106. Seconda puntata del serale

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Pov's Carlotta
La settimana era volata e sono sicura voi vogliate sapere com'è andata a finire con Alex.

Beh, alla fine abbiamo deciso di andare avanti, riprovarci. È stata un'idea tutta sua, che ad oggi non si è rivelata affatto cattiva. Piuttosto, io sono riuscita a tornare in sala e a svolgere bene tutte le coreografie, tornando ad essere abbastanza serena, mentre lui si è più o meno riappacificato con Gigi, dopo essere venuto a conoscenza del discorso che mi aveva fatto nel giardino anteriore.

Inoltre le cose tra di noi sembrano aver preso un'altra piega, ad esempio ora non abbiamo più bisogno di nasconderci per un bacio, essendo che lui è sicuro di ciò che prova per me e io per lui.

Non ci siamo ancora dette quelle due paroline magiche, ma per quello ci sarà tempo, voglio che sia tutto magnifico, proprio come lui.

Ora parliamo di cose un po' meno romantiche. Sono circa le 2 e mezza del pomeriggio e tra poche ore avrà luogo la seconda puntata del serale, perciò io sto correndo a destra e manca per prepararmi.

<<Carola hai visto il mio tutù?>> domandai alla castana rovistando per tutta la camera.

<<si, è sulle gradinate! L'hai lasciato lì ieri sera>> mi informò.

Annuì, correndo a riprendermelo.

<<e i miei tacchi?>> chiesi ancora.

<<camera di Alex>> affermò.

<<come ci sono finiti lì?>> replicai.

Scrollò le spalle, sorridendomi dolcemente. C'è li aveva palesemente messi lei, ma perché?

Pensai mentre correvo verso la stanza verde.

<<buon pomeriggio signorina>> mi salutò il cantante.

<<ciao Ale>> lo salutai andandogli a lasciare un piccolo bacio a stampo sulle labbra, per poi iniziare a cercare le mie scarpe.

<<cerchi queste?>> mi chiese sventolandomi davanti agli occhi proprio quel che stavo cercando.

<<si, grazie>> sorrisi cercando di riprenderli, ma lui fu più veloce e me li tolse.

<<ah ah, non così in fretta>> asserì.

<<che vuol dire non così in fretta?>> domandai sbarrando gli occhi.

<<vuol dire che sei troppo agitata e devi rilassarti un pochino>> spiegò.

<<e come dovrei farlo?>> alzai un sopracciglio, incuriosita.

<<uhm...magari un bacio dato per bene potrebbe funzionare, o forse perché no, anche due>> rispose con un sorrisetto furbo in viso.

<<sei assurdo, davvero assurdo>> ridacchiai.

<<non dirmi che non ti fa piacere perché tanto non ci crederei>>

<<e infatti non ho detto questo>>

<<bene, allora baciami>> affermò ed io non me lo feci ripetere due volte.

Unimmo le nostre soffici labbra in un dolce bacio, che si trasformò poi in un limone, uno di quelli belli.

Per farmi stare più comoda mi mise entrambe le mani sui fianchi, prendendomi di peso e portandomi a cavalcioni su di lui. Nel mentre io giocavo con i suoi capelli.

Ci staccavamo solo quando avevamo bisogno di recuperare aria, poi però riprendevamo subito dopo, andando avanti così per una bellissima manciata di minuti.

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