto. Eravamo alle medie e lui aveva il vizio di mettersi le mani nel naso in pubblico e mangiare dolci a volontà.
Andammo al cinema a vedere un film horror, ma non appena provò a posare la sua mano sudicia sulla mia, lo piantai in asso, scappando a gambe levate.
Kat mi stringe il gomito, come per svegliarmi dalle mie turbe mentali. " Non mi presenti il tuo amico?" mi rimprovera.
Lui assottiglia gli occhi interessato, e allunga una mano verso la mia amica. " Io sono Sam, piacere!" la voce calda, fa sciogliere Kat in un sorriso dolce.
" Kathrine, ma tu puoi chiamarmi Kat!" squittisce, con aria sognante mentre gli stringe la mano.
La sua voce diventa improvvisamente stridula quando è eccitata per qualcosa o per qualcuno, come in questo caso.
" Piacere mio, Kat! Allora, stasera verrete alla mia festa?" Sam indica con il dito un punto indefinito sulla spiaggia, verso una schiera di ville extra lusso, oltre il pontile.
Lo chiede a Kathrine, ma è me che sta guardando con intensità. Si aspetta una risposta, ma non riesco a scollare le labbra per articolare un semplice " No, grazie".
Non se continua a studiare ogni mia espressione, in questo modo.
Cerco con lo sguardo il supporto di Kat,ma lei sembra essersi persa tra gli addominali del bel soldato.
Devo cavarmela da sola.
Grazie tante, amica!
" Ti ringrazio Sam...sei gentile, ma..." inizio a dire, ma nello stesso momento Kat mi sovrasta con la voce, riportando l'attenzione su di lei.
" Ci sarà anche Caleb?" chiede a bruciapelo, senza esitazione.
Santo cielo, dimmi che non l'ha chiesto sul serio. Chiudo gli occhi d' istinto per un secondo, meditando sul serio, di gettarmi da questo ponticello.
Quando li riapro la situazione, purtroppo non migliora perché davanti a me, ritrovo un Sam, con le labbra schiuse e le sopracciglia aggrottate.
Si passa, veloce una mano tra i capelli e sorride, confuso. " Si, credo di sì" , con lo sguardo saetta da me e Kat, e viceversa.
Kat saltella sul posto, come se avesse appena ricevuto la notizia più bella del mondo. " Perfetto! Allora ci saremo sicuramente...Sam!" annuncia euforica.
Ok, ho preso una decisione: butto lei giù dal pontile.
Sorrido a Sam, con le guance in fiamme, e lo stomaco attorcigliato, mentre lui continua a guardarci come se fossimo due extraterrestri, in cerca di vite umane da sacrificare. " Scusala, soffre di un grave disturbo mentale" faccio roteare due dita davanti la tempia, per sdrammatizzare e scrollarmi questo disagio di dosso.
Sam sbotta a ridere" È simpatica, però. Allora vi aspetto, stasera. Seguite la musica e troverete casa mia." strizza l'occhio ad entrambe e Kat contraccambia sventolando la mano affusolata in modo sexy.
" A stasera, Sam!" aggiunge civettuola.
Sam scuote la testa, sorridendo mentre si volta e si allontana da noi.
Aspetto che sia definitivamente fuori dal nostro raggio di azione, prima di sbottare contro Kat. " Ti è dato di volta il cervello, per caso?! Io sto inventando il mondo per evitarlo e tu mi porti ad una festa dove è sicuro che incontreremo lui, magari avvinghiato a qualche vipera di turno?" Sbraito in preda alla furia.
Sto praticamente urlando contro la mia migliore amica, per colpa di un codardo che si ostina a rifiutarmi senza un motivo apparente, e non dovrei.
Non se lo merita.
Ma non può mettermi in queste situazioni. Io odio queste situazioni. Le ho sempre evitate da che ho memoria e non ho nessuna intenzione di cascarci dentro.
Lei poggia delicata una mano sul mio braccio, per tranquillizzarmi, ma al momento mi sembra la cosa più difficile del mondo.
Il respiro diventa corto e prevedo un attacco di panico, tra meno di trenta secondi.
Che hai combinato, Kat?
" Calmati, Ros. Stasera sarà la tua occasione per fargli vedere che tu vivi benissimo senza la sua presenza nella tua vita! Farti vedere mentre conduci una vita da eremita non è giusto! Non merita questa soddisfazione!" spiega in modo pacato e dolce, come solo lei sa fare.
La guardo di traverso perché le sue pillole dolci non stanno sortendo l' effetto sperato. " Resto dell'idea che stiamo per fare una cazzata! E a rimetterci sarò io, come sempre!"
Lei non demorde, e stringe la presa intorno al mio braccio, con un sorriso birichino sulle sue labbra rosse. " Stasera, ti prenderai la tua rivincita. E inoltre ti darò la dimostrazione che non gli sei per nulla indifferente." È convinta di quello che dice, quando parla.
Io lo sono un po' meno. Anzi per nulla.
" L'hai visto solo trenta secondi, Kat! Come fai ad esserne certa?"
Allarga il sorriso e sfoggia i suoi denti bianchi in un ghigno risoluto. " Ho capito persone impiegando molto meno, cocca!" Si vanta, piantandosi uno sguardo di vittoria negli occhi.
" Tipo, chi?" chiedo in tono di sfida.
Kathrine è la mia migliore amica, da sempre, e anche se più aggraziata, dolce e diciamolo pure, molto più carina di me, a livello sociale è una frana tanto quanto la sottoscritta.
Specialmente se continua a vivere le sue esperienze adolescenziali attraverso una piattaforma digitale di incontri.
Direi che è messa peggio di me, quasi.
Lei alza il viso, punta i suoi occhi da cerbiatta su di me, e mi sorpassa lasciando il mio braccio libero, finalmente. Stava iniziando a farmi male.
È minuta ma forte, la ragazza.
" Tipo te, schiocchina!" lo dice come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.
Kat batte Roslyn.
Non posso controbattere perché è andata effettivamente in questo modo.
Il primo giorno di scuola, mi ha visto piangere, accanto ai bagni. Si è semplicemente seduta accanto a me e mi ha abbracciato, lasciando che piangessi tutte le mie lacrime.
Non ricordo bene il motivo di quel pianto disperato, ma ricordo lei. Così rispettosa, così delicata con le sue codine bionde e il suo vestito rosa a balze. Ci siamo incontrate e non ci siamo più lasciate. Aveva capito che ero una persona che parlava poco, ma che badava alle gesta e così ha sempre funzionato tra di noi.
Anche quando mio padre è andato via di casa, lei si è praticamente trasferita da me, senza lasciarmi mai sola. Abbiamo sempre diviso il dolore, per due. È così che si fa quando incontriamo la nostra anima gemella, no?
Nonostante la sua dolce follia, e una vena un po' pazzerella, non potrei mai immaginare una vita senza di lei.
" Che fai, vieni? Abbiamo un'ora per prepararci ed andare in cerca di rivalsa! Stasera ci penso io a te. Ti presterò qualcosa di mio!" Puntella la mano sul suo fianco magro, e poi inizia a sculettare nei suoi shorts di jeans, davanti a me, in direzione di casa.
Mi presterà qualcosa di suo...
Sono nella merda, veramente.

🔥💫💫💫💫💫💫🔥🔥
Ciao carissimi!!!
Dopo una piccola pausa estiva, sono tornata carica di idee da mettere nero su bianco. 👊
Finalmente la nostra timida Ros è riuscita a liberarsi del fardello di nome Caleb, confidandosi con Kathrine!
L'amica direi che è molto più peperina di lei, ma le vuole un gran bene e soprattutto le farà aprire gli occhi.
A ciccio è capitato da quelle parti anche Sam, per aggiungere carne sul fuoco, ovviamente.
Nel prossimo capitolo ne vedremo delle belle! Assicurato.

PS. Questo capitolo è leggermente più corto dei precedenti, perché ho dovuto dividerlo con quello successivo, altrimenti diventava troppo lungo.
Vabbeneee, basta, vi ho ammorbato abbastanza. Godetevi il capitolo e stay tuned per il prossimo! 🤟
Baci ❤️💋
Ah.... Se vi va su Instagram il mio nome è:
Shade_s89
❤️

Un desiderio da nascondereWhere stories live. Discover now