Se la morte ha questo odore, allora fa veramente schifo perdere la vita.
L'aria densa di disinfettante penetra nel naso, pizzicandomi le narici. E' così forte e nauseabondo che sono costretta ad aprire gli occhi , contro la mia volontà, ma la luce del neon mi colpisce in pieno, e mi costringe a richiuderli di nuovo.
" Ros, tesoro, riesci a sentirmi ?"una voce dolce e vagamente famigliare arriva da vicino al mio orecchio.
Ok, non sono morta.
Forza Roslyn apri gli occhi e scopri che cazzo ti è successo.
Do vita ai miei comandi e molto lentamente, molto di più rispetto a prima, apro di nuovo gli occhi, questa volta senza richiuderli, nonostante la luce bianca che continua a tormentare le mie pupille. Sposto la testa, piano e gli occhi verdi e arrossati di Kat, mi osservano con apprensione e un pizzico di compassione.
" Che cosa è successo? Dove mi trovo?" la voce esce flebile dalle mie labbra. Mi guardo intorno e a parte la figura famigliare della mia migliore amica, noto solo un comodino vicino al mio letto e una stanza bianca che ci avvolge nella sua neutralità.
Mi trovo in una stanza di ospedale. Ma non riesco a ricordarne il motivo.
Punto gli occhi di nuovo su Kat, lei mi stringe di più la mano e l'accarezza con delicatezza.
"Kat, che cosa è successo? Perché mi trovo qui?" insisto.
Lei increspa le sopracciglia per un attimo, confusa, poi gli angoli della sua bocca si flettono verso il basso e il mento trema leggermente.
Non c'è bisogno di parlare. Come un uragano gli eventi successi a scuola mi investono in pieno, mozzandomi il fiato.
Mia madre è morta.
Questa è l'unica cosa certa, al momento.
Kat si avvicina ancora di più, appoggia la fronte sulla mia e in silenzio piangiamo tutte le nostre lacrime.
Teneva tantissimo a mia madre. Per lei era come una seconda mamma. Si divertivano a punzecchiarsi e a prendersi in giro su ogni cosa. Kat rideva di lei sulle soap opera sud americane e mia madre si divertiva a prenderla in giro sul modo in cui guidava e sulla sua super velocità di innamorarsi di ogni ragazzo in grado di respirare.
Ma ora tutto questo non esiste più. Ora ci siamo solo io e lei, su un letto di ospedale e versare lacrime su un qualcosa a cui non c'è più rimedio.
Rimaniamo così per un tempo lunghissimo, fino a quando un lieve brusio che viene dal corridoio, fuori dalla stanza, ci fa tornare ai nostri posti.
Quando la porta si apre, la figura alta e ben vestita di mio padre si staglia davanti a me.
E' l'ultima persona che ho voglia di vedere. Per questo quando prova ad avvicinarsi, io distolgo lo sguardo da lui, serro la bocca e poggio un braccio sugli occhi. Non voglio vederlo, non voglio ascoltarlo. Voglio solo che se ne torni da dove è venuto e che tutto torni come prima. Ma lo so io, lo sa lui e lo sa anche Kat: niente tornerà come prima.
" Kat, ti dispiacerebbe lasciarci soli un momento?" mi ero dimenticata persino della sua voce calda e forte in questi ultimi due anni.
"Certamente signor Shade". Kat lascia la mia mano e fa per alzarsi, ma io le stringo il polso e con uno strattone la metto a sedere di nuovo. Lei mi guarda smarrita, ma io socchiudo gli occhi adirata e senza smettere di guardarla in faccia mi rivolgo a lui, con voce glaciale " Non c'è niente che Kat non possa sapere. Per cui sbrigati a dire quello che devi, e sparisci dalla mia vista."
Il silenzio regna sovrano, per un tempo infinito. Mio padre indurisce la mascella e spalanca gli occhi blu. Non si aspettava una reazione di questo genere. Beh peggio per lui. Non sa più niente di me e di quanto sono cambiata in questi due anni, e mai lo saprà.
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Un desiderio da nascondere
ChickLitRoslyn, una diciassettenne realista e poco romantica, vive una vita tranquilla nella fredda cittadina di Greenville, nella Carolina del sud, insieme a sua madre. Passa le giornate a bere cioccolata calda, durante le tempeste di neve, tra un film hor...