Capitolo 13 🔥💙Caleb💙🔥

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L'acqua è tiepida  a quest' ora della notte.  Affogo nel nero dell'Oceano la mia voglia di salire in quella stanza con la luce ancora accesa e farla mia,una volta per tutte.
Chiudo gli occhi e mi perdo nell'oscurità del silenzio, completamente.

"Caleb, andiamo, non costringermi a buttarti giù dal letto!" la mamma è arrabbiata, ma io lo sono di più.
Non ho voglia di andare a scuola. Tornare in quell'inferno dove i miei compagni, mi guardano male e mi prendono in giro,mi stringe lo stomaco e mi torce le butella.
Dicono di me che sono figlio di Satana, perché è così che reputano mio papà, o meglio, è così che lo chiamano i loro genitori, solo per il ruolo che ricopre.
Lui è un soldato, o meglio è il capitano della sezione anti mine, in Afghanistan. Sta combattendo per noi, per l'America e per un futuro migliore, ma questo loro non lo capiscono. Per quelle persone cattive mio padre è un assassino che si diverte ad uccidere gli innocenti.
La porta della mia camera viene spalancata con forza, ed io sobbalzo dal letto. Mia madre mi guarda severa, battendo ad un ritmo inesistente ma preciso il piede, sul pavimento. "Caleb Wood hai esattamente trenta secondi per scendere dal letto e filare a scuola".
Io impunto i piedi sul letto e batto i pugni sul cuscino, frustrato. " No,no e ancora no! Non voglio andare a scuola,oggi" ribatto deciso.
Lei non muove un ciglio,ma lentamente si avvicina, prendendo posto accanto a me. " Ammesso e non concesso che non sei nella posizione di poter decidere cosa fare o non fare della tua vita, a nove anni, ma posso sapere cosa ti succede?" La sua voce stanca, mi fa tenerezza.
Da quando il mio papà è partito, quasi cinque mesi fa, le sono venute le occhiaie sotto gli occhi e i capelli sono sempre raccolti in una coda disordinata.
"I miei compagni dicono che il papà è un assassino, e mi odiano per questo" ammetto,triste.
Lei espira lentamente, buttando fuori tutta l'aria nei polmoni, prima di rispondere. " Ascolta Caleb, non sempre troverai persone gentili nel corso della tua vita, ma tu continua a camminare a testa alta,dritto per la tua strada, e credimi, nessuno avrà più il coraggio di fermarti". Mi guarda dritta negli occhi e un sorriso compare sulle sue labbra rosa.
Le sorrido e l'abbraccio. L'abbraccio forte.
" Promettimi che lo farai, Caleb" mi chiede all'orecchio. Io annuisco e la stringo di più.
La mia mamma odora di buono. Il suo profumo alla vaniglia lo saprei riconoscere tra mille altri.
" Adesso andiamo, campione" mi scompiglia i capelli con un buffetto e si alza dal letto.
"Mamma?"
"Si?"
" Quando arriverà papà?" So già la risposta, ma devo segnarlo con la crocetta sul calendario e voglio una conferma.
" Domani, tesoro" risponde con dolcezza e un briciolo di eccitamento nella voce le fa vibrare le corde vocali. Sembra commossa.
Corro a tracciare l' ultima linea rossa al giorno di oggi, sul calendario dell'Accademia militare che mi ha portato papà dall'ultima missione. Un giorno sarò un capitano, proprio come lui.
Porterò l' America al successo, e vincerò una medaglia d'onore al valore.

Dopotutto la giornata a scuola non è stata poi tanto pesante. I bulli erano alle prese con le gare di corsa di fine anno e io ho passato la giornata con l' unico amico che ho, Sam.
Sam è il mio migliore amico, perché non mi giudica,ma soprattutto ammira mio padre per quello che fa. Condividiamo la stessa passione per la vita militare e ci siamo promessi che entreremo insieme nell'accademia di West point.
Manca l'ultima ora di storia e poi correrò a casa per finire di preparare la sorpresa per il ritorno di papà.
" Sei riuscito a finire l' F16?" Chiede incuriosito Sam,mentre addenta l'ultimo pisellino e lo ingoia senza nemmeno masticarlo. Mi sono sempre chiesto come fa, ad ingoiare cibo senza nemmeno morderlo. Io mi strozzerei dopo trenta secondi.
"Si! Finalmente sono riuscito a trovare il pezzo che mancava" rispondo soddisfatto.
Papà ed io adoriamo costruire modellini,in particolare, quelli degli aerei da combattimento.  Li abbiamo finiti quasi tutti, questo è l'ultimo. Quello più difficile,visto che i pezzi sono praticamente impossibili da trovare.
Il fighting Falcon F16 è una rarità nel mondo del modellismo,ma io sono riuscito a trovare il pezzo che mancava, acquistandolo da un rigattiere poco fuori Destin.
Papà sarà entusiasta di questa sorpresa,lo so per certo. Domani sera,dopo cena,come tutte le volte che torna a casa da una missione, ci dedicheremo ad attaccare i pezzi e a finire il nostro aereo.
Il suono della campanella,segna la fine del nostro pranzo. Ultima ora e poi si torna a casa.
Si!
Con Sam raggiungiamo l'aula di storia, commentando "Top Gun", e  prendendo un po' in giro la scelta di mettere nel cast Tom Cruise,dato che è praticamente impossibile che un soldato sia così basso, così come lo è lui.

Un desiderio da nascondereWhere stories live. Discover now