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•Nicolas•
Steven «Nicolas, se adesso abbandoni, perderai tutti i soldi. Resta solo un concerto! Fai uno sforzo.»
«Mi dispiace, Steven. Non posso più lavorare in queste condizioni.» chiusi la valigia «Per i soldi troverai un modo. Io non voglio niente.»
Steven «Ma Nicolas...»
«Addio Steven.» uscii dalla camera e andai in aeroporto a prendere un biglietto per il prossimo aereo diretto a Bristol.
Dopo il viaggio in aereo, presi un taxi che mi portò direttamente a casa dei miei genitori. Non li vedevo dall'incidente di mio fratello...
Probabilmente non volevamo vedermi ma suonai comunque alla porta.
Non avevo nessun posto dove andare...
Mio padre Karl aprì alla porta «Nicolas, sei tornato.»
«Ciao Papà...»
Karl «Mi pare di essere stato chiaro nel dire che non volevo vederti mai più.»
«Non pensavo dicessi sul serio. Anch'io sono tuo figlio.»
Karl «Mio figlio è morto.»
«Ma io sono vivo davanti a te.»
Karl «Vai via Nicolas. Non c'è niente per te, qui. Continua a fare il "cantante".»
Mia madre si unì alla discussione «Oh, tesoro sei tu!»
«Mamma, che bello vederti.»
Isabel «Sarai infreddolito e avrai fame. Entra in casa.»
Karl «Isabel ne abbiamo già parlato.»
Isabel «Ho già perso un figlio, non voglio perderne un altro a causa tua, vecchio stupido.»
Grazie a mia madre, entrai a casa anche se mio padre continuava a borbottare.
Isabel «Ti ho aspettato per tanto tempo, figliolo. Stai bene?»
«Mamma, io credo di aver fatto un casino.»
Karl «E dov'è la novità?»
Isabel «Stai zitto Karl! Dimmi caro che è successo?»
«Ho mandato all'aria la mia carriera...»
Isabel «Ah.»
Karl «L'unica cosa che voleva fare adesso non la fa più. Ottimo.»
Isabel «Karl, smettila.»
«Ha ragione. L'ho fatto perché -»
Isabel «Perché sei innamorato! O figlio mio. Chi è costei?!»
«Cosa? No mamma. Non è proprio così...»
Isabel «Hai deciso di metterti la testa a posto.»
Karl «Ne dubito...»
Isabel «Sei ancora qua, Karl?!»
«Mamma, mi vuoi ascoltare? Ho fatto un casino con la band perché uno di loro era diventato uno stronzo.  Non potevo più sopportare questa situazione.»
Karl «Quindi sei scappato, come al solito.»
«Non sono scappato. Volevo cambiare e non dargli la soddisfazione di essere più importante di tutti. Nessuno di noi tre riceverà un soldo. E senza di me non andrà da nessuna parte. Non sa scrivere nemmeno una parola.»
Isabel «Oh tesoro e lei che c'entra in tutto questo?»
«Non c'è nessuna lei...»
Isabel «Te lo leggo negli occhi, amore di mamma.»
«Amava qualcun altro. Non me.»
Isabel «Oh...mi dispiace tanto.»
Karl «Senza lavoro, senza donna e senza soldi.»
Isabel «Karl. Non sei d'aiuto.»
«Non fa niente.»
Isabel «Ti preparo il tuo piatto preferito, che dici?»
«Grazie...»
Karl «Vado a fare un po'di spesa.»
«Ti aiuto se-»
Karl «No. Hai fatto abbastanza.»
Se ne andò e mi lasciò solo con mia madre.
Isabel «Nick, hai bisogno di tempo per elaborare il tutto. Puoi stare qui finché vorrai.»
Aiutai mia madre a preparare la tavola «Grazie. Credo che proverò a trovare un lavoro qui e poi vedrò cosa fare.»
Restai a casa dei miei per le settimane seguenti anche se mio padre non era d'accordo.
Nel frattempo trovai lavoro come cameriere presso un bar della zona.
Non era molto ma cominciavo a mettere da parte dei soldi per me.
Erano settimane che in televisione parlavano del fallimento della mia band.
Del mio fallimento...
Più passavano i giorni e più Zoe restava fissa nella mia mente.
Era come se fossimo connessi in qualche modo...Non so spiegarlo.
Probabilmente è tutto nella mia testa.
Sperai che prima o poi la dimenticassi.

Le Note del mio CuoreWhere stories live. Discover now