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•Nicolas•
Aspettai il postino accanto alla busta delle lettere.
In questi giorni avevo inviato una marea di canzoni scritte a tutti i possibili produttori nella speranza che qualcuno di loro mi chiamasse.
Il postino si fermò proprio davanti casa
«C'è qualcosa per me?»
Postino «No, mi dispiace.»
Lo ringrazio e rientrai a casa.
Isabel «Figliolo dovresti rinunciare. Non hai pensato di restare definitivamente qui..»
«Qui non c'è niente per me.»
Karl «Potresti metterti la testa a posto. Io e tua madre non ci saremo per sempre. Dovrai trovare un lavoro più serio, una casa, farti una famiglia.»
«Papà non ricominciare.»
Karl «Se avessi accettato i nostri consigli, adesso non saresti qui a fare il pezzente in dei miseri bar.»
«Troverò qualcuno a cui piacciano le canzoni che scrivo.»
Karl «Come vuoi.»
«Adesso devo andare, mi stanno aspettando a lavoro.»
Isabel «A dopo caro.»
Li salutai e andai a lavoro.
Questa volta avevo tutta la giornata impegnata a causa di un mio collega che si era ammalato all'improvviso.
Feci la pausa pranzo a mezzogiorno con un panino.
Mi misi in un tavolino a scrivere degli appunti su una canzone dedicata a Zoe.
Mi mancava ancora...
Finita la pausa, buttai il foglio nel cestino. Dovevo smettere di pensare a lei.
Finito il mio turno, tornai a casa.
Ero così stanco che non mangiai a cena.

La mattina seguente, tornai al mio solito lavoro.
Non c'era molta gente a parte il solito signore.
«Buongiorno, come posso servirla?»
Signore «Prendo il solito.»
«Perfetto.»
Preparai la colazione al signore e gliela portai
«Ecco qui.»
Signore «Grazie. Ah, mi serve il tuo aiuto.»
«Mi dica...»
Signore «Puoi dirmi di chi è questa?»
Mi passò un foglio e lo osservai: Era la mia canzone.
«Come ha fatto ad averla?»
Signore «L'ho trovata nella spazzatura e l'ho presa. È un peccato buttare una canzone così bella.»
«Non è niente di che...lasci perdere.»
Signore «L'hai scritta tu?»
«Sì. Avevo un momento di pausa ma-» sentii il mio capo chiamarmi «Scusi, devo andare.»
Signore «Va bene.»
Raggiunsi il mio capo «Si?»
Capo «Non disturbare i clienti parlando con loro. Sono arrivate altre persone.»
«Si, mi scusi.» presi il taccuino e andai a servire il prossimo cliente.
«Buongiorno, cosa prende?» mi concentrai sul foglio davanti a me senza preoccuparmi di chi avevo davanti.
Zoe «Magari oltre un caffè...potremmo anche parlare.»
Alzai lo sguardo.
Potevo riconoscere quella voce ovunque «Zoe? Che ci fai qui? Come mi hai trovato?»
Zoe «Ho chiesto un po' in giro.» accennò un sorriso «Sono venuta per parlare con te...»
«Zoe, io sto lavorando...Non dovresti essere qui.»
Zoe «Ho fatto tre ore di strada per venire da te. Ho bisogno di parlarti. Se non puoi adesso...posso anche aspettare.»
«Hai perso solo tempo. Torna a casa.»
Zoe «Non tornerò a casa finché non avrò parlato con te. Voglio solamente chiarire...»
«Non c'è niente da chiarire. Perché non vai da Josh?»
Stavo esagerando ma aveva ferito i miei sentimenti.
«Devo servire ai tavoli, ho davvero bisogno di questo lavoro.»
La lasciai al tavolo e andai a prendere le ordinazioni degli altri clienti.
Quando finii il mio turno, Zoe era davanti l'ingresso ad aspettare.
«Non ci posso credere. Mi hai aspettato veramente.»  le dissi appena uscì.
Era rimasta fuori per tutta la mattina.
Zoe «Te l'ho detto che sarei rimasta.»
«Avrai fame...c'è un posto qui vicino, se ti va...»
Zoe «Va bene, possiamo andare lì.»
Andammo in un piccolo bistrò che vendeva toast e ne presi uno ciascuno.
Non sapevo perché era lì ma i miei sentimenti per lei non erano per niente estinti.
«Se cerchi Josh, non so dove sia. Non ci parliamo più.»
Zoe «Non è lui che cercavo ma te. Mi dispiace per le parole che ti ho detto l'ultima volta...ero arrabbiata.» sospirò e smise per un attimo di mangiare «Ho fatto una cavolata e ho riversato tutta la colpa a te.»
«Sei venuta fino a qui per chiedermi scusa? Non c'era bisogno che facessi tutta questa strada...non sono arrabbiato.»
Zoe «Non solo...»
Finii il mio toast «Dopo tutto questo tempo...sei venuta solo per scusarti.»
Zoe «Nick...aspetta. Cosa avresti voluto che facessi? Vorrei che ti aprissi qualche volta con me.»
Mi alzai dal tavolo e lei mi raggiunse.
«Mi sono sempre aperto con te, ma tu eri sempre impegnata a fare qualcos'altro. A pensare a qualcun altro.»
Zoe «Nick...non capisco. Ho sbagliato e hai perfettamente ragione ma non accadrà più...»
Continuai a camminare per tornare a casa ma lei continuava a seguirmi «Zoe, torna a casa. Non puoi seguirmi per sempre.»
Zoe «Ti vuoi fermare un attimo e mi dici cosa c'è che non va? Mi sono scusata e sono davvero pentita...»

Le Note del mio CuoreWhere stories live. Discover now