5-UNA TIPICA GIORNATA ALLA HUNTER

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Hunter

Pronti. La macchina si accende, producendo il suo solito rombo.
Partenza. Ingrano la retromarcia.
Via. Esco dal vialetto e parto, direzione scuola.

Il sole si infrange sugli occhiali da sole. Il vento entra dal finestrino, portando con sé il familiare odore di salsedine. I chilometri bruciano sotto le ruote. Veloce,veloce, sempre più veloce. 
Più l'aria sul mio viso è violenta più mi sento vivo, più mi sento padrone di me stesso. 

L'acceleratore è sempre più simile ad una tavoletta. Il vento più violento che mai mi entra dal naso, mi scende nei polmoni, lo sento tirare nelle vene. Con la forza permessa solo a lui tira senza ritegno, impetuoso irruento, porta via tutto ciò che incontra senza discriminazioni. 
Il vento è vita, e quando lo taglio, cercando di batterlo in velocità, io divento parte di esso ed anche io divento vita.
Vita che mi riempie i polmoni e mi fa battere il cuore. Vita che prende posto in ogni angolo di me, fin nei meandri più nascosti. Vita che anima il mio corpo e lo porta lontano, lontano dalle preoccupazioni, lontano dai eventi spiacevoli e dalle persone indesiderate. Lontano da tutto e tutti, dove esisto solo io, la velocità ed il vento in faccia.

Il motore si ferma e tutto cessa, niente più velocità, niente più vento. Il ritorno alla realtà è uno schiaffo tanto violento, da far girare la testa. Vorrei tornare, ingranare la prima e tornare a correre, tornare a sentire quel vento scompigliarmi i capelli, tornare a sentire l'adrenalina pomprarmi nelle vene, vorrei tanto…ma non posso. Li a pochi metri ci sono Aron, Logan e Tyler, insieme a molti altri che aspettano l'ultimo minuto per entrare a scuola ed io dovrei essere lì, tra loro, a scambiare battute e ridere del più e del meno.
Prendo un bel respiro, cercando di rapire ogni residuo di quelle meravigliose sensazioni. Apro la porterai ed esco, pronto ad affrontare una nuova giornata.
🕑🕝🕒
:-Hei…iuhu…Terra chiama Hunter- un veloce battito di mani, ed un leggero spostamento d'aria. Aron è affianco a me, con un espressione alquanto spazientita.
:-scusa ero un attimo sovrappensiero-
:-no guarda, non avevo notato- rotea gli occhi, in quel suo solito modo, e sbuffa sollevando leggermente il ciuffo moro.
:-di cosa stavi parlando?- 
:-della festa di Tyler, ci vieni vero?-
:-certo! Ma stai scherzando?! Io che non vengo ad una festa?!- 
:-su muoviti a mettere a posto i libri, se arriviamo tardi non rimane niente di commestibile per pranzo- Aron si appoggia su l'armadietto accanto, producendo un rumore sordo.
:-sta mattina sei proprio scazzato!
:-lasciamo perdere! Mia sorella ha ben pensato di urlare di prima mattina, svegliando tutti. Guarda certe volte la vorrei proprio strozzare!- flette le dita nervosamente, come a mimare il gesto.
Un leggero sbuffo, mi scappa dalle labbra, a metà tra il divertito e l'esasperato.
:-non lo dire a me! Ti ho detto che la figlia di John è venduta ad abitare da me, giusto? Bene questa qui è un concentrato di…non so neppure spiegartelo, fatto sta che non la sopporto!-
:-ah ora ricordo! Quella che ti ha dato il due di picche dopo due secondi!- un sorriso beffardo fa la comparsa sul suo viso, ed un paio di occhi neri mi guardano prendendosi gioco di me.
:-non rompere il cazzo Aron- sbatto lo sportello dell'armadietto e izzo la beretta della cartella su una spalla.
:-volevo parlarti di questa mia idea ma niente- lo sorpasso a passo spedito, diretto verso la mensa.
:-dai dimmi! Mi hai fatto incuriosire- pianto i piedi sul pavimento, fermandomi sul posto. Chiudo gli occhi pensando alla mia vendetta, pregustandola di già.
Aron mi rivolge uno sguardo interrogativo, squadrandomi da capo a piedi.
:-amico! Ma che ti prende?-
:-ora ascoltami bene- mi avvicino a lui e ci scambiamo uno sguardo complice, uno di quelli che parlano da soli e da cui si capisce tutto, uno di quelli che solo Aron può capire.
:-mi vendicheró di quella strega- gli occhi gli escono leggermente dalle orbite, le labbra strette in un morsa. Il bastardo se la sta ridendo sorrise i baffi!
:-e sentiamo- soffoca un'altra risata, sfidando il poco controllo sui miei nervi:-come avresti intenzione di fare?- cerco di ignorare quell'espressione divertita, che il suo volto non sembra aver intenzione di mollare.
:-il mio piano è composto da tre punti: seduci, scopi,abbandoni- l'espressione divertita scompare dal volto di Aron, sostituita da una rara espressione seria, talmente rara da permane per neanche due secondi prima di tornare dalla precedente.
:-proprio un piano con i controcoioni amico, completamente differente dalla tua solita strategia!- sbuffò, fingendo di ragionare le sue parole.
:-dici!?- gli occhi di Aron si accendono complici, non capisce il filo di ironia fra le mie parole.
:-dico- si stringe la beretta del zaino, iniziando a camminare verso la mensa.
:-potresti proprio aver ragione- lo raggiungo con pochi passi, affiancandolo.
:-amico, io ho sempre ragione!- il suo braccio si avventa sul mio collo, passando sopra le spalle appoggiandosi con tutto il suo peso.
:-non ti go fare tanto. Se ne prendi una su tre rimani comunque un coione- 

:-finalmente ci degnate della vostra presenza- ad accoglierci al tavolo è Tyler, tronfio e pieno di sé.
:-taci Tyler e torna a farti la tua puttana- la faccia di Tyler sembra voler far a gara con i peperoni che ha sul piatto, da quanto sta diventando rossa, una vena spunta sulla fronte e tutti i nervi del collo si tirano facendolo assomigliare ad una tartaruga.
Logan l'ha fatta decisamente fuori dal vaso. Già vedo Tyler saltargli addosso con tutta la sua imponenza da quarterback, per ridurlo in carne macinata. Ma a quanto pare Donna non ha molta voglia di assistere allo spettacolo. Accavalla le gambe, con quello sguardo felino puntato su Tyler, avvicina la bocca al suo orecchio, lascia scivolare una mano sulla sua coscia facendola salire sempre di più fino ad arrivare all'inguine. Vedo l'espressione di Tyler mutare, tornando al colore naturale. Donna solleva la mano, poco prima di arrivare a destinazione, gli sussurra un'ultima cosa all'orecchio e si allontana con quelle gambe affusolate un passo dietro l'altro. Camminando come se quella mensa non fosse altro che la sua passerella. Donna Wilson sa decisamente il suo conto, infatti Tyler non tarda a seguirla, come un cagnolino eccitato, dopo averle guardato il culo per alcuni secondi. Con Logan che lo guarda rodendo come pochi, non è un segreto che è rimasto ancora sotto a Donna, e vederla con Tyler, due settimane dopo che l'ha lasciato, non deve essere il massimo. L'ho provata, e devo ammettere che come ti fa' vedere le stelle Donna in poche ci riescono. Ma lei non è tipa da relazioni serie, affatto, sta con te fino a che non si stanca poi passa a quello dopo. Nessun sentimento e nessun rimpianto, per Donna esiste solo il sesso in una relazione, e che sesso!

:-amico! Un po' di contegno- la risata di Aron riempie il silenzio, guadagnandosi così una bella occhiataccia alla Logan.
:-noto che sei stronzo come tuo solito, Aron- compare alle sue spalle una Megan incazzosa, che lo fulmina con lo sguardo in meno di due secondi, per poi camminare via seguita con lo sguardo da un altrettanto incazzato Aron, che non riesce a toglierle gli occhi di dosso.
:-non sei nella situazione per giudicare- tac, una stoccata precisa e profonda di Logan colpisce Aron l'ha dove la ferita è ancora sanguinante, guardandosi l'ennesima occhiataccia volata oggi.
:-Logan, reputati un uomo morto- non ce la faccio più, è dall'inizio che cerco di trattenere una risata che mi sfugge, e defluisce come un fiume in piena, piegandomi in due sul diavolo.
:-ah! Lo reputi tanto divertente!?- un Logan indignato si fa avanti, facendo l'espressione più divertente che gli avessi mai visto. Procurandomi un'altra scarica di risate.
:-che amico che sei! Complimenti- Aron, altrettanto indignato, mi applaude con ben poca enfasi.
:-uno stronzo di prima categoria-
:-decisamente- scusate, ma da quando sono diventato io la vittima di questa conversazione? 

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