130. Ritorno al mondo esterno

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Ero tentato dal spaccare il naso a quell'idiota di Mirko dopo che ti ha detto quelle cose, ma mi sono concentrato su di te, che sei corsa in bagno e ti sei chiusa lì a piangere. Avrei voluto nuovamente farmi avanti, ma come sempre c'era lui per te e io mi chiedo: ti accorgerai mai di me? Credo proprio di no, ma dopotutto chi è che si accorgerebbe di uno come me avendo davanti a se uno come lui?
-A

C'è l'ho fatta. Sono riuscito a parlarti e a diventare tuo amico, seppur i miei sentimenti non si possano definire combacianti a quelli che un amico dovrebbe provare per un'amica.
-A

Ti ho mai detto che hai un bel nome? Strano come mi basti che qualcuno ti nomini per sorridere. Inoltre devo confessarti che sono sicuro che se la mia felicità dovesse portare un nome allora avrebbe sicuramente il tuo. Ti ci è voluto davvero poco per rivoluzionare tutto.
Hai completamente capovolto la mia esistenza. Tu non eri tra i miei piani. Sono sempre stato focalizzato su me stesso, sulla mia musica. Incontrarti mi ha aiutato a riconoscere emozioni che pensavo di aver seppellito.
E ti ringrazio di questo. Mi hai dato consapevolezza della mia essenza, di avere uno scopo. Mi hai fatto capire di non essere solo.
-A

Ho iniziato a pressarti con la mia presenza, più volte, senza nemmeno volerlo. Credevo di recarti fastidio, ma non me lo hai fatto pesare. Come se ti piacesse sentirmi li. Ti ho desiderato tanto quanto tu, forse, desiderassi me.
-A

Ogni nostro sguardo, ogni carezza data per sbaglio, ogni dannato abbraccio, mi hanno sempre provocato mille brividi sul corpo. La consapevolezza di star tremando, di poter cadere, di accecarsi così tanto da perdere la vista. Sentire la pelle bruciare, il sangue ribollire. È lo stesso per te?
-A

Non so bene quando ho capito di essermi innamorato di te. Certe emozioni non le controlli e le lasci prendere il sopravvento. Saperti cosi vicina, disposta ad aiutarmi, credo abbia agevolato la situazione. Ti sei
aperta a me, riponendomi la tua fiducia. Quante volte avrai sperato che facessi lo stesso? Ed è per questo motivo che ho accettato di portarti con me, in studio, ad ascoltare Tra silenzi. È per questo che mi sono preso cura di te, quando non volevi cenare. Pur di starti accanto, tentando di ricambiare ogni tuo gesto benevolo nei miei confronti. Ci sono mai riuscito? Ti ho mai fatto star bene? Sei mai stata felice stando con me? Pensi mai ad un noi? Sono stato quello che in mezzo a tutti, ha sempre cercato il tuo sguardo. Hai mai avuto paura che andassi via? Che non riuscissi a farcela? Ci pensi mai al fatto che, se uno dei due non fosse più qui, avrebbe percorso una strada diversa? E se non ci fossimo mai incontrati? Tu credi sia stato destino? Ho perso il conto di che giorno sia oggi. Nel dubbio, continuo a scrivere di te alle tre di notte con i miei occhi che pizzicano dal bruciore. Se mai dovessi leggere questo fluire dei miei pensieri, che di notte mi sfuggono di mano, rideresti per le mille cancellature e verbi utilizzati al tempo sbagliato. Come se fossi ubriaco, ma non lo sono. O forse un po'. Di te. Della tua bellezza. Della tua innocenza. Sei bella Lola. Sei bella da togliere il fiato. Te l'hanno detto mai? Il mio desiderio di averti non sarà mai paragonabile agli occhi dei disillusi, di chi non ha voglia di scoprirti ogni centimetro del cuore.
-A

Oggi in puntata, quando Maria ha mandato quel filmato, ho realizzato che fino ad adesso mi sono solo illuso. Tu sei innamorata di lui e non sarai mai capace di vedermi con occhi diversi e per quanto questa cosa mi spezzi il cuore devo superarla e provare ad esserti per davvero solo amico.
-A

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