Capitolo 7

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-su forza dobbiamo fare le foto- stava urlando il fotografo seguito a ruota da Dakota mentre Noa e Kaaryn alzavano gli occhi al cielo.

-non possiamo farle dopo?- chiese Kaaryn sbuffando. Voleva parlare per bene con suo marito e non poteva di certo farlo con il fotografo e Dakota li davanti.

-su ragazzi prima le fate da soli e meglio è. Poi le dovrete fare con tutti gli invitati- gli fece notare Dakota mentre il fotografo diceva loro con i gesti come mettersi.

-che odio- borbottò Kaaryn facendo quasi ridere Noa che era completamente d'accordo con il castano anche perché si sentiva leggermente a disagio a fare quelle foto tra le braccia di quello che si era suo marito ma allo stesso tempo era ancora uno sconosciuto. Lo aveva ringraziato mentalmente quando invece di baciarlo sulle labbra gli aveva asciato un bacio sulla guancia. Non si sarebbe sentito per niente a suo agio a baciarlo dopo pochi secondi che lo aveva visto.

-ora guardatevi negli occhi- disse il fotografo e i due fecero come gli era stato detto perdendosi anche un attimo negli occhi dell'altro.

-bene ragazzi per il momento abbiamo finito- Dakota li riportò alla realtà -andate in sala che vi aspettano tutti i parenti- e così dicendo si avvicinò al fotografo per controllare le foto.

-siamo liberi- rise Noa per far scemare un po' la tensione che stava provando in quel momento.

-per poco. Come va?- Noa osservò Kaaryn chiedendosi cosa rispondere ma poi sospirò decidendo di dire la verità.

-sono teso come una corda di violino ma un po' d'ansia mi è passata-

-anche se non si vede molto sono nella tua stessa situazione- gli disse Kaaryn ringraziando con lo sguardo il ragazzo per essere stato sincero con lui.

-come hai trovato un posto del genere in così poco tempo?- domandò curioso Noa guardandosi intorno rapito dalla bellezza di quell'enorme giardino certo che anche la sala sarebbe stata bella quanto lo stesso se non di più.

-mia zia è abbastanza testarda da riuscire ad avere qualunque cosa voglia. Ha tartassato così tanto i proprietari che appena una coppia ha disdetto l'hanno chiamata-

-fortuna che una coppia abbia rinunciato allora- sussurrò Noa mentre si avvicinavano all'ingresso della sala circolare.

-avevo un piano b, certo non tanto elegante come questo posto ma nel peggiore dei casi il posto c'era- i due non dissero altro perché entrarono nell'enorme sala sotto l'applauso di tutti gli invitati e Noa si sentì terribilmente in imbarazzo cosa che Kaaryn riuscì a notare quasi subito facendogli anche nascere un sorriso sincero sulle labbra. Nemmeno il tempo di pensare che suo marito fosse tenero che tutta la sala iniziò a gridare bacio facendo bloccare entrambi.

-e andiamo!- urlò Victoria e Kaaryn la guardò male, chiedendosi anche quando fosse arrivata, prima di voltarsi verso il biondo e chiedergli con lo sguardo il permesso di baciarlo. Noa sospirò e annuì permettendo quindi al castano di baciarlo, anche perché era certo che Annabel lo avrebbe fatto fuori in caso di un suo no.

Fu un attimo prima di avvertire le morbidissime labbra dell'altro sulle sue e si lasciò trasportare da quel bacio anche se era semplicemente a stampo. Si staccarono solo quando sentirono l'applauso di tutti i presenti e si presero un attimo per potersi guardare negli occhi prima di raggiungere il loro tavolo visto che iniziavano ad arrivare le prima portate.

-parlami di te- disse Kaaryn che era curioso di conoscere il marito, conoscere almeno qualcosa di lui visto che sapeva niente.

-non c'è niente da dire di importante, ho venticinque anni, ho studiato lettere e lavoravo part-time in una caffetteria- rispose velocemente Noa omettendo la sua passione per la scrittura, non gli sembrava il caso dirlo visto che era in imbarazzo ogni volta che qualcuno gli chiedeva di poter leggere qualcosa.

-sei andato al college quindi- annuì Kaaryn pensieroso. -io no ma ho fatto una scuola di cucina per imparare per bene poi sono andato dritto a lavorare in un ristorante. Ah e ho ventisette anni-

-quindi sei un cuoco- disse Noa capendo finalmente il significato del ricettario. Non era un regalo per fargli capire che voleva che lui cucinasse ma per fargli capire che lui cucinava.

-si, posso definirmi un cuoco-

-ti piacciono tanto i dolci immagino-

-oh si, amo i dolci- sorrise Kaaryn -hai sbirciato nel ricettario?-

-be' ero curioso di capire cosa ci fosse dentro- si difese Noa con un'alzata di spalle -in quale ristorante lavori?-

-è quello difronte l'enorme parco nel centro- spiegò Kaaryn che non sapeva se dire il nome del locale potesse aiutare il ragazzo ad individuarlo visto che era certo non fosse di li.

-oro colato?- chiese invece Noa sorpreso, si ricordava che nel ristorante dove aveva cenato la sera prima con la madre era difronte un'enorme parco nel centro della città.

-conosci il nome del ristorante? Pensavo non fossi di qui-

-non sono di qui infatti ma mia madre ieri mi ha portato a mangiare una pizza li quindi lo conosco- spiegò Noa vedendo il marito sgranare gli occhi.

-eri al ristorante ieri? E non ci siamo incrociati? Questo si che è divertente- rise Kaaryn chiedendosi se gli zii avessero riconosciuto suo marito quella mattina.

-già, molto divertente. Comunque mi piace il ristorante- sussurrò il biondo ed era sincero.

-ne sono contento visto che non sono solo il cuoco di quel ristorante ma anche il proprietario- rise Kaaryn per poi osservare la faccia sconvolta di Noa.

-è tuo?-

-si è mio- confermò il castano -era dei miei genitori e prima ancora dei miei nonni, io ho solamente continuato l'attività visto che amo quel ristorante- Kaaryn ne stava parlando con gli occhi sognanti e Noa era felice di vedere quell'espressione sul castano.

-quindi è anche tua l'idea del dolce del giorno?-

-oh si, di solito la facciamo di domenica ma oggi siamo chiusi quindi ho pensato di farla di sabato anche perché avevo già in mente il dolce da fare-

-ho il brutto presentimento che mi farai ingrassare- borbottò Noa sotto lo sguardo curioso del marito che non aveva compreso la sua ultima frase.


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