7

12 0 0
                                    

Il viaggio fu abbastanza piacevole a parte alcune turbolenze.
Per fortuna con me c'era Linda che mi distraeva dal rumore dell'aereo.
Dopo qualche ora atterrammo e scesimo da lì con le valigie.
Ognuno di noi ne aveva una di dimensioni diverse.
Linda «Ci starà aspettando l'auto privata. Andiamo Zoe.»
La seguì e entrammo dentro un auto davvero grande di colore nero.
Sembrava una limousine!
Era la prima volta che entravo dentro una macchina così.
Mi sentivo importante.
Fecimo un lungo tragitto fino ad arrivare ad un hotel a cinque stelle.
Era davvero grande.
Seguì Linda, che era davanti a me, e andammo dentro una stanza riservata solo per noi due.
«Linda, vado un attimo in bagno.»
Annuì distratta ed entrai in bagno con il cellulare in mano.
Una volta entrata chiamai subito la mia amica Almira.
Almira «Pronto?»
«Credevo non mi rispondessi! Indovina dove sono.» sorrisi.
Almira «Mh, a casa? O forse...a casa di qualche bel ragazzo.»
«Sbagliato tutto.» risi.
Almira «Dai, sputa il rospo!»
«Sono a New Orleans!» dissi eccitata.
Almira «Tu...cosa?! New Orleans? Senza dirmi nulla!»
Sentì dall'altro capo del telefono dei rumori «Mi hanno offerto una proposta di lavoro e sarei dovuta partire l'indomani. Scusa se non te l'ho detto.»
Almira «Wow...raccontami tutto.»
Le dissi tutto quanto: della proposta di lavoro, della band famosa e infine dei viaggi.
Almira «Caspita...i Black Holes...»
«Si, esatto.»
Almira «Mi faresti mandare almeno un autografo? Soprattutto da...Josh!»
«Josh?»
Almira «Il cantante della band! Non sai proprio chi sono?»
«Non ho ancora avuto modo di conoscerli.»
Almira «Malissimo! Dovresti ascoltare qualche loro canzone, sono fantastici! Spaccano di brutto.»
«Ascolterò il tuo consiglio.»
Sentì qualcuno bussare e subito attirai l'attenzione della mia amica «Ti richiamo dopo. Devo scappare!»
Non dissi altro e subito riattacai per aprire la porta del bagno. Quando aprì vidi Linda con dei bigodini ai capelli.
Linda «Oh, finalmente!»
«Scusa scusa...»
La feci entrare e io andai in fretta a disfare le valigie.
Appena finì tirai fuori dalla mia borsa il bracciale di cuoio che avevo recuperato il giorno della mia visita all'ufficio del Signor Smith.
Chissà di chi era...
Forse quel ragazzo era un collaboratore o un costumista che lavorava con noi.
Guardai Linda uscire dal bagno e poco dopo riposi il bracciale al suo posto.

L'indomani sentì Linda svegliarmi dal mio sonno.
Linda «Zoe? Sono le otto. È arrivata la colazione in stanza.»
Aprì gli occhi e la guardai.
Era già vestita con degli abiti semplici e sembrava già sveglia da ore.
«Mh...mi sto alzando.» sbadigliai e dopo qualche secondo mi alzai dal letto per raggiungere la colazione messa su un vassoio.
Avevano portato dei cornetti caldi, del latte fresco, due cappuccini, delle piccole marmellate e anche la Nutella!
Sto ancora sognando...
Linda «Dobbiamo fare in fretta. Oggi abbiamo parecchie cose da fare.»
Annuì e presi un cornetto alla crema.
Lo mangiai e in poco tempo finì.
Linda «Ti aspetto al piano di sotto. Lì troverai degli assistenti.»
«Va bene. Farò in fretta.»
Lei uscì mentre io mi diressi verso l'armadio prendendo una maglietta con l'immagine di Coco Chanel, l'icona della moda, insieme a un jeans attillato.
Dopo che mi preparai andai da Linda che era vicino a dei collaboratori.
Linda «Eccoti. Vieni con me.»
La seguì ed entrammo dentro una sala ricolma di vestiti ancora con le grucce, i trucchi e molto altro.
Linda «Allora, l'hotel ci ha fornito questa sala. Stasera ci sarà un concerto quindi ti dovrai occupare della band. Di tutti e tre.»
«Stasera!?»
Ero un po' agitata ma cercai di contenere le mie emozioni.
Linda «Tranquilla, ti farò vedere ciò che dovrai fare.»
Mi avvicinai a lei e guardai tutti i trucchi che avrei dovuto usare su di loro compreso gli abiti per stasera.
Linda «I ragazzi devono essere perfetti, chiaro?»
«Chiarissimo.»
Cercai di prendere più appunti possibili mentre lei mi consigliava cosa fare.

Quella sera mi recai in sala dove trovai Linda seduta su una poltrona a chiaccherare con Smith.
Sembravano molto concentrati sul discorso.
Non li disturbai e andai dritta dai ragazzi che parlavano tra di loro.
Erano tutti più alti di me quindi mi avvicinai il più possibile per fargli percepire la mia presenza.
«Ehm...scusate se vi disturbo ma sono la nuova truccatrice e costumista.»
Credo proprio che la mia voce tremasse.

Le Note del mio CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora